LA MOBILITAZIONE DEI CITTADINI È ENTRATA NEI PALAZZI DELLA POLITICA
PROLIFERAZIONE MINI CENTRALI IDROELETTRICHE:
Purtroppo
alle promesse non sono ancora seguiti fatti che mostrino un reale cambiamento:
gli escavatori hanno risalito il letto del torrente Varrone invece di
percorrere la strada, quindi per ora nessuna moratoria e qualche autorizzazione
da verificare.
L’aumento della produzione di energia da
fonti rinnovabili, di per sé positivo, ha portato però ad una proliferazione
nelle valli alpine delle mini-centrali ad acqua, sulla spinta di forti
incentivi, con regole che non tengono conto dei danni provocati all'ambiente e
al paesaggio. Sono sorti Comitati per la salvaguardia dei torrenti e da noi
quelli di Premana e di Pagnona hanno trovato un’alleanza operativa con
Legambiente per analizzare il fenomeno, informare e coordinare la mobilitazione
dal basso dei Cittadini coinvolgendo i Sindaci, la Comunità Montana della
Valsassina, Val Varrone e Riviera, il Consiglio Provinciale di Lecco, la
Regione Lombardia e da ultimo il Parlamento.
Si è partiti da una mozione firmata da centinaia di
Cittadini, con un’assemblea della popolazione a Casargo il 16/12/2013, seguita
da due successive a Barzio (6/2 e 21/2/2014) presso la sede della
C.M.Valsassina, Val Varrone, Val d'Esino e Riviera dei Sindaci dei Comuni
montani della provincia di Lecco convocati congiuntamente dai due Comitati di
Premana, Pagnona, Legambiente e Presidente della citata Comunità Montana, si è
giunti ad un testo condiviso e sottoscritto dai seguenti 28 sindaci: Abbadia
L., Barzio, Calolzio, Casargo, Cassina V., Colico, Crandola V., Cremeno,
Dervio, Dorio, Introbio, Introzzo, Lecco, Lierna, Margno, Moggio, Morterone,
Pagnona, Parlasco, Pasturo, Perledo, Premana, Primaluna, Sueglio, Taceno, Tremenico,
Vercurago, Vestreno.
Il 17/3/2014 il Consiglio Provinciale di Lecco ha
approvato all'unanimità un Ordine del giorno che recepiva le istanze di base e
si impegnava a trasmetterlo per i richiesti interventi legislativi di modifica,
miglioramento e di tutela del Territorio alla Regione Lombardia e al
Parlamento.
L'occasione propizia per coinvolgere la Regione
Lombardia si è presentata subito il 19/3 quando la visita a Lecco
dell'Assessore Regionale all'Ambiente Claudia Terzi ha permesso all'assessore
all'Ambiente della Provincia di Lecco Carlo Signorelli di consegnare
direttamente l'OdG sopraccitato, chiedendone una immediata applicazione attraverso
una moratoria che tenga "congelate" le pratiche in corso riguardanti
in modo particolare la Val Varrone, già duramente interessata da tali
interventi.
Nel frattempo Legambiente ha presentato un’osservazione
alla variante del PTCP della provincia di Lecco per chiedere l'elaborazione e
introduzione del Piano di Bilancio idrico, come ha fatto la Provincia di
Sondrio.
Da ultimo l'on. Veronica Tentori del PD ha presentato
al Ministro dell'Ambiente un’interrogazione per chiedere l'applicazione di
quanto contenuto nell'OdG approvato all'unanimità dal Consiglio provinciale di
Lecco.
Legambiente esprime soddisfazione perché si è
sviluppata un’azione in precedenza trascurata: la costruzione di un rapporto
tra i cittadini, i comitati, le associazioni, le amministrazioni, i politici, per
dar vita ad una mobilitazione comune che contrasti l’assalto speculativo. La
spinta è venuta dal basso ed ha sviluppato energie ed unità necessarie anche per
trovare alleanze con chi subisce la pressione di queste eccessive e dirompenti
richieste di captazione, per un fronte comune che faccia pressione sui
legislatori e sui tecnici incaricati di esaminare le pratiche.
Purtroppo però alle promesse non sono ancora seguiti
fatti che mostrino un reale cambiamento: gli escavatori hanno risalito il letto
del torrente Varrone invece di percorrere la strada, quindi per ora nessuna
moratoria e qualche autorizzazione da verificare.
I Comitati si augurano che gli Enti coinvolti
mantengano le promesse traducendo in atti amministrativi e legislativi le
parole scritte e pronunciate, a cominciare dall’imminente Conferenza dei
Servizi in Provincia che si esprimerà su uno dei progetti nella Val Marcia.
a cura di Costanza Panella
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