PONTE AZZONE VISCONTI - RESTAURO E VALORIZZAZIONE.
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PONTE AZZONE VISCONTI -
RESTAURO E VALORIZZAZIONE.
La proposta del Comune di Lecco di intervenire sulla
struttura del Ponte Azzone Visconti per motivi di Sicurezza e per cercare di
eliminare gli interventi di “deformante protesi costruttiva” avvenuti nel
dopoguerra, che hanno snaturato le caratteristiche dell’importante opera
medievale, una delle poche insieme alla Muraglia della Chiusa presenti nel
nostro Territorio, non può che trovarci d’accordo.
Altro discorso è la funzione da assegnare al ponte nel
sistema della mobilità cittadina e provinciale.
Il Comune di Lecco intenderebbe sperimentare un flusso
automobilistico con senso unico alternato, riservando metà della strada a
pedoni e ciclisti, ai quali è già proibito usufruire del Ponte Manzoni. Noi
riteniamo che il Comune di Lecco con i Comuni compresi nella grande area urbana
in cui è organizzato il servizio di trasporto pubblico su gomma e con la
Provincia di Lecco debba predisporre un Piano del traffico dove il passaggio
sul Ponte Azzone Visconti sia riservato solo ai pedoni e ai ciclisti, per
considerazioni di ordine storico, turistico, sicurezza, di disincentivazione
all’entrata in Città di sempre maggiori quantità di automobili, con pericoli
per la salute pubblica e di ingorghi.
Ovviamente il Piano del traffico deve riorganizzare la
localizzazione e la funzione dei parcheggi con tariffe crescenti per quelli più
vicini al centro, deve prevederne di nuovi all’esterno del Centro (vedi per
esempio nell’area Mossini) collegati con bus navetta, programmare le nuove
linee del trasporto pubblico in funzione dei prossimi bandi, introdurre sensi
unici dove sia opportuno.
Minor inquinamento, maggior qualità della vita sono legati
ad una mobilità dolce ed a una migliore organizzazione del traffico che tutti a
parole richiamano ma che poi nei fatti non intendono mettere in pratica. La
messa in sicurezza del Ponte Azzone Visconti è una buona occasione per
raggiungere questi obiettivi, ai quali va compreso anche un supporto alla
valorizzazione dei luoghi in funzione dello sviluppo turistico, tenendo
presente che il Ponte Azzone Visconti è l’anello di congiunzione fra la
Ciclovia internazionale dei laghi, le presenze manzoniane, la stazione ferroviaria
e lacuale e la ormai completata ciclopedonale dei laghi di Garlate e di
Olginate. La partita è importante anche in vista di Expo 2015 e bisogna quindi
attrezzarsi in maniera sostenibile ed intelligente perché è qui possibile
coniugare funzionalità di movimento e bellezza del territorio.
Legambiente Lecco e Fiab-LeccoCiclabile
Lecco 20/6/2013
La sperimentazione in corso non ha
ancora dato indicazioni concrete. Sicuramente il ponte è un nodo importante per
la mobilità che però deve essere valutata e programmata secondo tutti gli
aspetti in gioco. Prima di tutto la sicurezza, secondo la mobilità dolce, terzo
il rispetto della struttura storica. Avevamo espresso una proposta di riservara
il ponte Azzone Visconti solo ai pedoni e alle biciclette, però se vogliamo
trovare una mediazione, la soluzione migliore è quella di far funzionare
l'attuale sede stradale, senza aggiunte stonate e artificiali sui due lati,
riservando una corsia ai pedoni e alle biciclette e l'altra alle auto solo in
uscita. Già ci sono tante entrate di auto in città comprese quelle della SS36 e
quindi si può accettare il passaggio delle auto sul ponte Azzone Visconti solo
in uscita per diminuire e alleggerire l'intasamento cittadino. Pierfranco
Mastalli -Presidente Legambiente Lecco 3/8/2013
PONTE AZZONE VISCONTI - 12/8/2013
Il dibattito in corso circa le
modalità di utilizzo del Ponte Azzone Visconti dopo la decisione del Comune di
Lecco:
a) di mantenere il più possibile
allo stato originario la struttura del manufatto storico con eliminazione delle
pericolanti passerelle e senza nuove aggiunte di costose e deturpanti
“protesi”;
b) di garantire il passaggio in
sicurezza dei pedoni e delle biciclette su corsia separata dal transito delle
auto in uscita dal centro di Lecco,
sembra talvolta impostato senza il
supporto di dati statistici oggettivi.
Come si fa a sostenere che la nuova
organizzazione della mobilità provocherà inconveniente a questo o a quel
comune?
Fermo restando il nostro gradimento
alla soluzione proposta dal Comune di Lecco in quanto tende
1) a garantire la sicurezza del
transito sul ponte in particolare per pedoni e ciclisti che sono gli utenti più
“deboli” e non inquinanti;
2) a salvaguardare e valorizzare
sotto l’aspetto storico e paesaggistico con ricadute turistiche un importante e
unico (insieme alla Muraglia della Chiusa) monumento medievale presente nel
nostro Territorio, chiaro che i problemi della mobilità in Lecco e nei Comuni
vicini (in particolare di Pescate che indipendentemente dell’uso del ponte
Visconti soffre per un traffico intenso all’interno del paese cresciuto intorno
a una strada di collegamento fra Meratese, Capoluogo, Valtellina e Valsassina )
devono essere affrontati con un Piano intercomunale della mobilità, con
interventi che da un lato preveda conseguenti soluzioni strutturali ( rotonde,
sottopassi, limiti di velocità ecc.) e dall’altro persegua l’obiettivo di
diminuire e regolamentare la circolazione delle auto attraverso un Piano dei
Trasporti pubblici organizzato su un territorio che non tenga conto dei confini
comunali (come già è stato sperimentato per il trasporto pubblico su gomma) e
che metta in funzione un auspicabile trasporto pubblico su acqua.
Invece di parlare genericamente
della “grande Lecco” sarebbe più utile per i cittadini che le Istituzioni
locali si incontrino da subito per organizzare la mobilità nell’area lecchese
gravitante sul Capoluogo, ricercando una prioritaria risposta attraverso interventi
strutturali/organizzativi e un funzionale trasporto pubblico locale.
Pierfranco Mastalli - Presidente Legambiente Lecco
Lecco,
12/08/2013
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