OSSERVAZIONI e PROPOSTE all'ultima conferenza VAS del PGT di BELLANO
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DICEMBRE 2013: ADOTTATO IL PGT DI BELLANO
Le nostre osservazioni riprendono quelle già avanzate in
sede di presentazione del Documento di Piano nella prima Conferenza che non
abbiamo viste riportate nella verbalizzazione, ed esposte nei due incontri
pubblici.
Il Rapporto ambientale
e la Sintesi non tecnica assumono totalmente il Documento di Piano
certificandone in modo lapidario l’assenza di incoerenze. Gli indici proposti
per la valutazione del PGT e per il monitoraggio durante il periodo della sua
applicazione non sono sufficientemente definiti e non indicano strumenti di
rilevazione oggettiva.
La partecipazione alla
formazione del Piano si è ridotta a due occasioni assembleari mentre sono
mancate forme di partecipazione più efficaci quali commissioni e gruppi di
lavoro sui diversi temi per una definizione puntuale di obiettivi e azioni.
Non si può non
rilevare che l’immagine sulla copertina dei documenti è la fotografia di un
paese che ormai da alcuni anni non esiste più: l’area a lago è libera da
Palasole, Lido e porto turistico, ossia dagli interventi più impattanti dal
punto di vista ambientale sui quali abbiamo avuto modo di esprimere la nostra
critica e che sono parte delle difficoltà, peraltro neppure nominate nel
Documento di Piano, che si incontrano nel realizzare l’anello lago montagna da
noi sostenuto e che il Documento propone.
Il Documento di Piano
contiene alcune annotazioni interessanti nella parte analitica, ma appare insufficiente
nel delineare un quadro di pianificazione del paese per il prossimo futuro.
Le politiche
d’intervento, in particolare per le aree urbanizzate, in parte non sembrano
coerenti con le considerazioni e le indicazioni del quadro conoscitivo, in
parte necessitano di una maggior chiarezza e definizione.
Troppe decisioni sono
rinviate al Piano delle Regole o al Piano dei Servizi che peraltro non sono
disponibili.
In sintesi possiamo
affermare che L’Amministrazione non intende cogliere l’occasione per ridurre a
zero con il Pgt il consumo di suolo, in considerazione delle previsioni
demografiche e dell’utilizzo del patrimonio edilizio esistente, risultato anche
di un’edificazione fuori misura degli ultimi anni.
Pensiamo che non sia
opportuno prevedere un ambito di trasformazione con relativo consumo di suolo
vergine per edilizia convenzionata, tanto più se, come si afferma nel Documento
di Piano (pag.32), “attualmente 4 su 6 unità abitative di edilizia residenziale
convenzionata è non occupata”.
Pertanto chiediamo che
venga individuata un’altra soluzione riadattando l’esistente.
Per quanto riguarda
l’edificazione in generale, dalle previsioni del PRG risulterebbe un incremento
teorico di 602 abitanti tra Piani Attuativi non completati e completamento
dell’esistente; lo stesso documento di piano ritiene non realistico questo
incremento e anzi prevede una riduzione tendenziale di quasi 2 abitanti
all’anno; logica vorrebbe il ridimensionamento dei piani attuativi oggi fermi e
l’azzeramento dei completamenti almeno nei prossimi cinque anni di validità del
Piano.
Siamo contrari
all’aumento delle volumetrie sull’esistente anche se intese come premio per
interventi attenti al risparmio energetico e chiediamo che i locali accessori
rientrino nella volumetria degli edifici, diversamente da quanto accade oggi;
la premialità per i comportamenti virtuosi deve concretizzarsi in altro modo,
per esempio nella riduzione degli oneri. Già la legislazione regionale consente
ampliamenti significativi, per esempio il famoso recupero del sottotetto.
É interessante la
prospettiva indicata per la sistemazione del parcheggio presso la stazione
ferroviaria con recupero a verde della superficie; suggeriamo che questo sia
accompagnato da una politica tariffaria che distingua le diverse categorie di
utenti: utilizzatori del parcheggio come snodo gomma ferro, residenti del
centro storico, fruitori del mercato settimanale, fruitori del lido,
coinvolgendo i Comuni limitrofi.
Un progetto di
qualificazione del parcheggio deve tenere conto della necessità di risolvere
l’attraversamento della strada provinciale della linea ferroviaria.
Per quanto concerne
l’ex-cotonificio, la proposta di utilizzo sembra ancora troppo vaga, è
importante che il PGT indichi previsioni meglio definite che ovviamente includano
anche l’uso pubblico della passerella pedonale sul Pioverna; suggeriamo che una
parte del volume sia destinata ad attività artigianali legate al territorio
nell’ambito di un piano di promozione e di avviamento professionale attuato
dall’Amministrazione con particolare attenzione ai giovani.
Va bene la promozione
dell’attività di viticoltura (che in realtà si tratta di resuscitare) e quella
di olivicoltura che ha visto uno sviluppo negli ultimi anni; suggeriamo di
pensare anche alla creazione di orti sociali sui terreni incolti attraverso
contratti di comodato.
