IL CIGNO

21 dicembre 2012

CAVARE SUL CORNIZZOLO È IN CONTRASTO CON I CRITERI DELLA GREEN ECONOMY



Nell'ambito della Rassegna "Ecomondo" tenutasi recentemente a Rimini con la presenza degli Stati Generali della Green Economy promossi dal Ministero dell'Ambiente, AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento) Associazione storica di Confindustria rappresentativa dei produttori di cemento e Legambiente hanno presentato al pubblico il frutto del progetto ideato e realizzato insieme: "Le Linee Guida sulle Aree Estrattive".
Le attività estrattive sono un tema importante per guardare al futuro del nostro Paese. Qui si incrociano le esigenze di settori rilevanti dell’economia italiana, come l’edilizia e le infrastrutture, e questioni delicatissime come l’impatto ambientale e paesaggistico di cave e miniere.

Come ha dichiarato il Presidente nazionale di Legambiente, le Linee guida di Aitec e Legambiente per la progettazione, gestione e recupero delle aree estrattive per l’industria del cemento sono una sfida e un impegno comune di lavoro.   Non è banale che due associazioni, così diverse, scelgano di definire assieme la loro visione di come in Italia si debbano portare avanti attività di questo tipo, arrivando a indicare quali attenzioni bisogna avere nella scelta delle aree compatibili, quali nel portare avanti l’attività nelle diverse fasi e in parallelo procedere con il recupero, come ridurre l’impatto durante i cantieri.

Nel documento sopracitato, nel paragrafo OPPORTUNITÀ - INDIVIDUAZIONE DEL SITO si afferma che:
"L’individuazione del sito, la scelta delle tecnologie e dei metodi di coltivazione e la progettazione del recupero ambientale devono essere affrontati in modo integrato nelle fasi di pianificazione e di progettazione dell’attività estrattiva."
Fra le idonee caratteristiche che nella fase preliminare di individuazione del sito si debbono trovare, il documento congiunto richiama: "la coerenza con gli strumenti di pianificazione del territorio esistenti; il consenso, attraverso una corretta informazione delle comunità locali."
Prendendo spunto dal sopracitato documento generale sottoscritto dall' Associazione rappresentante dei produttori di cemento fra i quali la Holcim, si può affermare chiaramente e nettamente che la stessa richiesta di aprire una cava sul Cornizzolo contraddice i sopracitati criteri contenuti nelle Linee Guide  congiuntamente sottoscritti da AITEC e Legambiente nazionale, in quanto non è coerente con gli strumenti di pianificazione esistenti (comprensivi dei specifici vincoli) e soprattutto non esiste il consenso delle comunità locali.
Infatti, la Società Holcim non ha usato una corretta informazione, anzi, ha tentato, attraverso un mascherato acquisto sopra San Pietro al Monte  di terreni  da adibire ad azienda agricola, di raggirare la popolazione e le Amministrazioni pubbliche locali, mentre il Coordinamento Cornizzolo, che vede la presenza di oltre 60 associazioni di varia natura fra cui Legambiente, ha informato con assemblee, documenti e raccolte di firme la Cittadinanza.
Sono state così raccolte oltre 12.000 firme e si è formato anche un fronte istituzionale composto dai comuni che gravitano attorno al Cornizzolo che hanno sottoscritto un protocollo di intesa per la salvaguardia e valorizzazione del Cornizzolo, Monte Rai, Corni di Canzo e Moregallo, ovvero dell'intera fascia montana sud del triangolo Lariano, area ricca di interessi naturalistici e storici.
La richiesta di cavare sul Cornizzolo, oltre a non tenere in considerazione gli strumenti di pianificazione e dei vincoli esistenti , manca quindi del fondamentale consenso delle popolazioni e dei loro rappresentanti istituzionali , per cui  ci aspettiamo ora che la Holcim, metta da subito in pratica i principi delle Linee Guida sulle aree estrattive sottoscritte recentemente a Rimini e ritiri la richiesta di escavazione sul Cornizzolo nell'area circostante il complesso storico, monumentale e paesaggistico di San Pietro al Monte e nella fascia di rispetto della Riserva Naturale Sasso Malascarpa.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.

Lecco, 23 novembre 2012                                                LEGAMBIENTE
                                                                                   Circoli della Provincia di Lecco