IL CIGNO

20 agosto 2013

NOTE DOPO LA CONFERENZA DI ALBANO MARCARINI A VARENNA

IL SENTIERO DEL VIANDANTE
Che il Sentiero del Viandante rappresenti una grande opportunità per la sponda orientale del Lario lo si dice da anni e anche da parte di Legambiente. Occorre chiederci che cosa si sia fatto per la sua tutela e valorizzazione.

Ho ascoltato con grande interesse lunedì sera a Varenna la conferenza “Sotto il selciato c’è la storia” di Marcarini che ha parlato con competenza e passione delle antiche vie di comunicazione. Questo giornale ha ripreso uno dei temi importanti, quello dei sentieri verticali che si dipartono da quello del Viandante, ora quasi completamente dimenticati e il cui recupero rappresenta un valore aggiunto da non perdere. Mi ha colpito l’accenno agli “accoltellati”, la tecnica di pavimentazione basata sui sassi infissi verticalmente nel terreno allora funzionali agli zoccoli degli animali e ora memoria che rischia di scomparire; quando va bene oggi si interviene con l’acciottolato con cemento sigillante.
Che il Sentiero del Viandante rappresenti una grande opportunità per la sponda orientale del Lario lo si dice da anni e anche da parte di Legambiente. Occorre chiederci che cosa si sia fatto per la sua tutela e valorizzazione. Marcarini ha affermato che se il Sentiero del Viandante è una infrastruttura, come riconosciuto dai Piani Regionale e Provinciale, dovrebbe prevedere una fascia di rispetto; è quello che abbiamo chiesto inutilmente anche con le nostre mostre fotografiche.
Nel frattempo quanto del Sentiero è stato trasformato in viabilità stradale? Quante minacce in questo senso ancora incombono su di esso? Quanti “recuperi” di edifici non rispettano le morfologie, i materiali, i terrazzamenti che rappresentano un vero e proprio museo all’aperto sul nostro territorio? Quanto effettivo peso il Sentiero ha nei Piani di Governo del Territorio approvati o in itinere?
Come abbiamo difeso il Sentiero del Viandante dalle costruzioni nella Cava bassa di Perledo o dall’intervento vicino al Santuario di Lezzeno a Bellano, per limitarci solo ad alcuni esempi?
Recentemente sono stati spesi 300.000 Euro sul Sentiero nel progetto Interreg, in partnership con la Confederazione Elvetica, progetto delegato dalla Provincia alla Comunità Montana. Interventi a pioggia sui territori dei diversi Comuni. In che modo sono state individuate le priorità? In che modo se ne è verificata l’efficacia?
Sarei grato a chiunque contribuisse a rispondere almeno ad alcune di queste domande.


Angelo Odone - Circolo Legambiente “Lario sponda orientale”