NOTE DOPO LA CONFERENZA DI ALBANO MARCARINI A VARENNA
IL
SENTIERO DEL VIANDANTE
Che il
Sentiero del Viandante rappresenti una grande opportunità per la sponda
orientale del Lario lo si dice da anni e anche da parte di Legambiente. Occorre
chiederci che cosa si sia fatto per la sua tutela e valorizzazione.
Ho
ascoltato con grande interesse lunedì sera a Varenna la conferenza “Sotto il
selciato c’è la storia” di Marcarini che ha parlato con competenza e passione
delle antiche vie di comunicazione. Questo giornale ha ripreso uno dei temi
importanti, quello dei sentieri verticali che si dipartono da quello del
Viandante, ora quasi completamente dimenticati e il cui recupero rappresenta un
valore aggiunto da non perdere. Mi ha colpito l’accenno agli “accoltellati”, la
tecnica di pavimentazione basata sui sassi infissi verticalmente nel terreno
allora funzionali agli zoccoli degli animali e ora memoria che rischia di
scomparire; quando va bene oggi si interviene con l’acciottolato con cemento
sigillante.
Che
il Sentiero del Viandante rappresenti una grande opportunità per la sponda
orientale del Lario lo si dice da anni e anche da parte di Legambiente. Occorre
chiederci che cosa si sia fatto per la sua tutela e valorizzazione. Marcarini
ha affermato che se il Sentiero del Viandante è una infrastruttura, come
riconosciuto dai Piani Regionale e Provinciale, dovrebbe prevedere una fascia
di rispetto; è quello che abbiamo chiesto inutilmente anche con le nostre
mostre fotografiche.
Nel
frattempo quanto del Sentiero è stato trasformato in viabilità stradale? Quante
minacce in questo senso ancora incombono su di esso? Quanti “recuperi” di
edifici non rispettano le morfologie, i materiali, i terrazzamenti che
rappresentano un vero e proprio museo all’aperto sul nostro territorio? Quanto
effettivo peso il Sentiero ha nei Piani di Governo del Territorio approvati o
in itinere?
Come
abbiamo difeso il Sentiero del Viandante dalle costruzioni nella Cava bassa di
Perledo o dall’intervento vicino al Santuario di Lezzeno a Bellano, per
limitarci solo ad alcuni esempi?
Recentemente
sono stati spesi 300.000 Euro sul Sentiero nel progetto Interreg, in
partnership con la Confederazione Elvetica, progetto delegato dalla Provincia
alla Comunità Montana. Interventi a pioggia sui territori dei diversi Comuni.
In che modo sono state individuate le priorità? In che modo se ne è verificata
l’efficacia?
Sarei
grato a chiunque contribuisse a rispondere almeno ad alcune di queste domande.
Angelo Odone
- Circolo Legambiente “Lario sponda orientale”
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