IL CIGNO

04 febbraio 2008

Comunicato stampa Trofeo caronte 2008

Trofeo Caronte, vince il treno!

Percorsi infernali per raggiungere Milano: il treno è più veloce 10 volte su 11

Legambiente: “Il treno è il mezzo più competitivo per chi non ha tempo da perdere, ma deve poter attrarre più viaggiatori migliorando il servizio”.

Il treno stravince la seconda edizione del Trofeo Caronte, confermandosi il mezzo più veloce ed affidabile. La ferrovia è risultata infatti più veloce per 10 tratte sulle 11 considerate da Legambiente per raggiungere Milano lungo le principali direttrici utilizzate dai pendolari. Questa mattina Legambiente ha dato vita alla seconda edizione della gara tra automobile e treno: alla partenza, da 11 stazioni delle linee ferroviarie che convergono su Milano, si sono presentati i volontari dell'associazione accompagnati da esponenti delle istituzioni locali, tutti diretti nella sede milanese di Legambiente trasformata per un giorno nella meta lavorativa dei partecipanti. Una competizione per viaggiare come le centinaia di migliaia di pendolari lombardi tra ritardi, sovraffollamento e ordinari disagi. Ma non se la passano meglio i pendolari forzati dell'auto costretti nella morsa del traffico e dell’inquinamento per giungere al posto di lavoro, respirando nel loro abitacolo concentrazioni di polveri e inquinanti da traffico anche quattro volte superiori alla media. Alla fine però è ancora il vecchio treno, sovraffollato, non sempre pulito e spesso ritardatario, il modo più veloce.
Il Trofeo Caronte si inserisce nel programma delle iniziative di Pendolaria, la campagna nazionale per dare voce e sostegno ai due milioni di pendolari italiani (400.000 mila solo in Lombardia) che rivendicano il diritto a una mobilità efficiente, sicura e pulita, coloro che, con la scelta del treno, contribuiscono a ridurre gli ingorghi automobilistici che soffocano quotidianamente le nostre città. Pendolari preziosi, quelli che viaggiano in treno, perchè non gravano sul traffico metropolitano e, giunti in città, continuano a muoversi su mezzo pubblico, evitando di contribuire all'inquinamento e alla congestione urbana. Ma traditi dalle politiche pubbliche: è il caso della Legge Finanziaria nazionale, che ha tagliato i trasferimenti sul trasporto pubblico locale dopo che l'esecutivo, solo 8 mesi prima, aveva annunciato un programma ambizioso per '1000 nuovi treni per i pendolari' da finanziare con 6,4 miliardi di euro entro il 2011. E, come se non bastasse, la Finanziaria ha ridotto anche i trasferimenti alle regioni per i contratti di servizio, con la conseguenza di nuovi tagli alla frequenza dei treni regionali: è contro queste incongruenze che Legambiente ha lanciato una raccolta di firme on-line (www.legambiente.eu) e lanciato un appuntamento nazionale, una 'assemblea dei pendolari' convocata il prossimo 8 febbraio a Milano, presso la Camera del Lavoro.
Anche da Lecco ha preso il via il Trofeo Caronte nella mattinata di mercoledì 30 gennaio 2008, proponendo la sfida a tre fra il treno diretto delle 7:46 per Milano Centrale, il treno locale delle 7:56 per Milano Porta Garibaldi e l'automobile. Entrambi i treni hanno stravinto sulla macchina (arrivata in sede alle 9:50 dopo un calvario di oltre due ore e mezza), nonostante i vari ritardi: il diretto aveva un ritardo di 20 minuti (!!!) mentre il locale di “soli” 5 minuti. Il tempo per tutti i concorrenti è stato preso all'arrivo alla sede Legambiente in via Mercadante, 4, compresi quindi i percorsi urbani con mezzo pubblico e il tempo impiegato per il parcheggio. I costi sono comprensivi di: acquisto di titoli di viaggio, costo dell'uso dell'automezzo privato (calcolato a 0,20 €/km), i pedaggi autostradali, le tariffe di sosta.
Treno diretto: tempo di percorrenza 70 minuti, costo 3,50 euro
Treno regionale: tempo di percorrenza 89 minuti, costo 4,50 euro (3,50 treno + 1,00 metropolitana)
Automobile: tempo di percorrenza 150 minuti, costo 11,20 euro
Dal treno diretto, il reportage di Aurélie Potier:

