IL CIGNO

20 agosto 2014

BANDIERA NERA ALLA PROVINCIA DI LECCO

CAROVANA DELLE ALPI - DOSSIER DI LEGAMBIENTE 2014

Dal dossier: "Per aver previsto, anche nella recente revisione del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia, il potenziamento del demanio sciabile di Moggio-Artavaggio e di quello Bobbio-Valtorta attraverso il loro collegamento tramite tunnel."


Mentre la Regione Lombardia cerca timidamente di individuare un modello di sviluppo sostenibile della montagna che tenti di mettere in uso le seconde case non utilizzate e di non costruirne di nuove, evitando la predazione del territorio con consumo di suolo prezioso (vedi PTRA Valli Alpine, Piano Territoriale Regionale d’Area “Valli Alpine: Orobie Bergamasche e Altopiano Valsassina”), la Provincia di Lecco persevera nel puntare sul settore sciistico distogliendo l’attenzione e gli investimenti da altre attività come le produzioni lattiero-casearie e il turismo ad esse collegato.

La Provincia di Lecco ha, infatti, sottoscritto nel 2012 con Regione, Provincia di Bergamo, Comunità Montana Valle Brembana, Comunità Montana Valsassina e Valvarrone, Val d’Esino e Riviera, e i Comuni in Provincia di Bergamo (Carona, Foppolo, Mezzoldo, Piazzatorre, Roncobello, Valleve, Valtorta) e in Provincia di Lecco (Barzio, Cassina Valsassina, Cremeno, Moggio), con l’adesione di Brembo Super Ski e ITB SpA, il progetto integrato strategico per l’ammodernamento, potenziamento e valorizzazione dei comprensori sciistici della valle Brembana e Valsassina. E il 9 giugno 2014 ha definitivamente approvato la variante di Revisione del PTCP che ridefinisce i confini del polo sciistico valsassinese, il quale, nel futuro, potrà estendersi collegando il demanio sciabile di Moggio - Artavaggio con quello di Bobbio - Valtorta”.


Nella fabbrica della neve si perpetua l'illusione di contribuire al miglioramento della qualità della vita delle popolazioni valsassinesi attraverso il potenziamento del polo sciistico Artavaggio-Bobbio con la previsione di un progetto di tunnel che colleghi le due località. Un progetto invasivo in un ambiente sensibile, che non fa i conti con i cambiamenti climatici e l’innalzamento della quota della neve e si ancora ad un concetto vecchio di turismo invernale.