IL CIGNO

16 novembre 2011

ORRIDO DI BELLANO
LETTERA APERTA DEL CIRCOLO LARIO SPONDA ORIENTALE ALLA MINISTRA MICHELA BRAMBILLA IN VISITA ALL’ORRIDO

Il senso del limite delle risorse naturali e il conseguente senso di responsabilità verso i beni comuni devono essere oggi il criterio guida sia nell’utilizzo dell’acqua per le captazioni sia nell’utilizzo del suolo per le costruzioni.

Salutiamo il Suo interesse per la vicenda dell’Orrido di Bellano che ha una storia non breve. Ricordiamo i passaggi salienti degli ultimi due anni:
-   10 marzo 2010 la Provincia rileva tavole di cantiere e interventi eseguiti difformi, e con sensibili ampliamenti del volume della vasca e del diametro della condotta, rispetto ai progetti approvati, dispone l’interruzione dei lavori e le relative sanzioni;
-   15 marzo 2010 la Hydro Energy Power presenta la variante su opere in parte già realizzate chiedendo la sanatoria, approvata sulla base dell’asserita assenza del danno ambientale e paesaggistico;
-   31 gennaio 2011 la Provincia certifica la compatibilità paesaggistica delle opere realizzate in difformità, con alcune prescrizioni;
-   12 aprile 2011 la Regione Lombardia su richiesta dell’HEP decide che l’intervento non è assoggettabile a VIA, respingendo le osservazioni di Legambiente e dando via libera ai lavori;
-   6 maggio 2011 la Conferenza dei Servizi convocata presso la Provincia di Lecco approva la variante che consente un aumento della derivazione (secondo i dati della HEP la massima, rispetto alla Convenzione del 2008 viene portata da mc/s 3 a 7,80 con conseguente aumento della potenza media concessa da 1736 a 2542 KW).
-   Legambiente ha seguito con attenzione lo svolgersi delle cose.
-   Nel maggio 2010, a lavori ormai iniziati, ci chiedevamo in un comunicato alla stampa quali sarebbero state le iniziative delle autorità competenti a fronte delle documentate irregolarità. Ponevamo inoltre i temi del Deflusso Minimo Vitale, che oggi andrebbe aggiornato alla luce delle evidenze scientifiche sull’ecosistema del torrente, e del rispetto del vincolo posto nel 1953 dal Ministero allora competente che riconosceva alla proprietà il diritto di utilizzare l’acqua solo nei giorni feriali.
-   Erano già state sottoscritte due Convenzioni, approvate dal Consiglio comunale nel 2008 e nel 2010, tra l’Amministrazione comunale e la proprietà, concessioni che riteniamo assolutamente inadeguate.
-   Nel febbraio 2011 abbiamo inviato le nostre osservazione alla regione per sostenere la necessità della V.I.A.
-   Recentemente abbiamo chiesto all’attuale Amministrazione comunale di stipulare una nuova convenzione, prevista anche dall’ultima Conferenza dei servizi svoltasi in assenza del Comune di Bellano commissariato, che salvaguardi le caratteristiche naturali e storiche dell’Orrido.
-   Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente per il monitoraggio delle acque lacustri, con un blitz  davanti alla centrale dell’Orrido, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di regole precise anche per le energie pulite perché non sono più tali se compromettono l’ecosistema e se antepongono il profitto privato alla salvaguardia di beni storici e paesaggistici in cui si riconosce una comunità.
Il senso del limite delle risorse naturali e il conseguente senso di responsabilità verso i beni comuni devono essere oggi il criterio guida sia nell’utilizzo dell’acqua per le captazioni sia nell’utilizzo del suolo per le costruzioni.
Non sono le cave aperte sui versanti a lago, né la vista delle auto parcheggiate sulle rive e neppure porticcioli e attracchi che si moltiplicano senza la dovuta pianificazione, che possono garantire un futuro al turismo sulla sponda lecchese. Piuttosto il sostegno, la valorizzazione e la messe in rete di tante attività che mettono in luce quel che c’è qui non solo da oggi e che ne fa un luogo unico, non seriale come i blocchi di seconde case o le batterie di motoscafi. Sono i Bed&Breakfast che fanno rivivere antiche case e borghi, i piccoli coltivatori che resistono o ripiantano ulivi, viti e ortaglie, i pescatori che provano a invogliare i giovani, le guide d’arte e di montagna, le associazioni, coloro che in diverse forme producono cultura. Trasporto pubblico ben organizzato, cura dei sentieri, in particolare il Sentiero del Viandante, conservazione dei terrazzamenti, spiagge aperte e rispetto del demanio lacuale, integrazione tra la vita dei residenti e quella dei visitatori sono alcune delle condizioni per accogliere gli amanti del Lario che potrebbero diventare più numerosi con il doppio risultato di offrire lavoro e salvaguardare il territorio.
Con la speranza di essere ascoltati porgiamo distinti saluti.

Bellano, 5 novembre 2011
Costanza Panella, presidente del Circolo Lario Sponda Orientale