IL CIGNO

27 aprile 2011

ELEZIONI COMUNALI A BELLANO 
LETTERA DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE AI CANDIDATI SINDACI DI BELLANO
Il costruire non può essere oggi né l’unica né la principale attività di un Comune, perché non ve n’è la reale necessità e perché è cresciuta la consapevolezza che il suolo è un bene di tutti e non solo di chi lo possiede e che la sua sigillatura significa la sua perdita quasi irreversibile.  Il costruire che ancora si rende necessario all’abitare e ai servizi deve essere fatto con la regola della parsimonia, dell’efficienza e del risparmio energetico, con il recupero dei materiali e il rispetto o almeno l’accordo con le forme locali.

Il Circolo Legambiente “Lario Sponda orientale“ propone ai candidati Sindaci e ai componenti delle liste a loro collegate alcuni temi importanti per l’amministrazione del Comune di Bellano.
La legge regionale 12/2005 ha affidato ai Comuni la responsabilità di determinare con il PGT il futuro del proprio territorio. E’ un’ opportunità da non sprecare che deve vedere la consultazione attiva dei cittadini e delle associazioni.
Il Documento di Piano a suo tempo presentato è insufficiente e dovrà essere integrato con la chiara indicazione delle scelte per lo sviluppo futuro. Se appare unanime nei programmi delle liste la previsione di uno sviluppo in cui grande peso si assegna al turismo, vanno allora chiarite quali scelte si vogliono effettuare: ulteriore proliferazione delle seconde case oppure programmazione e sostegno di una ricettività che si prenda cura della tutela ambientale del territorio,  dell’offerta di servizi diffusi culturali, di ristoro, di informazione, di accompagnamento, del consumo e della vendita dei prodotti locali?
Secondo i dati recenti sul consumo di suolo nei paesi del lago, Bellano ha avuto un incremento edilizio non giustificato dall’aumento della popolazione residente che è invece diminuita. Il disordine e la fretta con cui si è costruito negli ultimi anni ha sicuramente impoverito il paese e la sponda del lago del suo valore paesaggistico aumentando il rischio di dissesti idrogeologici, ma non ha migliorato le condizioni del vivere e non ha creato i presupposti per casa e lavoro.
Si dice che i giovani di Bellano non trovino casa a prezzi ragionevoli, ma questo è il risultato di una attività edilizia tuttora indirizzata alla costruzione di seconde case con tipologie e prezzi che non possono soddisfare tale richiesta.
Il costruire non può essere oggi né l’unica né la principale attività di un Comune, perché non ve n’è la reale necessità e perché è cresciuta la consapevolezza che il suolo è un bene di tutti e non solo di chi lo possiede e che la sua sigillatura significa la sua perdita quasi irreversibile.  Il costruire che ancora si rende necessario all’abitare e ai servizi deve essere fatto con la regola della parsimonia, dell’efficienza e del risparmio energetico, con il recupero dei materiali e il rispetto o almeno l’accordo con le forme locali.
La nostra proposta di legge di iniziativa popolare è stata sostenuta dai consiglieri regionali di maggioranza e di minoranza intervenuti all’incontro del luglio scorso in occasione della nostra mostra “Più Terra  meno cemento “ esposta a San Nicolao. Attualmente è in discussione alla Commissione Territorio del Consiglio regionale. Prevede che si utilizzino le aree già edificate e la responsabilizzazione, nel caso che la copertura di nuovo suolo fosse dimostrata assolutamente necessaria, attraverso la compensazione ecologica preventiva, cioè la cessione gratuita di suolo inedificabile e attrezzato ecologicamente al Comune. Auspichiamo che il PGT assuma questo principio.
Il Documento di Piano del PGT deve comprendere un censimento dell’attuale patrimonio abitativo e della sua destinazione d’uso (distinguendo in particolare tra prime e seconde residenze) e uno studio della richiesta di prima casa.
Fino all’approvazione del PGT deve valere un principio di salvaguardia, in consonanza con lo spirito della legislazione regionale, che impedisca interventi edilizi rilevanti.
Al Documento di Piano deve seguire il Piano dei Servizi, senza il quale non ha senso il Piano delle Regole che prevede la zonizzazione del territorio comunale e la destinazione delle diverse aree.
Deve comunque essere garantita l’osservanza delle norme del PRG vigente, diversamente da quanto accaduto nel passato anche recente (vedi interventi in zone agricole).
Le ristrutturazioni degli edifici rurali devono essere ispirate al rispetto dell’ambiente e della morfologia del territorio (per esempio i muri a secco), richiedendo formalmente l’impegno alla tutela ambientale e paesaggistica dei terreni interessati.
Nel Regolamento edilizio vanno introdotte norme ancor più vincolanti per il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili.
È necessario valorizzare la rete dei sentieri che sono una risorsa importante ma dimenticata. Sulla riva del lago, scarsa e preziosa con un accesso molto limitato da fattori naturali e da interventi che non abbiamo condiviso, non deve più essere consentito alcun intervento di cementificazione e si deve garantire il rispetto dei vincoli sulle aree demaniali (accessibilità al lago, nessuna invasione dell’alveo).
È importante la pubblicità degli atti dell’Amministrazione per coinvolgere attivamente i cittadini. Il passo avanti obbligato dell’Albo pretorio online, con la possibilità di andare oltre il titolo delle delibere, va completato almeno con una postazione di agevole utilizzo per tutti i cittadini e con l’implementazione di servizi utili. Ci sono atti rilevanti che richiedono una pubblicità ampia, garanzia della trasparenza e della piena legalità degli atti dell’Amministrazione (pensiamo alle Convenzioni stipulate con la Carnazzola e con l’Hydro Energy Power che neppure sono state lette in Consiglio Comunale). Una maggiore partecipazione dei cittadini consentirebbe all’Amministrazione di assumere con più forza un proprio ruolo autonomo nei confronti degli interessi privati.
Riteniamo che la scelta della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta sia l’unica ora possibile, ma pensiamo che si debbano affrontare con i cittadini i problemi incontrati in modo da proporne la migliore soluzione anche a tutela del decoro del paese; dopo le assemblee che hanno preceduto l’attuazione del servizio non è stato fatto più nulla. L’Amministrazione dovrebbe inoltre farsi parte attiva, in collaborazione con gli altri Comuni, perché in Provincia si passi ad un sistema basato sulla tariffa invece che sulla tassa.
Proponiamo che l’Amministrazione si attivi per una rapida soluzione che consenta l’uso sociale e di promozione della stazione ferroviaria evitando l’attuale degrado.
Chiediamo infine che vi sia una maggiore attenzione alla legalità anche negli interventi pubblici o in concessione (collaudi, accesso pubblico alla riva, osservanza del PRG e della carta geologica).