IL CIGNO

15 gennaio 2007

Miniera di Bellano

Mercoledì 20 dicembre il Circolo Legambiente Lario sponda orientale ha presentato in Regione le osservazioni scritte sul progetto relativo alla miniera di feldspato della Valvarrone, oggetto di due Conferenze istruttorie in Regione e di una Conferenza dei servizi, dove abbiamo potuto esporre le nostre ragioni, che è stata aggiornata al prossimo gennaio perché non esiste la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) sul progetto.

Il progetto presentato dalla Italmineraria s.r.l., di proprietà della Carnazzola S.p.A., prevede l'ampliamento delle due miniere in Valvarrone, la trasformazione in pertinenza mineraria dell'area Corecco in Comune di Bellano e la costruzione di una pista, che collegherebbe le miniere all'abitato di Tremenico. Prevede l'utilizzo della teleferica da parte dell'Italmineraria fino all'eventuale realizzazione della pista, subordinata a quella degli impianti in Comune di Bellano.

Il Circolo Legambiente, che pure chiede un attento esame sull'impatto ambientale dell'eventuale pista, si oppone soprattutto alla trasformazione in pertinenza mineraria dell'area Corecco nel Comune di Bellano. Si tratta di un'area che il PRG prevede di bonifica ambientale, che nella zonizzazione geologica è in parte C3 e in parte C4, per la quale il piano comunale sull'inquinamento acustico prevede limiti severi, che in gran parte dista meno di 150 metri dal torrente Pioverna (con vincolo derivante del D.lgs.42/04, ex Legge Galasso) e che è interessata da una convenzione tra il Comune di Bellano e la Carnazzola S.p.A. scaduta il 10 dicembre 2006 per lo smaltimento degli inerti provenienti dagli scavi di due gallerie della SS 36 ivi depositati e la bonifica dell'area stessa con terrazzamenti e piantumazioni. La Carnazzola S.p.A. ha ignorato e ignora (infatti le attività proseguono dopo il 10 dicembre) i termini della Convenzione (inerti provenienti dall'esterno, pista abusiva con taglio di alberi, derivazione non autorizzata di acqua, scavi e costruzioni senza titoli abilitativi, chiusura di una mulattiera, ...) e con lo stratagemma della pertinenza mineraria mira ad ampliare e rendere permanenti impianti di frantumazione e betonaggio per l'industria edilizia (come ben spiegato nell'intervista al sig. Carnazzola pubblicata sul numero di settembre di Quarry and
Construction). Il progetto prevede la costruzione di una nuova strada di accesso, di nuovi impianti di frantumazione, di cui uno dell'altezza di 18 metri, di un capannone di 450 mq per lo stoccaggio del feldspato. Nella Conferenza dei servizi il Comune di Tremenico e la Comunità Montana hanno espresso parere favorevole, il Comune di Bellano parere negativo sulla pertinenza mineraria a Bellano, la Provincia di Lecco (presente solo nell'ultima conferenza) si è riservata di esprimere il parere dove aver preso visione di butta la documentazione.
La nostra opposizione al progetto si basa fondamentalmente sue due punti: 1) l'area Corecco non è idonea per l'insediamento dell'impianto; 2) la Carnazzola si è dimostrata inaffidabile.