BLOCCATO il PFVP DALLA GIUNTA NAVA. I CACCIATORI VOGLIONO DETTARE LEGGE.
PIANO FAUNISTICO
VENATORIO PROVINCIALE
Lettera aperta al
Presidente della Provincia di Lecco Dott. Flavio Polano
Nell'augurarle buon lavoro, immaginando
le difficoltà che incontrerà, le sottoponiamo un urgente impegno istituzionale
che è possibile onorare senza costi, anzi permette di portare a compimento un
lavoro di quasi 10 anni condotto dagli uffici della Provincia, con costi da
quantificare.
Ci riferiamo al Piano
Faunistico Venatorio Provinciale, cioè l'insieme delle regole per la gestione
della caccia nel rispetto della incolumità delle persone, che i suoi
predecessori (Daniele Nava “disertore”, rimpiazzato dal facente funzione
Stefano Simonetti) hanno lasciato giacente nei cassetti della Provincia con i
presupposti per un intervento da parte della Corte dei Conti per l’evidente
spreco di danaro pubblico.
Mentre nelle linee
programmatiche 2009/2014 della Giunta Nava si diceva “la revisione del Piano
Faunistico Venatorio Provinciale sarà il terreno per il confronto con tutte le
componenti interessate (associazioni, comprensori ecc) al fine di valutare le
potenzialità offerte dall'ambiente e le potenzialità da usare come riferimento
al fine della pianificazione delle presenze faunistiche sul territorio
lecchese” nella realtà la scaduta Amministrazione, di fronte alle pressioni del
mondo venatorio che non ha gradito gli appunti e le prescrizioni indicate da
Regione Lombardia, non ha deciso, anzi ha deciso di lasciare tutto nel cassetto,
adducendo a giustificazione che “Il piano preparato dagli uffici, dopo il
confronto con le associazioni, è risultato eccessivamente penalizzante nei
confronti dei cacciatori” (!).
Per entrare nei contenuti, come
si può sostenere che il nuovo PFV penalizzi i cacciatori quando prevede
addirittura la riduzione delle oasi di protezione esistenti (3 oasi scomparse e
molte ridimensionate) e l’apertura alla caccia nei valichi alpini, nonostante
il forte calo del numero dei cacciatori (-22% dal 1999 al 2012) e nonostante
l’aumento del suolo urbanizzato?
Inoltre la Valutazione
d’Incidenza della Regione Lombardia ha messo in chiaro come il Piano non
salvaguardi a sufficienza le aree protette di Rete Natura 2000. È il caso di
Brivio (lungo la strada alzaia dell'Adda) e dell'Erbaiola a Colico (lungo la
ciclo-pedonale vicino all'Adda da Colico alla Valtellina), dove, secondo il
nuovo PFV, i cacciatori avrebbero potuto sparare anche a ridosso delle aree
protette e in luoghi di alta fruizione di persone e quindi ha chiesto il
divieto di caccia in quelle zone.
Ancora le prescrizioni di
Regione Lombardia indicano che il nuovo PFV è troppo permissivo sugli
appostamenti fissi di caccia, una forma di caccia già condannata dalla Corte di
Cassazione (pronuncia n. 2341 del 17 gennaio 2013) e oggetto di una procedura
di infrazione aperta dalla Comunità Europea contro l’Italia nel febbraio di quest’anno,
proprio per questa pratica barbara e largamente avversata dall'opinione pubblica.
Erano forse questi i rospi più
pesanti da far digerire ai cacciatori??? Sono sette anni che bolle in pentola
questo nuovo Piano Faunistico Venatorio. Quante ore di lavoro dei tecnici, energie,
fondi sono stati buttati al vento se si dovrà ricominciare da capo?
Come mai l’Amministrazione
uscente non ha saputo far i conti con le scadenze e i cambiamenti amministrativi
e culturali in corso? Non vogliamo pensare a un ultimo regalo di una Giunta agonizzante
a una lobby agonizzante, ma questo ultimo atto della Giunta Simonetti ha sicuramente
rappresentato una resa al proprio ruolo politico, con danni per la collettività!...
Come prescrive la norma, il 29
marzo scorso le Associazioni ambientaliste hanno inoltrato alla Provincia di
Lecco le proprie osservazioni al nuovo Piano Faunistico Venatorio Provinciale
al fine di ottenere modifiche o integrazioni, prima della sua adozione, senza
alcun riscontro. Sono numerose le situazioni che ci preoccupano, perché
contrarie al principio di salvaguardia ambientale o perché mettono a rischio
l’incolumità delle persone (come i recenti “incidenti” di caccia sul nostro
territorio testimoniano). Eccone solo alcune a titolo esemplificativo:
Il piano opera una sostanziale riduzione delle oasi di
protezione, cioè delle aree in cui è vietata
l’attività di caccia;
Il piano permette la caccia nei territori adiacenti alle
Riserve Naturali Regionali, annullando
così la loro funzione di fascia di rispetto;
Le aree aperte alla caccia corrispondono a zone di alta
fruizione della popolazione, proprio per
la loro valenza naturalistica e paesaggistica. La strada alzaia di Brivio è
percorsa quotidianamente da migliaia di persone che
passeggiano lungo la riva del
fiume, e lo stesso succede lungo la ciclabile/pedonale che collega Colico con
la Valtellina e la Valchiavenna. È a rischio l’incolumità delle persone!
Il Piano prevede il mantenimento della caccia da
appostamento fisso, con l’utilizzo degli
uccelli da richiamo in gabbia. Le Associazioni ambientaliste chiedono che all'avvenuta dismissione da parte del titolare di un appostamento collocato in area con densità
superiore a quella massima consentita, ed in mancanza di immediato rinnovo, l’appostamento
non sia più autorizzato;
Il ridimensionamento della
forma di caccia da appostamento fisso deve indirizzare il mondo venatorio verso
altre forme di caccia non essendo oggi più accettabile la cattura e la detenzione
di uccelli utilizzati poi come "richiami vivi", una pratica cruenta e
barbara, non più ammissibile ai giorni d’oggi, nel nome delle “tradizioni” di
una minoranza di cacciatori.
Il nuovo Piano Faunistico
Venatorio Provinciale, nella prima versione non è accettabile, mentre con le
prescrizioni di Regione Lombardia che condividono alcune nostre osservazioni abbiamo
notato un miglioramento.
La invitiamo, Sig. Presidente,
a inoltrare subito in Regione Lombardia il Piano integrato dalle prescrizioni
regionali, come primo passo verso una politica più civile e rispettosa della
fauna e dell’ambiente.
Legambiente Lecco - Pierfranco Mastalli
C.R.O.S. Varenna - Lionello Bazzi
Ass. Monte di Brianza - Franco Orsenigo
WWF Lecco - Antonello Bonelli
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