IL CIGNO

23 dicembre 2013

OSSERVAZIONI e PROPOSTE all'ultima conferenza VAS del PGT di BELLANO

21 DICEMBRE 2013: ADOTTATO IL PGT DI BELLANO

Le nostre osservazioni riprendono quelle già avanzate in sede di presentazione del Documento di Piano nella prima Conferenza che non abbiamo viste riportate nella verbalizzazione, ed esposte nei due incontri pubblici.

Il Rapporto ambientale e la Sintesi non tecnica assumono totalmente il Documento di Piano certificandone in modo lapidario l’assenza di incoerenze. Gli indici proposti per la valutazione del PGT e per il monitoraggio durante il periodo della sua applicazione non sono sufficientemente definiti e non indicano strumenti di rilevazione oggettiva.
La partecipazione alla formazione del Piano si è ridotta a due occasioni assembleari mentre sono mancate forme di partecipazione più efficaci quali commissioni e gruppi di lavoro sui diversi temi per una definizione puntuale di obiettivi e azioni.
Non si può non rilevare che l’immagine sulla copertina dei documenti è la fotografia di un paese che ormai da alcuni anni non esiste più: l’area a lago è libera da Palasole, Lido e porto turistico, ossia dagli interventi più impattanti dal punto di vista ambientale sui quali abbiamo avuto modo di esprimere la nostra critica e che sono parte delle difficoltà, peraltro neppure nominate nel Documento di Piano, che si incontrano nel realizzare l’anello lago montagna da noi sostenuto e che il Documento propone.
Va detto che i punti “Riqualificazione delle aree a lago e delle sponde” e “Percorso ad anello sul territorio comunale – da lago ai monti” non sono chiari e non indicano un preciso piano di intervento. Ricordiamo, per esempio, che la spiaggia di Oro necessita della bonifica in quanto è costituita da materiali edili sbriciolati con frammenti di eternit.
Il Documento di Piano contiene alcune annotazioni interessanti nella parte analitica, ma appare insufficiente nel delineare un quadro di pianificazione del paese per il prossimo futuro.
Le politiche d’intervento, in particolare per le aree urbanizzate, in parte non sembrano coerenti con le considerazioni e le indicazioni del quadro conoscitivo, in parte necessitano di una maggior chiarezza e definizione.
Troppe decisioni sono rinviate al Piano delle Regole o al Piano dei Servizi che peraltro non sono disponibili.
In sintesi possiamo affermare che L’Amministrazione non intende cogliere l’occasione per ridurre a zero con il Pgt il consumo di suolo, in considerazione delle previsioni demografiche e dell’utilizzo del patrimonio edilizio esistente, risultato anche di un’edificazione fuori misura degli ultimi anni.
Pensiamo che non sia opportuno prevedere un ambito di trasformazione con relativo consumo di suolo vergine per edilizia convenzionata, tanto più se, come si afferma nel Documento di Piano (pag.32), “attualmente 4 su 6 unità abitative di edilizia residenziale convenzionata è non occupata”.
Pertanto chiediamo che venga individuata un’altra soluzione riadattando l’esistente.
Per quanto riguarda l’edificazione in generale, dalle previsioni del PRG risulterebbe un incremento teorico di 602 abitanti tra Piani Attuativi non completati e completamento dell’esistente; lo stesso documento di piano ritiene non realistico questo incremento e anzi prevede una riduzione tendenziale di quasi 2 abitanti all’anno; logica vorrebbe il ridimensionamento dei piani attuativi oggi fermi e l’azzeramento dei completamenti almeno nei prossimi cinque anni di validità del Piano.

