IL CIGNO

27 marzo 2011

COMUNICATO STAMPA
CANCELLARE CON IL REFERENDUM LA LEGGE CHE PERMETTE LA COSTUZIONE DI 13
CENTRALI NUCLEARI IN ITALIA

Alle catastrofi naturali non si possono sommare quelle provocate dalla insipienza dei governanti.
Alla tragedia in Giappone per il terremoto si aggiunge il rischio nucleare imminente.
Dichiarato lo stato d'emergenza dal governo per l'impossibilità
di raffreddare due reattori: già evacuate 2.000 persone vicino a Fukushima e
chiuse 4 centrali. Ancora una volta l'ennesimo incidente dimostra come le centrali non siano
mai veramente sicure e possano determinare gravissimi incidenti. Il tremendo terremoto che ha colpito il Giappone e che sta diventando di ora in ora
sempre più grave rispetto all'impatto, sia con le popolazioni sia con edifici e strutture, sta mettendo in ginocchio un paese ed è fondamentale la solidarietà e
l'intervento immediato da parte della comunità internazionale e dei singoli stati per cercare di arginare gli enormi danni in vite umane e la difficilissima situazione in cui versano oggi le popolazioni colpite. La catastrofe ha determinato anche un incidente all'interno della centrale nucleare nella provincia di Fukushima e ha costretto il governo a dichiarare lo stato di emergenza con la conseguente evacuazione di più di 2.000 persone (almeno per ora) residenti nell'area prossima al sito atomico. La struttura non è
infatti in grado di raffreddare i due reattori per mancanza di energia elettrica. Già
4 le centrali nucleari chiuse. Questo dimostra, se ce n'era bisogno,
l'assurdità della scelta nucleare che rimane dal punto di vista della sicurezza un'incognita e che può determinare gravissimi incidenti che si ripercuotono
in modo ineluttabile sulla salute dei cittadini. La scelta nucleare oltre a essere assurda e inconcepibile, perché non favorisce lo sviluppo delle energie rinnovabili, continua a essere
pericolosa per il problema ancora non risolto circa lo smaltimento delle scorie radioattive. L'uranio, infatti, è una fonte non presente in ingenti quantità
e soprattutto una scelta non sicura che può determinare gravi rischi per le popolazioni che vivono nell'ambito dei siti nucleari. Pensiamo a Chernobyl
e alle gravi conseguenze per milioni di persone che perdurano tuttora a 25
anni dalla catastrofe, pensiamo ai numerosi piccoli e grandi incidenti che si
sono succeduti in America e in Europa, pensiamo alla gravissima catastrofe che
sta avvenendo in Giappone e che coinvolge migliaia di persone che vivono nelle
aree circostanti ai siti nucleari: oltretutto dichiarati tra i più sicuri del mondo. Qui da noi si cerca di scoraggiare la partecipazione dei cittadini al referendum per l'abrogazione della legge che permette di costruire 13
 centrali in un territorio notoriamente sismico e quindi a rischio terremoti. Il
governo non vuole che si voti in occasione della prossima scadenza elettorale, con
una decisione che ha già in sé gravi danni economici per il raddoppio dei costi elettorali. Sostiene la scelta nucleare che favorisce i grandi centri di potere
economico a danno della partecipazione democratica alla produzione territoriale delle energie da fonti rinnovabili, per le quali taglia i finanziamenti. Solo la sensibilità e il senso di responsabilità dei cittadini impegnati a
partecipare al voto referendario per l'abrogazione della legge che permette la
costruzione delle centrali nucleari, può fermare la inconcepibile politica del governo
di tagliare gli investimenti per l'energia pulita e di finanziare l'energia "sporca" prodotta dalle centrali nucleari. Per fermare queste scelte è necessario andare e convincere i conoscenti a partecipare alla votazione per
i prossimi referendum. Sul nucleare dire SÌ alla cancellazione della legge
che permette l'apertura delle centrali nucleari significa dire NO alle
centrali nucleari.