IL CIGNO

16 novembre 2011

PIANO DELLA RISERVA DEL PIAN DI SPAGNA E LAGO DI MEZZOLA
FARE PIANO, molto piano...

Piano della riserva Pian di Spagna e lago Mezzola: l'assedio continua e nuove costruzioni sono in lista d’attesa! E' fermo ancora una  volta l'iter per l'approvazione del nuovo Piano di Gestione della Riserva del Pian di Spagna- Lago di Mezzola, dopo i due anni di sosta forzata nei cassetti della Regione. Fatto si è che il Consorzio di Gestione non è ancora riuscito a “portare a casa” il malloppo che gironzola fra tavoli, aule, studi tecnici ... ormai dal lontano 2007.

LA VICENDA DEL PIANO DI GESTIONE HA DELL’INCREDIBILE!
Purtroppo oggi è ancora vigente il Piano di gestione del 1996 che non è rigoroso, dal momento che  non classifica come zone di “Riserva Naturale”, aree pregiate e già tutelate dalla Convenzione di Ramsar per la protezione delle zone umide, aree poste sulla riva destra orografica dell’Adda, in fascia di esondazione ed in vicinanza delle rive del Lario.
In queste aree un agricoltore ha la possibilità di costruire ex-novo, mentre dirimpetto, sulla sinistra orografica dell’Adda, in Comune di Colico, la Provincia di Lecco non consente nuove costruzioni.
Per “mettere una pezza” alla situazione, il 17 giugno 2005, il Consorzio inviò in Regione Lombardia una   variante parziale del Piano che avrebbe impedito l'edificabilità sulle aree di “Riserva Naturale”.
VARIANTE CHE SI È INABISSATA (?) nei cassetti della Regione, di cui non si ha più avuto notizia e che quindi non è mai diventata operativa.
Il 10 agosto 2007 l’Assemblea Consortile della Riserva ha adottato un nuovo  Piano di Gestione e, il 9 ottobre 2008,  lo ha trasmesso alla Regione Lombardia per l’approvazione.
Dopo una riunione in data 04/08/2009 con la dirigenza del Consorzio, a ottobre del 2009 la Regione lo ha rinviato al mittente perché erano emersi due aspetti critici di particolare rilievo:
a) la difformità fra il perimetro vigente della Riserva e il perimetro approvato dal DCR 22/12/1999;
b) la necessità di sottoporre il Piano, alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) cioè al procedimento che prevede la partecipazione del pubblico alla stesura del documento e la valutazione ambientale per verificare la sostenibilità del Piano.
Si tenga presente che i Consiglio Regionale nel Marzo 2007 prescriveva la VAS per i PIANI/PROGRAMMI mentre la Riserva inviava in Regione il 9/10/2008 il Piano senza VAS!!
Il 29/10/2009 il Consiglio della Riserva ha avviato il procedimento VAS.
Il 22/03/2010 ha convocato la Prima Conferenza Scoping.
Tutto è quindi ricominciato da capo, lasciando spazio a modifiche, anche dell’ultima ora, in contrasto con lo spirito istitutivo della Riserva.
Intanto la mancata approvazione della Variante di salvaguardia da parte della Regione ha lasciato aperto uno spiraglio in cui “si è intrufolato” un privato che intende costruire vicino alla foce dell’Adda, proprio in quell' area particolarmente pregiata sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico che il Consorzio intendeva tutelare.
Se tale richiesta dovesse essere accolta, e ormai siamo agli sgoccioli per quanto riguarda i tempi tecnici, si aprirebbe la rincorsa a costruire nelle aree di pregio della Riserva, con il pretesto di dare inizio a nuove attività agricole.
Così, mentre l’Assessore regionale ai Sistemi Verdi e Paesaggio scrive ai Comuni (26/9/2011) per comunicare la costituzione del FONDO AREE VERDI, nelle Riserva si lascia la possibilità di occupare e consumare nuovo suolo pregiato.
L’ultimo STOP al Piano, è dovuto al riordino della governance della Riserva, voluto da una legge regionale che prevede per parchi ed aree protette nuovi Consigli di Gestione più ristretti e funzionanti.

UN NUOVO CONSIGLIO DI GESTIONE
Il 9 agosto 2011, Legambiente, WWF e CROS Varenna hanno presentato unitariamente le osservazioni migliorative alla “proposta” di Piano di Gestione e subito dopo hanno sollecitato l’intervento della Soprintendenza Beni Ambientali perché non venga concessa l’Autorizzazione Paesaggistica, alla richiesta di costruire in una zona pregiata.
Ora attendono con fiducia e trepidazione che Comuni, Comunità Montane, Regione scelgano i nuovi amministratori fra persone capaci, che abbiano  a cuore la salvaguardia dell' ambiente. Che abbiano quel briciolo di esperienza e conoscenza dei problemi, ma anche quell' entusiasmo  e quella voglia di agire indispensabili a prendere immediatamente in mano “le redini della situazione” a cominciare dalla revisione e dall' approvazione del Piano di Gestione.
In attesa del “lieto evento” sembra importante effettuare un giro di orizzonte, non solo su alcune particolari situazioni interne, ma anche buttare l'occhio su quella delicata “zona cuscinetto” che dovrebbe “filtrare il mondo esterno” per renderlo accettabile al delicato equilibrio ecologico/ antropico del Pian di Spagna.
Segnalazioni e riflessioni che crediamo i nuovi amministratori debbano prendere in esame, ma che devono conoscere anche i sempre più numerosi cittadini interessati a salvaguardare l’ambiente naturale, che vuol dire anche la propria qualità della vita.

