IL CIGNO

26 settembre 2011

MARTEDÌ 27 SETTEMBRE ORE 21 A LECCO
ASSEMBLEA PRECONGRESSUALE PROVINCIALE
Sarà presente alla serata Sergio Cannavò, vicepresidente di Legambiente Lombardia

Martedì 27 settembre 2011, alle ore 21, a Lecco, presso la sede ARCI di Via Cesare Cantù 14 (zona ponte Kennedy) i Circoli Legambiente delle Provincie di Lecco e Como, incontrano i propri soci e simpatizzanti per parlare di ambientalismo e delle scommesse che ci aspettano per i prossimi quattro anni.
In questo ultimo stralcio di 2011 ci aspettano due importanti appuntamenti associativi: il congresso regionale e nazionale di Legambiente, che si svolgono ogni quattro anni e che ci servono per tracciare le vie da seguire e gli obiettivi da perseguire.
In questi anni, grazie alle tante vertenze ed iniziative che i nostri Circoli hanno messo in campo, grazie ai campi di volontariato, ai progetti di riqualificazione, ai convegni che abbiamo promosso o a cui siamo intervenuti, abbiamo avuto l'occasione di incontrare tante persone, uomini e donne che ci hanno avvicinato e che in alcuni casi hanno collaborato con noi. Con molti di voi abbiamo costruito relazioni e radicato la presenza di Legambiente nei rispettivi territori.
Ecco, ci piacerebbe incontrarvi tutti insieme, martedì 27 settembre, a Lecco, per confrontarci su come fare Legambiente nei prossimi quattro anni.
Sarà presente alla serata Sergio Cannavò, vicepresidente di Legambiente Lombardia

PRESENTATE LE OSSERVAZIONI ALLA PROPOSTA DI PIANO DELLA RISERVA DA LEGAMBIENTE LECCO E LARIO ORIENTALE, C.R.O.S. VARENNA, WWF VALTELLINA E VALCHIAVENNA
PIANO DELLA RISERVA PIAN DI SPAGNA E LAGO MEZZOLA
Il Nuovo Piano della Riserva “prescrive” nuove edificazioni in zone umide pregiate: le cicogne rischiano lo sfratto dal Pian di Spagna!

