2001 – 2011 CI RISIAMO
NO ALLA CAVA SUL CORNIZZOLO
La Società Holcim ha presentato in Provincia la proposta di un nuovo luogo estrattivo, situato sulle pendici del Monte Cornizzolo nel territorio del Comune di Civate.
Questo nuovo progetto prevede l’estrazione di 20 milioni di tonnellate di materiale l’equivalente di 8 milioni di metri cubi per i prossimi 20 anni (richiesta della Holcim).
In parallelo il Coordinamento a difesa del Cornizzolo, che comprende diverse Associazioni dei Comuni interessati (Civate, Valmadrera, Asso, Canzo, Suello ecc) ha presentato le sue osservazioni esprimendo contrarietà alla possibile escavazione. Esso si riunirà di nuovo ad inizio novembre.
La prima conferenza VAS si è svolta il 22.09.2011, occasione in cui sono state presentate le richieste di escavazione da parte dei cavatori e le osservazioni dei Comuni e delle Associazioni.
Questi ultimi hanno tempo 60gg dalla prima conferenza per presentare ulteriori osservazioni.
Dopo di ciò l’iter tecnico del piano cave della Provincia di Lecco prevede una seconda conferenza VAS dove è pensabile che verrà presentata la proposta definitiva di scavo, la quale avrà un iter tecnico-politico nella Commissione Ambiente della Provincia di Lecco, e successivamente al Consiglio Provinciale che dovrà votare un semplice SI o NO a questa proposta.
La palla poi passerà al Consiglio Regionale della Lombardia che a sua volta deciderà se lasciare immutato il piano cava o modificarlo.
Il rischio è elevato, più di quello passato 10 anni fa. Le iniziative prese sino ad ora dalle varie istituzioni e associazioni sono lodevoli, vorremmo dare anche noi il nostro contributo per promuovere azioni incisive, determinanti sull’esito di questa battaglia.
Il nostro territorio ha già dato alla collettività, sacrificando i suoi spazi vitali: traforo del Barro con viadotti a vista, superstrada che passa vicino ai paesi (Civate soprattutto), cava di Cesana-Suello, cave di Galbiate tutt’ora funzionante, nuovo supermercato a Civate , aree industriali dismesse (e per ora senza un chiaro futuro) come l’ex Black e Decker, forno inceneritore a Valmadrera, sito del compostaggio ad Annone ecc.
Insomma crediamo che per il bene comune si sia già dato e che la concentrazione di attività private e opere pubbliche in uno spazio cosi piccolo sia arrivata al culmine della sopportabilità e vivibilità quotidiana dei suoi cittadini.
È impensabile aprire un altro luogo estrattivo sul Cornizzolo. Che ne pensate di vivere sotto le mine che giorno e notte accompagneranno le nostre vite?
A tal fine un gruppo di cittadini, gli Indignados, con la collaborazione del Circolo Arci Bellavista di Civate, vuole rendersi parte attiva nel diffondere tale situazione di pericolo, attraverso la creazione di un sito come spazio nel mondo virtuale (www.cornizzolonocava.com) e con l’utilizzo di tutti i mezzi informatici e multimediali disponibili, allo scopo di informare e sensibilizzare la popolazione del pericolo che corre, il tutto in uno spirito di collaborazione di diffusione e informazione su quello che la Politica, le Istituzioni, la Società Civile e il cittadino hanno fatto e intendono fare per combattere una ferita mortale ad un territorio che non vuole e non può più dare ma che va valorizzato per le sue bellezze artistiche, ambientali e culturali a tutela della nostra e delle future generazioni.
Una voce in più al coro CornizzoloNoCava aiutateci a diffondere, informare e mobilitare i cittadini...
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