CAVARE SUL CORNIZZOLO È IN CONTRASTO CON I CRITERI DELLA GREEN ECONOMY
Nell'ambito
della Rassegna "Ecomondo" tenutasi recentemente a Rimini con la
presenza degli Stati Generali della Green Economy promossi dal Ministero
dell'Ambiente, AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento)
Associazione storica di Confindustria rappresentativa dei produttori di
cemento e Legambiente hanno presentato al pubblico il frutto del progetto
ideato e realizzato insieme: "Le Linee Guida sulle Aree Estrattive".
Le attività estrattive sono un tema importante per guardare
al futuro del nostro Paese. Qui si incrociano le esigenze di settori rilevanti
dell’economia italiana, come l’edilizia e le infrastrutture, e questioni
delicatissime come l’impatto ambientale e paesaggistico di cave e miniere.
Come ha dichiarato il Presidente nazionale di
Legambiente, le Linee guida di Aitec e Legambiente per la progettazione,
gestione e recupero delle aree estrattive per l’industria del cemento sono una
sfida e un impegno comune di lavoro.
Non è banale che due associazioni, così diverse, scelgano di definire
assieme la loro visione di come in Italia si debbano portare avanti attività di
questo tipo, arrivando a indicare quali attenzioni bisogna avere nella scelta
delle aree compatibili, quali nel portare avanti l’attività nelle diverse fasi
e in parallelo procedere con il recupero, come ridurre l’impatto durante i
cantieri.
Nel documento sopracitato, nel paragrafo OPPORTUNITÀ -
INDIVIDUAZIONE DEL SITO si afferma che:
"L’individuazione del sito, la scelta delle tecnologie e dei metodi di coltivazione e la progettazione del recupero ambientale devono essere affrontati in modo integrato nelle fasi di pianificazione e di progettazione dell’attività estrattiva."
"L’individuazione del sito, la scelta delle tecnologie e dei metodi di coltivazione e la progettazione del recupero ambientale devono essere affrontati in modo integrato nelle fasi di pianificazione e di progettazione dell’attività estrattiva."
Fra le idonee
caratteristiche che nella fase preliminare di individuazione del sito si
debbono trovare, il documento congiunto richiama: "la coerenza con gli
strumenti di pianificazione del territorio esistenti; il consenso, attraverso
una corretta informazione delle comunità locali."
Prendendo
spunto dal sopracitato documento generale sottoscritto dall' Associazione
rappresentante dei produttori di cemento fra i quali la Holcim, si può
affermare chiaramente e nettamente che la stessa richiesta di aprire una
cava sul Cornizzolo contraddice i sopracitati criteri contenuti nelle Linee
Guide congiuntamente sottoscritti da AITEC e Legambiente nazionale, in
quanto non è coerente con gli strumenti di pianificazione esistenti
(comprensivi dei specifici vincoli) e soprattutto non esiste il consenso delle
comunità locali.
Infatti, la
Società Holcim non ha usato una corretta informazione, anzi, ha tentato,
attraverso un mascherato acquisto sopra San Pietro al Monte di
terreni da adibire ad azienda agricola, di raggirare la popolazione
e le Amministrazioni pubbliche locali, mentre il Coordinamento Cornizzolo,
che vede la presenza di oltre 60 associazioni di varia natura fra cui
Legambiente, ha informato con assemblee, documenti e raccolte di firme la
Cittadinanza.
Sono state così raccolte oltre 12.000
firme e si è formato anche un fronte istituzionale composto dai comuni che
gravitano attorno al Cornizzolo che hanno sottoscritto un protocollo di
intesa per la salvaguardia e valorizzazione del Cornizzolo, Monte Rai, Corni di
Canzo e Moregallo, ovvero dell'intera fascia montana sud del triangolo Lariano,
area ricca di interessi naturalistici e storici.
La
richiesta di cavare sul Cornizzolo, oltre a non tenere in considerazione gli
strumenti di pianificazione e dei vincoli esistenti , manca quindi del fondamentale consenso delle popolazioni e dei loro
rappresentanti istituzionali , per cui ci
aspettiamo ora che la Holcim, metta da subito in pratica i principi delle Linee
Guida sulle aree estrattive sottoscritte recentemente a Rimini e ritiri la
richiesta di escavazione sul Cornizzolo nell'area circostante il complesso
storico, monumentale e paesaggistico di San Pietro al Monte e nella fascia di
rispetto della Riserva Naturale Sasso Malascarpa.
Sbagliare è umano,
perseverare è diabolico.
Lecco,
23 novembre 2012 LEGAMBIENTE
Circoli
della Provincia di Lecco
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