TUTELA DEL LAGO DI ANNONE
LECCO, 2 FEBBRAIO 2014
– LAGO DI ANNONE
Lo studio di fattibilità della Rete Ecologica locale tra Adda e Lambro
passando per il Monte Barro, finanziato da Fondazione Cariplo, curato dal Parco
Monte Barro e positivamente commentato da Legambiente e WWF come premessa per
la istituzione di un S.I.C (Sito di Importanza Comunitaria) sembra aver
suscitato perplessità e contrarietà in alcuni comuni rivieraschi.
Partivamo dalla
constatazione che oggi il lago di Annone è completamente privo di tutela e
gestione naturalistica, differentemente dagli altri laghi briantei disposti
entro o in prossimità del Corridoio ecologico (Alserio, Olginate, Pusiano e Segrino)
tutti istituiti come Siti di Importanza Comunitaria (SIC) ai sensi della
Direttiva europea 92/43/CEE denominata Direttiva Habitat.
Inoltre prendevamo atto che nel Piano Territoriale della Provincia di Lecco è stato introdotto un varco della REP (Rete Ecologica Provinciale) in corrispondenza del tratto più breve che connette il Monte Barro e il lago di Annone e concludevamo suggerendo un percorso parallelo alla depurazione delle acque del lago per istituire un adeguato livello di protezione alle sponde e al lago, alla vegetazione esistente e alla fauna, alla rete idrografica e ai territori gravitanti sul lago che compongono insieme un prezioso mosaico di ecosistema lacustre prealpino, patrimonio naturale della collettività locale, comunitaria ed internazionale.
Le
Amministrazioni locali non devono vedere un SIC come una sigla che si traduce
in “vincolo, impedimenti, imposizioni, ecc.”. Questa interpretazione è dettata
solo dalla scarsa conoscenza del suo significato e del suo potenziale come
risorsa unica e preziosa per il nostro territorio. L’istituzione di un SIC
rappresenta invece un’opportunità per il futuro dell’area interessata, in
termini anche di fruibilità e turismo sostenibile, che non significa
limitazione delle attività, se queste sono ambientalmente compatibili e non
incidono sull’integrità dell’area o sulla conservazione delle specie e degli
habitat.
Raggiungere
l'obiettivo del SIC è un po' come ottenere la certificazione di qualità di un
prodotto, per accrescerne il gradimento da parte degli acquirenti.
Le motivazioni
critiche espresse da taluni comuni circa la gestione del SIC (come riportate
dalla stampa) sono subito superabili se si esamina il lungo elenco dei SIC in
provincia di Lecco, gestiti ora dai Parchi regionali, ora dalla Provincia di
Lecco, ora dall'Ersaf.
Il Comunicato
Stampa congiunto Legambiente-WWF aveva comunque anche lo scopo provocatorio di
aprire il dibattito, perché è importante che decisioni come l'Istituzione di un
SIC siano discusse dal basso, per trovare risposte condivise e indicazioni
positive, sostenute dalla conoscenza della materia.
Come Associazioni
ambientaliste siamo disponibili, magari dopo le prossime elezioni comunali, ad
un pacato confronto sull'argomento, con la presenza e l'esperienza di chi
gestisce i SIC ad un livello sovracomunale, al fine di dissipare dubbi ed
incertezze.
Legambiente Lecco
lecco@legambiente.org, via Bovara 1/F 23868 Valmadrera (LC)
WWF Lecco sezione@wwf.lecco.it,
Località Camporeso 23851 Galbiate (LC)
Pierfranco Mastalli
Antonello Bonelli
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