IL CIGNO

05 febbraio 2011

VERSO IL REFERENDUM
Rinnovabili e risparmio versus nucleare
L’alternativa al nucleare non è un sogno: + 600% di potenza fotovoltaica installata nel 2010 in Italia.

Il Gestore del sistema elettrico nazionale (GSE) ha fatto sapere che nel 2010 l’Italia ha raggiunto il traguardo, impensabile fino ad un anno fa, di 7.000 Mw di potenza fotovoltaica installata.
Nel 2009 si era a poco più di 1000 Mw. L’Italia così ha parzialmente recuperato in questo campo il ritardo rispetto ad altri paesi europei, a cominciare dalla Germania, dove lo stesso pannello fotovoltaico produce poco più della metà di quello installato in Italia.
Ecco alcune informazioni per capire l’importanza di questo dato:
-       Mwh di energia rinnovabile equivalgono a 600.000 Tep (Tonnellate equivalenti petrolio),
-       l’obiettivo per l’energia fotovoltaica per il 2020 fissato dal Governo era di 8.000 Mw,
-       il fotovoltaico equivale già oggi a una o più delle centrali atomiche previste dal Governo,
-       il fotovoltaico è solo una delle fonti rinnovabili le cui richieste, all’esame degli uffici regionali, superano già il totale dell’energia elettrica oggi consumata nel nostro Paese.
È ragionevole pensare che sia possibile entro breve tempo sostituire totalmente nel nostro Paese e nel Mediterraneo le energie fossili con quelle rinnovabili salvando l’ambiente e liberando i popoli dai conflitti per il possesso delle risorse fossili.
Il 2011 vedrà a livello internazionale la battaglia per il rinnovo del Protocollo di Kyoto, il trattato che riguarda il riscaldamento globale, sottoscritto nel 1997 da più di 160 nazioni ed entrato in vigore il 16 febbraio 2005 dopo la ratifica da parte della Russia, che prevede l’obbligo per i paesi industrializzati di ridurre entro il 2012 le emissioni di CO2 e altri cinque gas serra in una misura non inferiore al 5% rispetto a quelle del 1990.
In Italia, se non ci saranno le elezioni anticipate, avremo i due referendum sull’acqua bene comune e contro il nucleare.
Queste notizie sul fotovoltaico ci incoraggiano nell’opera di diffusione e promozione di un modello nuovo di produzione e consumo dell’energia, basato sul territorio e controllato dal basso, in accordo con il cambiamento degli stili di vita e i reali bisogni. In alternativa al modello delle grandi centrali e reti di distribuzione che sono controllate dall’alto e rispondono ai criteri del profitto più che a quelli dell’efficienza e del risparmio.