PROBLEMATICHE “INTERNE”:
-   Una delle più belle notizie, attesa da anni e cioè la chiusura ed il trasferimento dell' impianto di lavaggio e frantumazione inerti che doveva cessare al 30 giugno 2011, in base ad una convenzione firmata dal Consorzio e dall' azienda Novamin, si è trasformata in una beffa. Improvvisamente i lavori di dismissione dell’impianto si sono bloccati, anzi nuovi mezzi e macchinari sono stati messi in funzione e l'attività è stata ripresa da una nuova ditta che ha sostituito quella precedente. Il Consorzio ha segnalato il mis-fatto alle forze dell'Ordine, che però non si sono ancora attivate. Ne chiederanno l'intervento anche le Associazioni scriventi che non intendono subire passivamente un simile insulto all' area protetta, oltre che al buon senso !
-   Sono continuate negli anni, nonostante la loro incompatibilità con le finalità della Riserva, gli ampliamenti di aziende legate al settore edilizio (costruzioni, depositi, magazzini ...) che hanno eroso sempre più territorio protetto, invece di restituire parte di quello già occupato, come prevedeva il Piano di Gestione attuale.

PROBLEMATICHE “ESTERNE”
Bisogna “stare attenti là fuori” perchè la cementificazione ed il consumo di suolo sono continuati incessantemente, stringendo la Riserva in una morsa sempre più soffocante:
-   BRETELLINA di 550 m che libererà dagli incubi viabilistici del weekend (così assicurano gli ideatori/proponenti) e bypasserà l’attuale passaggio a livello sulla direttrice Nuova Olonio, Ponte del Passo, Sorico, Gera ... Questo intervento per la prima volta dall'istituzione della Riserva del Pian di Spagna nel 1977 violerà il suolo dell'area protetta e ne taglierà una parte. Sarà uno sfregio irreparabile all'integrità del territorio protetto, paragonabile solo al Camper Service della Punta, ma questo era, per lo meno, interno alla Riserva e non ne violava l'integrità.
-   Sempre l'attivissimo comune di Sorico ha ritenuto di LOTTIZZARE 46.400 m2 di terreno agricolo in località Pontaccio, ad un tiro di schioppo dalla Riserva,  al fine di inderogabili esigenze produttive artigianali/ commerciali/industriali e la nuova viabilità della bretellina sarà funzionale anche alla realizzazione del piano attuativo di lottizzazione.
-   La Provincia di Sondrio, contro il parere del comune di Novate Mezzola, ha autorizzato un IMPIANTO di PANNELLI FOTOVOLTAICI che coprirà una superficie erbosa di 22 000 m2 in località Giavere. Una bella specchiera che “illuminerà” anche il Pian di Spagna, nelle giornate più buie ed uggiose.
-   I lavori sono sospesi perché l’area è sotto sequestro, ma non tarderanno a riprendere le attività nella zona di Sant’Agata, praticamente a fianco del ponte dell’Adda. UN COMPLESSO AMERICAN-style con pompe di carburante, motel/hotel con ospitalità a cubicoli per un vero e autentico soggiorno etno-gastronomico valtellinese (???). Il pregevole complesso arricchirà e farà bella mostra di sé accanto al MOSTRUOSO SVINCOLO in costruzione a Piantedo che ogni giorno emerge un po’ di più dalla terra come una creatura ctonia di Lovecraft.

Sono questi gli esempi di quell’ASSEDIO al PIAN di SPAGNA che ha denunciato lo stesso presidente del Consorzio della Riserva, A. Deghi, in articoli comparsi sulla stampa locale il mese scorso, ma che il Consorzio stesso non ha contrastato, MAI OPPONENDOSI agli interventi sopra elencati.
Il nuovo Consiglio di Gestione che verrà messo alla testa della Riserva dovrà ribaltare questa logica, uscendo da una situazione difensiva e perdente: primo atto stop a possibilità edificatorie.
Dovrà poi lavorare a favore dell’ampiamento della Riserva in comune di Sorico come proposto nel PTCP della provincia di Como e in comune di Gera, come  richiesto dalla Regione. Ampliare il collegamento con il SIC Piano di Chiavenna per fornire una continuità ecologica a due aree protette, attualmente legate solo da un ridicolo peduncolo di terreno. Lavorare per istituire un’ampia fascia di rispetto a fianco della SS 36, nei comuni di Gera, Sorico e Dubino, fra il ponte dell’Adda e l'abitato di Nuova Olonio, così da evitare che fra alcuni anni edifici e capannoni facciano bella mostra di sé, affacciandosi sul Pian di Spagna che si trova sul lato opposto della statale. Rimangono poi tutte le problematiche già evidenziate nel precedente comunicato in merito ai contenuti espressi nella proposta di nuovo Piano di Gestione, non ultima quella della carenza di personale, a cominciare da un DIRETTORE che è IMPOSSIBILE MANCHI in una Riserva di importanza europea come  è il PIAN DI SPAGNA!
Qui deve entrare in campo la Regione Lombardia e stanziare i finanziamenti necessari, a dimostrazione di quell’attenzione all'ambiente e alle aree protette sbandierate dall’Ente ad ogni piè sospinto.
Ma dalle cartoline, depliants, pubblicazioni promozionali bisogna passare ai nudi fatti e cioè allo stanziamento delle risorse economiche per una gestione lungimirante ed attenta, per il miglior  funzionamento della Riserva.

COMUNICATO STAMPA 7 NOVEMBRE 2011 DI LEGAMBIENTE LARIO SPONDA ORIENTALE E LECCO, C.R.O.S. E WWF