Siamo contrari all’aumento delle volumetrie sull’esistente anche se intese come premio per interventi attenti al risparmio energetico e chiediamo che i locali accessori rientrino nella volumetria degli edifici, diversamente da quanto accade oggi; la premialità per i comportamenti virtuosi deve concretizzarsi in altro modo, per esempio nella riduzione degli oneri. Già la legislazione regionale consente ampliamenti significativi, per esempio il famoso recupero del sottotetto.
É interessante la prospettiva indicata per la sistemazione del parcheggio presso la stazione ferroviaria con recupero a verde della superficie; suggeriamo che questo sia accompagnato da una politica tariffaria che distingua le diverse categorie di utenti: utilizzatori del parcheggio come snodo gomma ferro, residenti del centro storico, fruitori del mercato settimanale, fruitori del lido, coinvolgendo i Comuni limitrofi.
Un progetto di qualificazione del parcheggio deve tenere conto della necessità di risolvere l’attraversamento della strada provinciale della linea ferroviaria.
Per quanto concerne l’ex-cotonificio, la proposta di utilizzo sembra ancora troppo vaga, è importante che il PGT indichi previsioni meglio definite che ovviamente includano anche l’uso pubblico della passerella pedonale sul Pioverna; suggeriamo che una parte del volume sia destinata ad attività artigianali legate al territorio nell’ambito di un piano di promozione e di avviamento professionale attuato dall’Amministrazione con particolare attenzione ai giovani.
Va bene la promozione dell’attività di viticoltura (che in realtà si tratta di resuscitare) e quella di olivicoltura che ha visto uno sviluppo negli ultimi anni; suggeriamo di pensare anche alla creazione di orti sociali sui terreni incolti attraverso contratti di comodato.
Sui trasporti è necessario integrare maggiormente il trasporto pubblico su gomma con quello su ferro anche con lo studio di nuovi servizi locali per esigenze condivise o servizi a chiamata. Il piano ha un’impostazione vecchia ancora incentrata sulla mobilità privata (parcheggi e allargamento delle strade) e non riflette i cambiamenti in atto dovuti sia alle emergenze ambientali sia alla ridotta capacità economica delle persone che stanno cambiando il modo di muoversi.
Riteniamo interessante la proposta di un collegamento con traghetto con l’alto lago che deve però integrarsi in un piano complessivo di bacino e utilizzare l’attracco esistente a Olivedo senza costruire una nuova struttura a Bellano con conseguente occupazione del lago.
Area Corecco: si scrive di “recupero dell’ambito utilizzato come deposito del materiale di risulta degli scavi per la realizzazione della SS36”; in realtà da anni quel materiale è finito nelle betoniere di Carnazzola e l’area è oggi sede di un’attività industriale abusiva; chiediamo che l’intera area sia bonificata come previsto dal PRG vigente, considerato cogente quando consente nuove edificazioni, ma non quando prevede la bonifica ambientale.
Nella VAS non abbiamo trovato alcuna valutazione dell’impatto ambientale, anche dal punto di vista idrogeologico, dell’ipotesi di mantenere l’attività produttiva su una parte dell’area. La zona non è servita da reti di acquedotto, fognatura e metano. L’allaccio alle rete fognaria, anche in considerazione del Regolamento Regionale che esclude la fitodepurazione entro un chilometro dai corsi d’acqua, è condizione necessaria ma non sufficiente per l’insediamento di cui chiediamo la cancellazione.
Salvaguardia dei terrazzamenti: negli scorsi anni abbiamo assistito a interventi edificatori in zona agricola con abbattimento degli edifici rurali esistenti e costruzione di nuovi residenziali senza alcun rispetto delle caratteristiche morfologiche e materiche originarie; talvolta gli interventi hanno comportato la costruzione di strade in dispregio alle prescrizione dello stesso PRG ; chiediamo che si prevedano espressamente norme che impediscano che ciò possa ripetersi consentendo esclusivamente la ristrutturazione effettiva, non demolizione e riedificazione, nel rispetto delle caratteristiche di luoghi e manufatti.
Rispetto alla rete fognaria osserviamo che nelle frazioni escluse (Oro con Verginate e Pendaglio, Pradello e Gora) si è costruito in questi anni; chiediamo che gli eventuali insediamenti, sia di nuova edificazione che di recupero di fabbricati, ora non utilizzati, a fini residenziali e di cui comunque va verificata la necessità, vengano consentiti solo dopo il completamento della rete fognaria.
Chiediamo che
-  sia predisposto un piano per la rimozione delle coperture in amianto partendo dalla verifica sul territorio dei dati delle denunce obbligatorie raccolte dall’ASL entro il 31 gennaio u.s.
-  che il Regolamento edilizio accolga le norme volte a ridurre gli effetti sulla salute del radon presente anche nel territorio del Comune.
Accessibilità: nel piano si prevedono per l’accesso a Grabbia e Pendaglio soluzioni diverse dalla strada; siamo d’accordo, sono però necessarie norme precise per impedire che si ripeta quanto successo nella realizzazione del PL2 di Costa: progetto con strada di accesso con tornanti che non ha avuto il consenso della Soprintendenza, nuovo progetto con ascensore su piano inclinato con plauso della Commissione Paesaggio (ritorno agli animali da soma), variante approvata che trasforma la pista di cantiere in strada di accesso al lotto con impatto ambientale e pendenze non compatibili con una strada.
Chiediamo che venga definita una fascia di rispetto sul Sentiero del Viandante che oltre ad impedirne l’ulteriore trasformazione in strada carrabile (è stato recentemente concesso un permesso di costruire che comporterebbe l’occupazione del Sentiero per 30 mt con una strada larga 3 metri) limiti l’assedio delle nuove edificazioni (si veda ad esempio il PL accanto al Santuario di Lezzeno, edificio e lunga sfilata di box, il tutto fermo per la crisi, si suppone, ma il danno resta).
Non è sufficientemente sottolineato il carattere sovracomunale del paesaggio del Lario con la conseguente necessità di delineare un quadro di azioni concordate almeno con i comuni confinanti, ma, per quanto riguarda il sentiero del viandante, con tutti i comuni della sponda. In una lettera da noi inviata alla Provincia e ai Comuni della sponda nel luglio 2008, riportando l’esperienza fatta con la nostra mostra, abbiamo proposto che il Sentiero diventi il perno di un’azione coordinata a difesa del paesaggio e per lo sviluppo di un turismo leggero collegato a tante piccole attività agricole, di manutenzione del paesaggio.
Augurandoci che queste osservazioni vengano accolte come volontà di contribuire alla necessità di pianificazione urbanistica nel nostro Comune, ci riserviamo di precisarle ulteriormente ed integrarle dopo aver acquisito maggiori informazioni nella prossima Conferenza di VAS.

Angelo Odone e Costanza Panella- Circolo Lario Sponda Orientale