IL CIGNO

23 dicembre 2013

OSSERVAZIONI DI LEGAMBIENTE

TERZA CONFERENZA VAS DEL PGT DI LIERNA

Nel Documento di Piano, pur apprezzando le buone intenzioni, a cominciare dal contenimento del consumo di suolo, non si riesce ad afferrare le azioni precise che si intendono compiere per applicarle e renderle operanti, soprattutto a fronte di 10 Ambiti di Trasformazione che prevedono almeno 76.340 mc di edificazione.

1) La previsione della volumetria è complessivamente di m³76.340, distribuita in 10 ATR, nella quale dovrebbe essere compresa l’esistente volumetria del seminario, ma non le porosità del completamento con singoli permessi di costruire di cui non abbiamo trovato la quantificazione. Manca, tranne che per l’ATR10, l’indicazione delle altezze. Per calcolare il relativo consumo di suolo abbiamo sommato i dati relativi alla superficie territoriale di tutti gli ATR ottenendo m²96.742 con un rapporto di copertura indicato al 30% per i primi nove ATR e del 20% per l’ATR 10, la cui superficie territoriale è di 37.821. Non abbiamo trovato l’indicazione della superficie già occupata dagli edifici, in particolare nell’ATR10 del seminario e nell’ATR6 dove è previsto un piano di recupero.

2) Leggiamo nella Sintesi non tecnica del Rapporto ambientale: “Il consumo di suolo lordo, relativo agli ambiti di trasformazione ammonta a 58.469 mq; l'impermeabilizzazione di suolo potrebbe riguardare il 50% di questa superficie, quindi poco meno di 30.000 mq. Sui valori complessivi del territorio la perdita di suolo sembra molto contenuta, ma va tenuto presente che le superfici libere in contesti adatti all'agricoltura sono molto limitate; rispetto alle superfici agricole poste al di sotto della SS 36, complessivamente pari a 50,4 ettari, il consumo di suolo lordo ammonta all'11,6%. Anche con riferimento alla capacità d'uso dei suoli si evidenzia come il consumo di suolo sia totalmente a carico dei suoli migliori, con percentuali del tutto simili a quella indicata in precedenza.”Se i dati quantitativi riportati in questo passaggio non appaiono del tutto chiari, evidenziano però come nel Documento di Piano il consumo di suolo, già rilevante in rapporto alla morfologia del territorio, anche laddove è circoscritto ad ambiti limitrofi o interni al tessuto consolidato, pesa negativamente su aree di un certo pregio, vista la limitata risorsa disponibile.
3) Nello stesso PTCP scenario 9b - paesaggio del Lario orientale- si richiama come alcune aree siano a rischio di conurbazione e di saldatura dell'urbanizzato.
Pare così sacrificata anche la Rete ecologica e nelle previsioni di piano non si riscontrano miglioramenti nella salvaguardia dei varchi esistenti, nella tutela delle aree a maggior naturalità, nella più estesa individuazione degli ambiti non urbanizzati con valenza paesaggistica e ambientale.
4) Per questi motivi si suggerisce un forte ridimensionamento della volumetria negli ATR, mantenendo alcuni volumi per le attività turistico/ricettive, culturali e di svago e limitando quelli per la residenza non convenzionata e per lo più destinata alle seconde abitazioni, come si evince dall’analisi demografica, dal momento che l'intervento nell'ATR10 è già in grado di soddisfare reali e stabili esigenze abitative.
5) Non trova risposta l’esigenza di tutelare ed incentivare le attività agricole.
6) Gli obiettivi di sviluppo della ricettività turistica vanno accompagnati da idonee misure mitigative oppure limitative di eventuali interventi contrastanti con la salvaguardia dell'ambiente spondale e lacuale e della sua biodiversità, come possono essere l'aumento degli ormeggi o la artificializzazione di tratti di riva aventi caratteristiche naturalistiche e di valenza storico/paesaggistica.
7) Non abbiamo trovato indicazioni puntuali circa le previsioni di aree verdi centrali e di attrezzature per la socialità, per la partecipazione civica e per lo sport.
8) Suggeriamo di rivedere la misura dell’incentivazione che aumenta considerevolmente il totale della volumetria edificabile.
Nel capitolo “Criteri e indirizzi di incentivazione e compensazione” ravvisiamo una confusione nella definizione dei due strumenti indicati dalla legge.
9) Suggeriamo di adottare il principio della “compensazione ecologica preventiva” così come descritta nella proposta di legge regionale di iniziativa popolare presentata da Legambiente Lombardia, per conseguire l’obiettivo dichiarato nel piano di ridurre il consumo di suolo e acquisire in questo modo, non solo con la permuta (come indicato nella Relazione illustrativa a p.90), aree ritenute di interesse generale, come nuove aree verdi poste strategicamente all’interno di aree urbanizzate.
Lierna, 16 dicembre 2013

Costanza Panella e Pierfranco Mastalli