GOLETTA DEI LAGHI SUL LARIO
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GIUGNO-2 LUGLIO 2014
13 i punti critici rilevati dai tecnici dell’associazione su 19 rilevamenti
effettuati: ben 11 sulla sponda lecchese e 2 su quella comasca. Sono necessari investimenti sul sistema fognario e
depurativo”. Pessimo dunque il quadro nella provincia di Lecco.
Sono ancora una volta negative le notizie
sulla qualità delle acque del Lario che la Goletta dei Laghi, la campagna di
Legambiente per il monitoraggio scientifico delle acque lacustri, realizzata
con il contributo di Coou e Novamont, ha presentato questa mattina, 1 luglio 2014, a Lecco presso
la sala del Consiglio Comunale da Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei
Laghi, Virginio Brivio, Sindaco del Comune di Lecco, Vittorio Campione,
Vicesindaco del Comune di Lecco, Pierfranco Mastalli, presidente del circolo
Legambiente di Lecco, Enzo Tiso del circolo Legambiente di Como e Costanza
Panella, presidente del circolo Legambiente Lario sponda orientale.
Sono 13 i punti critici rilevati dai tecnici
dell’associazione su 19 rilevamenti effettuati: ben 11 sulla sponda lecchese e
2 su quella comasca. Sono necessari investimenti sul sistema fognario e
depurativo”.
Pessimo dunque il quadro nella provincia di Lecco. Sulla
sponda orientale risultano fortemente inquinati i campioni prelevati a Colico
(le foci del fiume Adda, del torrente Inganna e del torrente al laghetto di
Piona) e nella città capoluogo (le foci dei torrenti Caldone e Bione e il punto
in corrispondenza dello scarico del depuratore). Fortemente inquinati anche i
punti di Perledo alla foce del torrente Esino e di Valmadrera alla foce del rio
Torto. Le analisi indicano come inquinati il punto di Dorio presso la spiaggia
LC45, quello di Bellano alla foce del torrente presso la spiaggia di Oro,
quello di Mandello del Lario alla foce del torrente Meria. L'unico campione che
passa l'esame è a Bellano, foce del torrente Pioverna. I dati confermano dunque
che i problemi per il lago continuano ad arrivare direttamente dai corsi
d’acqua, anche quelli minori, i quali ancora scontano i ritardi nel
collettamento dei reflui fognari. Manca solo un anno al 2015, quando secondo la
direttiva europea 2000/60 tutti i corpi idrici devono raggiungere uno stato
ecologico buono. Traguardo ancora lontano per quanto riguarda il Lario che
risulta in stato sufficiente.
“Il
nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini lacustri con
particolare attenzione non solo a dove sappiamo esserci maggiore afflusso di
bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di
inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008 –
commenta Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi - Purtroppo la
depurazione e il collettamento delle acque reflue non emergono quasi mai come
priorità nell'agenda politica degli enti locali
Anche
quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che da 30 anni si occupa
della raccolta e del riciclo dell’olio lubrificante usato su tutto il
territorio nazionale, è main partner della storica campagna estiva di
Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e in particolare del mare e dei laghi,
rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega Antonio
Mastrostefano, direttore della Comunicazione del COOU. L’olio usato si recupera
alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma
anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino.
“Se eliminato in modo scorretto questo
rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di
olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie
grande come sei piscine olimpiche”. A contatto con l’acqua, l’olio
lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla
fauna sottostante di respirare. Nel 2013, nella zona che circonda il Lario, il
Consorzio ha recuperato 2.812 tonnellate di oli lubrificanti usati – 1.627 in provincia di Como
e 1.185 in
provincia di Lecco - evitandone così lo sversamento nell'ambiente.
Il
circolo Legambiente Lario sponda Orientale e la Goletta di Laghi hanno
denunciato tra l’altro, con un paio di blitz, la sottrazione delle rive all’uso
comune libero. Domenica 29 giugno, davanti al Lido di Bellano rivendicando il diritto ad accedere
alla riva, impedita dalla rete metallica che si estende perfino dentro l'acqua
a nord del Lido. “La riva è di tutti... e lasciateci passare” si leggeva a
grandi lettere sullo striscione. Ed il 30 giugno, a Varenna dove, con piscina gonfiabile, bambolotto e striscione l'equipaggio della Goletta dei Laghi si è
presentato alla spiaggia del “Moel Sott” per chiedere la
tutela dell'unica spiaggetta libera rimasta. A minacciarla è il progetto, reso
pubblico recentemente, della creazione di una piscina galleggiante a lago. Il
timore di Legambiente, come di numerosi cittadini, è che l'ennesima porzione di
riva venga sottratta all'uso comune.
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