IL CIGNO

31 ottobre 2014

BLOCCATO il PFVP DALLA GIUNTA NAVA. I CACCIATORI VOGLIONO DETTARE LEGGE.

PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE

Lettera aperta al Presidente della Provincia di Lecco Dott. Flavio Polano

Nell'augurarle buon lavoro, immaginando le difficoltà che incontrerà, le sottoponiamo un urgente impegno istituzionale che è possibile onorare senza costi, anzi permette di portare a compimento un lavoro di quasi 10 anni condotto dagli uffici della Provincia, con costi da quantificare.
Ci riferiamo al Piano Faunistico Venatorio Provinciale, cioè l'insieme delle regole per la gestione della caccia nel rispetto della incolumità delle persone, che i suoi predecessori (Daniele Nava “disertore”, rimpiazzato dal facente funzione Stefano Simonetti) hanno lasciato giacente nei cassetti della Provincia con i presupposti per un intervento da parte della Corte dei Conti per l’evidente spreco di danaro pubblico.

Mentre nelle linee programmatiche 2009/2014 della Giunta Nava si diceva “la revisione del Piano Faunistico Venatorio Provinciale sarà il terreno per il confronto con tutte le componenti interessate (associazioni, comprensori ecc) al fine di valutare le potenzialità offerte dall'ambiente e le potenzialità da usare come riferimento al fine della pianificazione delle presenze faunistiche sul territorio lecchese” nella realtà la scaduta Amministrazione, di fronte alle pressioni del mondo venatorio che non ha gradito gli appunti e le prescrizioni indicate da Regione Lombardia, non ha deciso, anzi ha deciso di lasciare tutto nel cassetto, adducendo a giustificazione che “Il piano preparato dagli uffici, dopo il confronto con le associazioni, è risultato eccessivamente penalizzante nei confronti dei cacciatori” (!).


Per entrare nei contenuti, come si può sostenere che il nuovo PFV penalizzi i cacciatori quando prevede addirittura la riduzione delle oasi di protezione esistenti (3 oasi scomparse e molte ridimensionate) e l’apertura alla caccia nei valichi alpini, nonostante il forte calo del numero dei cacciatori (-22% dal 1999 al 2012) e nonostante l’aumento del suolo urbanizzato?

Inoltre la Valutazione d’Incidenza della Regione Lombardia ha messo in chiaro come il Piano non salvaguardi a sufficienza le aree protette di Rete Natura 2000. È il caso di Brivio (lungo la strada alzaia dell'Adda) e dell'Erbaiola a Colico (lungo la ciclo-pedonale vicino all'Adda da Colico alla Valtellina), dove, secondo il nuovo PFV, i cacciatori avrebbero potuto sparare anche a ridosso delle aree protette e in luoghi di alta fruizione di persone e quindi ha chiesto il divieto di caccia in quelle zone.

Ancora le prescrizioni di Regione Lombardia indicano che il nuovo PFV è troppo permissivo sugli appostamenti fissi di caccia, una forma di caccia già condannata dalla Corte di Cassazione (pronuncia n. 2341 del 17 gennaio 2013) e oggetto di una procedura di infrazione aperta dalla Comunità Europea contro l’Italia nel febbraio di quest’anno, proprio per questa pratica barbara e largamente avversata dall'opinione pubblica.

Erano forse questi i rospi più pesanti da far digerire ai cacciatori??? Sono sette anni che bolle in pentola questo nuovo Piano Faunistico Venatorio. Quante ore di lavoro dei tecnici, energie, fondi sono stati buttati al vento se si dovrà ricominciare da capo?

Come mai l’Amministrazione uscente non ha saputo far i conti con le scadenze e i cambiamenti amministrativi e culturali in corso? Non vogliamo pensare a un ultimo regalo di una Giunta agonizzante a una lobby agonizzante, ma questo ultimo atto della Giunta Simonetti ha sicuramente rappresentato una resa al proprio ruolo politico, con danni per la collettività!...

Come prescrive la norma, il 29 marzo scorso le Associazioni ambientaliste hanno inoltrato alla Provincia di Lecco le proprie osservazioni al nuovo Piano Faunistico Venatorio Provinciale al fine di ottenere modifiche o integrazioni, prima della sua adozione, senza alcun riscontro. Sono numerose le situazioni che ci preoccupano, perché contrarie al principio di salvaguardia ambientale o perché mettono a rischio l’incolumità delle persone (come i recenti “incidenti” di caccia sul nostro territorio testimoniano). Eccone solo alcune a titolo esemplificativo:

 Il piano opera una sostanziale riduzione delle oasi di protezione, cioè delle aree in cui è vietata l’attività di caccia;
 Il piano permette la caccia nei territori adiacenti alle Riserve Naturali Regionali, annullando così la loro funzione di fascia di rispetto;
 Le aree aperte alla caccia corrispondono a zone di alta fruizione della popolazione, proprio per la loro valenza naturalistica e paesaggistica. La strada alzaia di Brivio è percorsa quotidianamente da migliaia di persone che
passeggiano lungo la riva del fiume, e lo stesso succede lungo la ciclabile/pedonale che collega Colico con la Valtellina e la Valchiavenna. È a rischio l’incolumità delle persone!
 Il Piano prevede il mantenimento della caccia da appostamento fisso, con l’utilizzo degli uccelli da richiamo in gabbia. Le Associazioni ambientaliste chiedono che all'avvenuta dismissione da parte del titolare di un appostamento collocato in area con densità superiore a quella massima consentita, ed in mancanza di immediato rinnovo, l’appostamento non sia più autorizzato;

Il ridimensionamento della forma di caccia da appostamento fisso deve indirizzare il mondo venatorio verso altre forme di caccia non essendo oggi più accettabile la cattura e la detenzione di uccelli utilizzati poi come "richiami vivi", una pratica cruenta e barbara, non più ammissibile ai giorni d’oggi, nel nome delle “tradizioni” di una minoranza di cacciatori.

Il nuovo Piano Faunistico Venatorio Provinciale, nella prima versione non è accettabile, mentre con le prescrizioni di Regione Lombardia che condividono alcune nostre osservazioni abbiamo notato un miglioramento.

La invitiamo, Sig. Presidente, a inoltrare subito in Regione Lombardia il Piano integrato dalle prescrizioni regionali, come primo passo verso una politica più civile e rispettosa della fauna e dell’ambiente.

Legambiente Lecco - Pierfranco Mastalli
C.R.O.S. Varenna - Lionello Bazzi
Ass. Monte di Brianza - Franco Orsenigo

WWF Lecco - Antonello Bonelli