Lecco, mercoledì mattina, sono quasi le 7:46. Aspetto il treno per andare a Milano. Durante il mio viaggio in treno, parlo con Ettore Castellano, pendolare da 30 anni e rappresentante del Comitato Pendolari di Lecco. Per lui, il treno è una scelta pratica rispetto alla macchina, più economico e più veloce, anche se ci sono tanti problemi riguardanti i mezzi pubblici in Lombardia. Mi dice subito che questo treno non è quasi mai in orario. Il tempo di percorrenza su carta (44 minuti) non è mai reale, il ritardo medio è quasi sempre di 15 minuti. Questi ritardi sono causati da guasti o dai lavori di raddoppio della linea: allora, quando si ferma un treno, si fermano tutti. Il problema è che anche dove non ci sono lavori, i treni si fermano senza ragione! Non ci sono mai spiegazioni, i viaggiatori sono lasciati al loro destino (triste!), e non sanno mai quando arriveranno. Il raddoppio della linea dovrebbe migliorare le cose, ma in realtà non ci crede nessuno. Questi lavori sono cominciati da due anni e mezzo, non sono ancora finiti ed hanno un anno di ritardo. I viaggiatori sono frustrati, perché l’unica cosa che è puntuale è l’aumento delle tariffe. Infatti, i prezzi aumentano regolarmente, ma il servizio è sempre peggiore. 30 anni fa, c’erano tariffe ridotte per studenti e pendolari ma oggi non esistono più. Il 90% dei viaggiatori sono abbonati, ma dicono di spendere troppo per un trasporto di bassa qualità. Un problema ricorrente è anche lo stato nel quale si trovano i treni: carrozze vecchie (i treni sulla linea Lecco-Milano sono degli anni '70 nel migliore dei casi, su questa linea non ci sono mai treni nuovi... e infatti, nel nostro vagone, un terzo delle luci non funziona. È un po’ buio...), molto sporche (le pulizie non vengono mai effettuate) e spesso in pessimo stato (per esempio, a volte piove dentro il vagone, i finestrini sono sigillati,...), il riscaldamento e l'aria condizionata non funzionano bene, andare al WC è una cosa impossibile talmente sono impraticabili. Ma il problema maggiore è sicuramente quello di trovare un posto. Non c’è abbastanza spazio nei treni. Tanti viaggiatori fanno il viaggio in piedi. Questo è dovuto al fatto che spesso mancano carrozze (chiuse oppure rotte e tolte dal treno, ma non sostituite con un altro vagone), e poi c'è anche il fatto che i treni in generale sono troppo corti e non ce ne sono abbastanza. Queste due problematiche messe insieme danno come risultato treni strapieni ogni giorno. A Lecco, ci sono un po’ di cose che potrebbero essere fatte per aumentare il comfort e la soddisfazione dei viaggiatori: rinnovare la stazione, prolungare il sottopassaggio fino a via Balicco (si parla da 20 anni di quest’allungamento, ma non è mai stato fatto), costruire un grande parcheggio che consenta a chi vuole andare al lavoro in treno di poterlo fare”.
E il mio viaggio in treno? Il treno è arrivato un po’ in ritardo a Lecco. Fortunatamente, oggi, ho potuto sedermi, cosa che sarebbe stata impossibile di lunedì! Purtroppo, ci siamo fermati due volte senza ragione: niente lavori, niente guasti... e non ci è stato detto nulla, non sono stati fatti annunci. Come fai se non vedi bene (per esempio, se sei in mezzo alla gente e non vedi gli -scarsi- cartelli in stazione, come succede spesso), o se sei cieco, a sapere dove sei? Mi domando... Poi, ovviamente, niente accesso per persone disabili, sia in stazione a Lecco che in treno. Come fanno? Non prendono il treno? Il treno è arrivato a Milano alle 8.49 (ed io alla sede di Legambiente Lombardia alle 8:56), 20 minuti dopo l’orario previsto... ma nessuno sembrava essere sorpreso. Durante il viaggio, ho visto alcune stazioni nuove, con parcheggi immensi appena fuori, molto comodi per lasciare le macchine! Ho pensato che Lecco ha ancora tanti progressi da fare... forse sarebbe una buona cosa se i dirigenti e i responsabili del trasporto pubblico a Lecco prendesse il treno, per vedere com’è!”.
Sul treno locale, invece, c'era Giada Ragni, la ragazza che svolge il Servizio Civile Nazionale a Legambiente Lecco; ecco la cronaca del suo viaggio:

