SALVAGUARDIA E VALORIZZAZIONE MURA DI CONFINE FRA IL DUCATO DI MILANO E LA REPUBBLICA VENETA
CICLOPEDONALE RIVABELLA - VERCURAGO
Mentre la ciclopedonale da Rivabella fino al confine
con Vercurago, che corre lungo la riva del lago di Garlate (lasciando però
insoluto il collegamento uto veicolare per le famiglie residenti a
valle della Ferrovia), è stata inaugurata il 23 aprile u.s., permettendo così
la praticabilità dell’anello riservato alla mobilità dolce intorno ai
laghi di Garlate e Olginate, rimane in sospeso il recupero e la valorizzazione
della Muraglia alla Chiusa.
Fin dal
20/02/2012 avevamo richiesto insieme a WWF e Cros una particolare
attenzione per il “muro storico di confine con Vercurago, il cui raccordo
dovrà essere studiato per valorizzare le presenze di manufatti antichi”e
avevamo allegato una stampa del ‘700 e una scheda compilata per il comune di
Lecco dal Prof. Angelo Borghi con descrizione del muro di confine con la
trascrizione della targa inserita. I lavori della ciclopedonale in comune di
Vercurago invece non sono stati eseguiti con la dovuta attenzione: è stata
messa in luce l’antica targa del 1759 oggi però a filo del terreno per
un improvvido accumulo di terra per realizzare la
ciclopedonale lungo il muro verso Vercurago, che risulta appartenere
secondo il testo della targa al Comune di Lecco.
Ora la
parte finale del percorso della ciclopedonale da Vercurago verso il confine con
Lecco corre su un terrapieno a livello superiore a quello del terreno
originario e per giunta tutto addossato al predetto muro storico di confine,
facendo così sparire la visione dei conci di muro del 1300 per un altezza
di circa m. 1,50 in
altezza e per la lunghezza dal lago verso la ferrovia.
Lo
“scoprimento”del testo della targa evidenziano, confermando quanto già scritto
dal prof. Angelo Borghi, come anche il lato del muro verso Vercurago appartenga
al Comune di Lecco, il quale non si è preoccupato, malgrado il nostro invito
del 20/02/2012, di studiare la valorizzazione delle presenze di manufatti
antichi.
La
targa, in pietra molera, dovrà essere essere resa visibile
e salvaguardata con opportuno intervento di consolidamento per fermare lo
sfaldamento in corso che sta per intaccare la dicitura scolpita.
Non può
sfuggire l’importanza storica del muro, con relativa targa, che rappresenta uno
dei rari esempi di manufatti esistenti in Italia a memoria di un confine fra
due importanti Stati e più in antico fra due comuni.
Il muro di
confine fra i due stati infatti era stato edificato, con ogni probabilità, nel
Duecento, come muraglia di confine fra il Comune di Bergamo e il Comune di
Lecco e quindi le 4-5 fila di conci ora interrati (questi ancor più
importanti della targa) sono la testimonianza più antica del primitivo Comune
di Lecco: un bene prezioso da salvaguardare ad ogni costo.
Ci auguriamo
che si provveda con urgenza all’intervento di messa in sicurezza e
valorizzazione di quanto segnalato.
Pierfranco Mastalli a nome di Legambiente Lecco – WWF
Lecco – Cros Varenna.
Lecco 30 aprile 2013
Art. 733
Codice Penale Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico
nazionale.
Chiunque
distrugge, deteriora o comunque danneggia un monumento o un’altra cosa propria
di cui gli sia noto il rilevante pregio, è punito, se dal fatto deriva un
nocumento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, con l’arresto
fino ad un anno o con l’ammenda non inferiore a euro 2.065.
Può essere
ordinata la confisca della cosa deteriorata o comunque danneggiata.
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