Sui trasporti è
necessario integrare maggiormente il trasporto pubblico su gomma con quello su
ferro anche con lo studio di nuovi servizi locali per esigenze condivise o
servizi a chiamata. Il piano ha un’impostazione vecchia ancora incentrata sulla
mobilità privata (parcheggi e allargamento delle strade) e non riflette i
cambiamenti in atto dovuti sia alle emergenze ambientali sia alla ridotta
capacità economica delle persone che stanno cambiando il modo di muoversi.
Riteniamo interessante
la proposta di un collegamento con traghetto con l’alto lago che deve però
integrarsi in un piano complessivo di bacino e utilizzare l’attracco esistente
a Olivedo senza costruire una nuova struttura a Bellano con conseguente
occupazione del lago.
Area Corecco: si
scrive di “recupero dell’ambito utilizzato come deposito del materiale di
risulta degli scavi per la realizzazione della SS36”; in realtà da anni quel
materiale è finito nelle betoniere di Carnazzola e l’area è oggi sede di
un’attività industriale abusiva; chiediamo che l’intera area sia bonificata
come previsto dal PRG vigente, considerato cogente quando consente nuove
edificazioni, ma non quando prevede la bonifica ambientale.
Nella VAS non abbiamo
trovato alcuna valutazione dell’impatto ambientale, anche dal punto di vista
idrogeologico, dell’ipotesi di mantenere l’attività produttiva su una parte
dell’area. La zona non è servita da reti di acquedotto, fognatura e metano.
L’allaccio alle rete fognaria, anche in considerazione del Regolamento
Regionale che esclude la fitodepurazione entro un chilometro dai corsi d’acqua,
è condizione necessaria ma non sufficiente per l’insediamento di cui chiediamo
la cancellazione.
Salvaguardia dei
terrazzamenti: negli scorsi anni abbiamo assistito a interventi edificatori in
zona agricola con abbattimento degli edifici rurali esistenti e costruzione di
nuovi residenziali senza alcun rispetto delle caratteristiche morfologiche e
materiche originarie; talvolta gli interventi hanno comportato la costruzione
di strade in dispregio alle prescrizione dello stesso PRG ; chiediamo che si
prevedano espressamente norme che impediscano che ciò possa ripetersi
consentendo esclusivamente la ristrutturazione effettiva, non demolizione e
riedificazione, nel rispetto delle caratteristiche di luoghi e manufatti.
Rispetto alla rete
fognaria osserviamo che nelle frazioni escluse (Oro con Verginate e Pendaglio,
Pradello e Gora) si è costruito in questi anni; chiediamo che gli eventuali insediamenti,
sia di nuova edificazione che di recupero di fabbricati, ora non utilizzati, a
fini residenziali e di cui comunque va verificata la necessità, vengano
consentiti solo dopo il completamento della rete fognaria.
Chiediamo che
- sia predisposto un
piano per la rimozione delle coperture in amianto partendo dalla verifica sul
territorio dei dati delle denunce obbligatorie raccolte dall’ASL entro il 31
gennaio u.s.
- che il Regolamento
edilizio accolga le norme volte a ridurre gli effetti sulla salute del radon
presente anche nel territorio del Comune.
Accessibilità: nel
piano si prevedono per l’accesso a Grabbia e Pendaglio soluzioni diverse dalla
strada; siamo d’accordo, sono però necessarie norme precise per impedire che si
ripeta quanto successo nella realizzazione del PL2 di Costa: progetto con
strada di accesso con tornanti che non ha avuto il consenso della
Soprintendenza, nuovo progetto con ascensore su piano inclinato con plauso
della Commissione Paesaggio (ritorno agli animali da soma), variante approvata
che trasforma la pista di cantiere in strada di accesso al lotto con impatto
ambientale e pendenze non compatibili con una strada.
Chiediamo che venga
definita una fascia di rispetto sul Sentiero del Viandante che oltre ad
impedirne l’ulteriore trasformazione in strada carrabile (è stato recentemente
concesso un permesso di costruire che comporterebbe l’occupazione del Sentiero
per 30 mt con una strada larga 3
metri ) limiti l’assedio delle nuove edificazioni (si
veda ad esempio il PL accanto al Santuario di Lezzeno, edificio e lunga sfilata
di box, il tutto fermo per la crisi, si suppone, ma il danno resta).
Non è sufficientemente
sottolineato il carattere sovracomunale del paesaggio del Lario con la
conseguente necessità di delineare un quadro di azioni concordate almeno con i
comuni confinanti, ma, per quanto riguarda il sentiero del viandante, con tutti
i comuni della sponda. In una lettera da noi inviata alla Provincia e ai Comuni
della sponda nel luglio 2008, riportando l’esperienza fatta con la nostra
mostra, abbiamo proposto che il Sentiero diventi il perno di un’azione
coordinata a difesa del paesaggio e per lo sviluppo di un turismo leggero
collegato a tante piccole attività agricole, di manutenzione del paesaggio.
Augurandoci che queste
osservazioni vengano accolte come volontà di contribuire alla necessità di
pianificazione urbanistica nel nostro Comune, ci riserviamo di precisarle
ulteriormente ed integrarle dopo aver acquisito maggiori informazioni nella
prossima Conferenza di VAS.
Angelo Odone e Costanza Panella-
Circolo Lario Sponda Orientale
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