IL PRESIDENTE DI LEGAMBIENTE LOMBARDIA RISPONDE A SILEA
LETTERA
APERTA A SILEA
Il nostro dossier non classifica
l'inceneritore di Valmadrera tra le 'bombe ecologiche', al contrario riconosce
i miglioramenti nella gestione dei fumi. Si limita a documentare il 'deficit di
competitività' che l'impianto accusa che deriva dall'impossibilità di fatturare
la fornitura di calore e auspica l’avvio di un processo di conversione.
Alle dichiarazioni della SILEA a 'La
Provincia' del 12 u.s. corre l'obbligo di una risposta. Un invito a non alzare
inutilmente i toni: è sbagliato fare allarmismo sui 'sacchi di immondizia in
strada', perché questo scenario non esiste, stante la dotazione di impianti in
Lombardia. Lo dice chi è abituato a ricevere accuse di allarmismo: alimentare
ansie sociali non fa bene, in primo luogo a chi questi allarmi diffonde.
L'alternativa (rafforzare
l'incenerimento con un sistema di fornitura calore a una vasta rete di utenze
civili) è una scelta discutibile di politica industriale. Non perché sia
sbagliato il teleriscaldamento: Brescia lo pratica dagli anni '70 e l'intera
città fattura il proprio calore ad A2A, con pochi o nulli risparmi per gli
utenti, ma con sicuro beneficio in termini energetici e ambientali.
Non siamo negli anni '70 e il momento
non è propizio per un simile investimento (che comporta una forte esposizione
finanziaria, ma anche disagi per la popolazione, per la pesante
cantierizzazione della viabilità). Non sono più in vista i (troppo) generosi
incentivi di cui si sono avvantaggiati gli inceneritori . Ma soprattutto sono
in atto profondi e per noi insperati cambiamenti nell'utenza termica:
l'efficienza energetica è già un obbligo per le nuove costruzioni (e una casa
in classe A consuma, e fattura, un decimo del calore richiesto da una casa di
edilizia tradizionale), ed è inevitabile che la rivoluzione riguardi anche le
ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente. A questo si aggiunge (vedi
i documenti preliminari del piano energetico regionale) una propensione alla
generazione termica decentrata (non solo legna e cippato, ma anche solare
termico e pompe di calore geotermiche), prevalentemente da fonti rinnovabili.
Un futuro solo iniziato, ma con ottime prospettive. Una rete di
teleriscaldamento andrebbe a regime negli anni '20: quali le prospettive degli
allacciamenti termici nel 2020? quanti utenti si vorranno connettere e quanti
invece si saranno già dotati di tecnologie innovative per autoapprovvigionarsi
di calore? e, ammesso che si connettano, consumeranno abbastanza calore da
consentire a SILEA il rientro dell'investimento, o avranno già riqualificato la
loro abitazione per ridurre i consumi?
Domande che fino a poco fa non
rientravano nell'orizzonte di un programma industriale, ma da cui oggi non si
può prescindere.
Certo, la nostra graduatoria mette nella
stessa classifica i piccoli e medi impianti con i giganti di Brescia e Milano.
Non è una scelta arbitraria ma una necessità: Brescia e Milano offrono un
servizio identico a quello di SILEA, l'unica differenza è che, per fattori di
scala e per maggior economicità, loro sono in grado di offrire tariffe più
basse, considerato che i loro forni disporranno di crescenti capacità da
saturare per continuare a fatturare energia e calore. Lo hanno già dimostrato
in provincia di Bergamo, dove decine di comuni hanno cambiato il fornitore a
cui conferire il sacco nero.
La scelta è abbastanza chiara: SILEA
può puntellare il proprio inceneritore per spingerne le prestazioni economiche
e ambientali e tenere a bada i potenziali concorrenti, confidando che nel
frattempo A2A sia occupata a conquistare clienti low-cost tra gli
amministratori di altre parti di Lombardia. Oppure può diversificare e
specializzare la propria offerta di servizi e tecnologie per la gestione e
lavorazione di materiali da raccolte diverse da quella del 'sacco nero', che
nel 2020, secondo il piano regionale rifiuti della Lombardia, dovranno
costituire almeno i 2/3 delle raccolte (oggi sono la metà). Quale sarà la
strategia vincente? C'è un po' di tempo per mettere a punto scelte efficaci,
posso solo augurare di non sprecarlo.
Damiano Di Simine, presidente di Legambiente
Lombardia
0 Comments:
Posta un commento
<< Home