IL CIGNO

20 agosto 2014

GOLETTA DEI LAGHI SUL LARIO



29 GIUGNO-2 LUGLIO 2014

13 i punti critici rilevati dai tecnici dell’associazione su 19 rilevamenti effettuati: ben 11 sulla sponda lecchese e 2 su quella comasca. Sono necessari investimenti sul sistema fognario e depurativo”. Pessimo dunque il quadro nella provincia di Lecco.
Sono ancora una volta negative le notizie sulla qualità delle acque del Lario che la Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente per il monitoraggio scientifico delle acque lacustri, realizzata con il contributo di Coou e Novamont, ha presentato questa mattina, 1 luglio 2014, a Lecco presso la sala del Consiglio Comunale da Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi, Virginio Brivio, Sindaco del Comune di Lecco, Vittorio Campione, Vicesindaco del Comune di Lecco, Pierfranco Mastalli, presidente del circolo Legambiente di Lecco, Enzo Tiso del circolo Legambiente di Como e Costanza Panella, presidente del circolo Legambiente Lario sponda orientale.
Sono 13 i punti critici rilevati dai tecnici dell’associazione su 19 rilevamenti effettuati: ben 11 sulla sponda lecchese e 2 su quella comasca. Sono necessari investimenti sul sistema fognario e depurativo”.

Pessimo dunque il quadro nella provincia di Lecco. Sulla sponda orientale risultano fortemente inquinati i campioni prelevati a Colico (le foci del fiume Adda, del torrente Inganna e del torrente al laghetto di Piona) e nella città capoluogo (le foci dei torrenti Caldone e Bione e il punto in corrispondenza dello scarico del depuratore). Fortemente inquinati anche i punti di Perledo alla foce del torrente Esino e di Valmadrera alla foce del rio Torto. Le analisi indicano come inquinati il punto di Dorio presso la spiaggia LC45, quello di Bellano alla foce del torrente presso la spiaggia di Oro, quello di Mandello del Lario alla foce del torrente Meria. L'unico campione che passa l'esame è a Bellano, foce del torrente Pioverna. I dati confermano dunque che i problemi per il lago continuano ad arrivare direttamente dai corsi d’acqua, anche quelli minori, i quali ancora scontano i ritardi nel collettamento dei reflui fognari. Manca solo un anno al 2015, quando secondo la direttiva europea 2000/60 tutti i corpi idrici devono raggiungere uno stato ecologico buono. Traguardo ancora lontano per quanto riguarda il Lario che risulta in stato sufficiente.
“Il nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini lacustri con particolare attenzione non solo a dove sappiamo esserci maggiore afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008 – commenta Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi - Purtroppo la depurazione e il collettamento delle acque reflue non emergono quasi mai come priorità nell'agenda politica degli enti locali
Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che da 30 anni si occupa della raccolta e del riciclo dell’olio lubrificante usato su tutto il territorio nazionale, è main partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e in particolare del mare e dei laghi, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega Antonio Mastrostefano, direttore della Comunicazione del COOU. L’olio usato si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Nel 2013, nella zona che circonda il Lario, il Consorzio ha recuperato 2.812 tonnellate di oli lubrificanti usati – 1.627 in provincia di Como e 1.185 in provincia di Lecco - evitandone così lo sversamento nell'ambiente.


Il circolo Legambiente Lario sponda Orientale e la Goletta di Laghi hanno denunciato tra l’altro, con un paio di blitz, la sottrazione delle rive all’uso comune libero. Domenica 29 giugno, davanti al Lido di Bellano rivendicando il diritto ad accedere alla riva, impedita dalla rete metallica che si estende perfino dentro l'acqua a nord del Lido. “La riva è di tutti... e lasciateci passare” si leggeva a grandi lettere sullo striscione. Ed il 30 giugno, a Varenna dove, con piscina gonfiabile, bambolotto e striscione l'equipaggio della Goletta dei Laghi si è presentato alla spiaggia del “Moel Sott” per chiedere la tutela dell'unica spiaggetta libera rimasta. A minacciarla è il progetto, reso pubblico recentemente, della creazione di una piscina galleggiante a lago. Il timore di Legambiente, come di numerosi cittadini, è che l'ennesima porzione di riva venga sottratta all'uso comune.