Sul treno locale delle 7:56 per Milano Porta Garibaldi, ho intervistato otto pendolari per chiedere le loro opinioni sulle condizioni dei treni, sui ritardi e sul costo dei biglietti. Tutti si sono lamentati soprattutto della pulizia, che lascia alquanto a desiderare, specialmente sulle carrozze vecchie. Ho potuto constatare io stessa che il pavimento e i finestrini erano sporchi e che quà e là per terra e al fianco ai sedili c'era sporcizia varia (cartacce, gusci di pistacchi etc.)”.
"I riscaldamenti d'inverno e i condizionatori d'estate non sono mai adeguati al clima e non sempre sono funzionanti (l'ultima ragazza che ho intervistato era in un vagone-frigo). I materiali nei vagoni non sempre sono efficienti: finestrini rotti, sedili con scritte e/o squarci, cassettini pieni, porte rotte, luci che a volte non funzionano etc. Spesso i treni sono in ritardo, anche se di 5 o 10 minuti ma pur sempre non in orario, e la comunicazione di questi non sempre avviene (soprattutto sul treno, dove ci si accorge del ritardo solo guardando il proprio orologio) e di rimborsi non se ne vedono. Riguardo ai costi dei biglietti secondo alcuni è alto, secondo altri va bene, ma comunque tutti concordano nel dire che il servizio offerto non è assolutamente adeguato al costo”.

Una ragazza lamenta la non cooperazione tra Trenitalia e Ferrovie Nord, e un'altra che non ci sia un abbonamento studenti (come invece c'è in altri paesi europei). Traendo conclusioni si può dire che otto persone su otto sono altamente insoddisfatte del servizio. Bel dato, direi... Alla fine il treno è arrivato alle 9.08 in Porta Garibaldi, con 5 minuti di ritardo, e alla sede di Legambiente Lombardia sono arrivata alle 9.25, dopo Aurélie (ovviamente) ma prima dell'automobile!”.
Il problema è però anche il fatto che i treni locali sono sempre più lenti e non solo per i ritardi;” Evidenzia Giorgio Dahò, portavoce del comitato pendolari, “fino a poco tempo fa l'ex-diretto partiva alle 7.47, ed il regionale alle 7.57. Alla sera, il 17.00 partiva alle 17.05, il 19.05 alle 19.10. Quest'ultimo ex-diretto ha oggi tra Milano e Monza lo stesso tempo dei regionali, che però fermano anche a Greco e a Sesto. E sino a pochi anni fa erano anche più puntuali! Ma forse il problema più grosso sta nel sistema dei trasporti locali. Questione di integrazione tariffaria che non c'è, di orari, coincidenze e trasbordi. Andare a Milano centro è una cosa (e infatti quasi nessuno ormai va in Milano in auto), ma in periferia è un delirio! Per non parlare della Brianza. Andare a Seregno è un'impresa: mia figlia deve prendere un treno alle 6.50 per arrivare alle 8.00, all'andata deve fare un percorso e al ritorno un altro (con un chilometraggio differente, ovviamente). Per non parlare di quando a causa dei ritardi perde le coincidenze! Se poi devi andare oltre Milano? a Pavia, ma anche a Brescia? semplicemente pazzesco. Eppure c'è chi lo fa, ma è un'impresa eroica! Che dire poi del fatto che non c'è più gerarchia tra i servizi locali? Eliminati i diretti, gli interregionali, tutti si chiamano diretti. Così da Lecco ti trovi tre treni, tutti che vanno a Milano, solo che uno ci mette 90 minuti, un altro 65 ed un altro 45... Altra questione è sui costi. Tutti d'accordo che il prezzo non vale il servizio, ma sapete cosa ci sentiamo dire ai vari tavoli? Che in macchina costa di più, e quindi è giusto pagare di più anche il treno! Se poi in macchina ci si mette anche di più, cosa pretendiamo? Ma la "chicca" finale è che chi usa l'auto produce gettito, mentre chi va in treno consuma soldi pubblici!”
Dura la vita dei pendolari lecchesi e lombardi: come nel resto d'Italia, infatti anche nella nostra regione raggiungere le scuole, le università ed i posti di lavoro può diventare una sfida quotidiana. Viaggiare in treno significa meno automobili, meno inquinamento e città più vivibili. Per questo Legambiente ha lanciato una petizione online per ritrovare e stanziare i fondi per il trasporto locale su ferro promessi e cancellati dalla Legge Finanziaria. Sottoscrivi anche tu l'appello online al sito web
http://www.legambiente.eu/