CORNIZZOLO: È DAVVERO SALVO?
Il 28 novembre 2012 il Consiglio Provinciale di Lecco ha approvato
all’unanimità un ordine del giorno in cui chiede alla Giunta: «di concludere e
portare in approvazione il Piano Cave Provinciale escludendo lo sfruttamento
di nuovi siti di estrazione e concentrando le valutazioni su eventuali
implementi di escavazione e di estrazione unicamente nei giacimenti già aperti,
tenendo nella debita considerazione il parere e la valutazione delle amministrazioni
comunali coinvolte, avendo sempre a riguardo le osservazioni e le linee guida
qui richiamate».
Si tratta certamente di una chiara e netta posizione assunta dall’intero
Consiglio Provinciale che, pur non essendo certamente esaustiva, segna
un primo e importante passo verso la salvaguardia e l’esclusione di qualsiasi
apertura di nuove cave sul Monte Cornizzolo oltre ad altri siti che, per altri
materiali, erano stati inseriti come potenzialmente sfruttabili (Annone, Merate,
Verderio, Colico,…).
Come detto, l’ordine del giorno approvato il 28 novembre è un primo passo.
Tuttavia rimane ancora molta strada da percorrere per ottenere la certezza
della salvaguardia del Cornizzolo.
Partiamo dai prossimi impegni che Giunta e Consiglio Provinciale dovranno
svolgere:
in sintonia con il Coordinamento Cornizzolo, nel quale siamo parte attiva,
-
chiediamo che la scheda “Gi.4 Cornizzolo” venga, con le dovute motivazioni e
in coerenza a quanto deliberato, tolta dal piano Cave e non venga più inserita
nei documenti che verranno elaborati per l’assemblea di VAS conclusiva.
- ci aspettiamo che il Consiglio Provinciale possa ancora, in maniera
specifica e diretta, esprimersi sulle ragioni di tutela, salvaguardia e
valorizzazione del Monte Cornizzolo che escludano per il presente e per il
futuro la possibilità di apertura di nuove cave.
Occorrerà poi monitorare l’evoluzione politica delle Province per capire
quali conseguenze potrebbero derivare dalla nuova possibile riorganizzazione
delle stesse (se mai ci sarà!).
Seguiremo l’iter di approvazione del nuovo Piano Cave in Regione e saremo
assolutamente vigili sulle manovre e i tentativi d’inserimento di nuovi siti
estrattivi che in tale sede potrebbero esserci da parte dei cavatori (vedasi
tentativo della Holcim nel 2000).
Su altri fronti continueremo a sollecitare e ad affiancare i vari Enti
(Amministrazioni Comunali, Provincia, Regione,…) affinché vengano inseriti dei
vincoli di tutela e salvaguardia sull’intero Monte Cornizzolo tali da escludere
qualsiasi velleità da parte dei cavatori di aperture di nuovi fronti
estrattivi.
Pensiamo, ad esempio, alla necessità di allargamento della RISERVA NATURALE
Sasso Malascarpa, del S.I.C. 2020002 (Sito di interesse comunitario) Sasso
Malascarpa, del S.I.C. 2020100 Lago del Segrino e della Z.P.S. IT2020301 (Zona
di protezione Speciale) del Triangolo Lariano in modo da includere tutto il
versante Sud del Cornizzolo o almeno l’attuale P.L.I.S. San Pietro e San
Tomaso.
Certamente non mancano le bellezze naturalistiche da tutelare: dai versanti
panoramici, alle falesie, al Geotopo del Cornizzolo, alle zone di passaggio e
nidificazione di una estrema varietà di volatili (Vedasi lo studio del
C.R.O.S.: Avifauna del Monte Cornizzolo,...).
Un’altra possibile e auspicata azione di tutela potrebbe essere l’inserimento
di un vincolo su tutto il territorio del Cornizzolo legato alla presenza della
millenaria Basilica di san Pietro al Monte (Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici di Milano); oltre ad un rinnovato impegno di
tutti gli attori interessati all’avviamento dell’iter per l’inserimento della Basilica
di San Pietro nei beni tutelati dall’Unesco.
Rivolgiamo inoltre un invito particolare alla Provincia di Lecco, ai Comuni
e alle Associazioni interessati per un maggiore impegno da dedicare allo sviluppo
dell’Ecomuseo dei Monti e dei Laghi briantei, in funzione dello sviluppo e
valorizzazione delle sue importanti presenze culturali, religiose, storiche,
paesaggistiche…
Rimane quindi ancora molta strada da percorrere. Siamo però certi che con
coerenza e con le nostre ragioni potremo percorrerla insieme a tutte le forze
(cittadini, Gruppi e Associazioni, Coordinamento Cornizzolo, Amministrazioni
del Protocollo d’Intesa,…) che hanno a cuore la salvaguardia del Monte
Cornizzolo, di San Pietro al Monte, delle sue bellezze naturali, paesaggistiche,
storiche, culturali,... per preservarle, valorizzarle e restituirle integre
alle prossime generazioni.
Lecco
18 dicembre 2012
Legambiente Lecco
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