Il Piano della Riserva ha visto nell’arco di oltre 6 anni una serie di rallentamenti, ritardi, passaggi dall’Ente gestore alla Regione, e da questa ritornato al mittente, in quanto il Piano del Marzo 2008 non era stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica, come prevedeva la Deliberazione del Consiglio Regionale del 13/03/07.
Il Piano del Marzo 2008 è stato di nuovo rielaborato, per cui abbiamo provveduto, come associazioni che promuovono la tutela dell’ambiente e del paesaggio, a presentare osservazioni e proposte alla scadenza del 9 agosto 2011.
Abbiamo purtroppo constatato che i contenuti del Piano non si avvicinano all’idea di gestione di una Riserva ad alta valenza naturalistica.
Dobbiamo sottolineare come il Piano preveda  un possibile incremento della superficie edificabile nelle Fasce di Rispetto (FR) in una misura che va dal 20 al 40% (valore massimo in funzione delle caratteristiche energetiche dell’edificato, come è scritto nel Rapporto Ambientale), con una prospettiva di aumento della popolazione pari a 246 unità, con una corsa all’antropizzazione difficilmente riscontrabile anche fuori dalla Riserva.
Praticamente quindi il Piano permetterebbe nuove edificazioni nella Fascia di Rispetto, cioè in quell’area che dovrebbe circondare e proteggere le zone a maggiore naturalità, sottraendo terreno non solo all’ambiente ma anche all’agricoltura, che da secoli viene praticata nella Riserva. Riteniamo che questo tipo di uso, o meglio di consumo del suolo, dal quale purtroppo non si torna indietro, non si addica al Piano di una Riserva che dovrebbe fare della protezione della natura e del sostegno al turismo sostenibile la sua missione.
Anche il concetto di agricoltura non si sottrae a questa mentalità piuttosto datata: non viene infatti favorita - e nemmeno citata- l’agricoltura biologica, mentre vengono permessi nella quasi totalità della Riserva i “necessari” (secondo loro) concimi chimici, pesticidi e diserbanti.
Chi spera che vengano almeno risolte le criticità presenti da tempo nel territorio, prima fra tutte la discarica Falck ma anche il frantoio di ghiaia e molti altri casi, rimarrà invece deluso. Non sono infatti presenti nel Piano programmi d’intervento a breve termine e la soluzione di questi problemi potrebbe attendere molti anni.
Infine, abbiamo riscontrato una scarsa attenzione a flora e fauna, in contrasto con gli scopi istitutivi della Riserva - e non dimentichiamo che si tratta anche di un’Area Ramsar (Convenzione mondiale per la protezione delle zone umide), di SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e di ZPS (Zona a Protezione Speciale per gli uccelli), cioè protetta non solo a livello regionale ma anche europeo - e con l’enorme valore ambientale dell’area, che si trova lungo uno dei corridoi migratori più importanti d’Italia. Invece di permettere interventi impattanti, come il taglio dei canneti, sarebbe auspicabile dedicare un po’ di attenzione ed energie a progetti, anche piccoli, volti a rendere questo fazzoletto di terra e acqua un po’ più ospitale per tutti gli organismi che trovano qui uno degli ultimi luoghi dove vivere indisturbati.
Ci rendiamo conto che molti dei problemi che abbiamo elencato non sono la diretta conseguenza di una scarsa attenzione da parte dell’Ente gestore: i tagli economici in corso hanno minato seriamente la possibilità ai Parchi e Riserve di fare qualcosa di concreto per l’ambiente che hanno il compito di proteggere e valorizzare: anche la Riserva del Pian di Spagna e Lago di Mezzola corre il rischio di chiusura con grave danno per tutti. Molte sarebbero le azioni da intraprendere e sarà difficile vederle realizzate, a partire dall’assunzione di un direttore e di personale qualificato e motivato.
Pensiamo purtroppo che la scarsità di risorse provocherà un danno enorme all’ambiente e all’uomo, in particolare alle generazioni future, che non potranno ammirare e godere quello che vediamo noi oggi.
Tra i nuovi edifici che verranno costruiti, uno in particolare desta la nostra preoccupazione, in quanto sarà realizzato in un’area importantissima per l’avifauna, a ridosso di una delle zone a maggiore naturalità e vicino al fiume Adda e alle rive del Lario. Abbiamo presentato istanza alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per cercare di fermare questo scempio e, se non avremo altre possibilità di intervento, ci rivolgeremo alla Commissione Europea, nella speranza che uccelli e farfalle possano continuare a volare sul Pian di Spagna  e altri animali e vegetali trovino ancora un habitat ideale per la loro sopravvivenza.
Sorico, 28 agosto 2011
Legambiente Lecco
Legambiente Lario Sponda Orientale
WWF Valtellina Valchiavenna
C.R.O.S. Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta - Varenna

ENERGIE RINNOVABILI E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DEI PROGETTI
PROGETTO DI IMPIANTO IDROELETTRICO NEI COMUNI DI BELLANO E VENDROGNO
Chiediamo alle Amministrazioni comunali interessate e a quella della Provincia di Lecco di informare con efficacia e tempestività i cittadini e le associazioni perché non ci si trovi ancora una volta di fronte al “fatto compiuto” come è accaduto per l’Orrido di Bellano.

La società Hydro Energy Power ha presentato alla Regione Lombardia un progetto di impianto di pompaggio per la produzione di energia elettrica che prevede lo scavo di un invaso di un milione e mezzo di metri cubi a Camaggiore in Comune di Vendrogno, la costruzione di una centrale in caverna di produzione e pompaggio in prossimità della frazione Oro di Bellano e di condotte sotterranee da Camaggiore al lago. L’impianto pomperebbe di notte l’acqua dal lago fino al bacino di Camaggiore e di giorno, quando è maggiore la richiesta, sfrutterebbe la caduta per la produzione di energia elettrica.
Le opere si collocano in zone geologicamente critiche (Noceno, Verginate, Oro) con alta probabilità di interferire con le falde acquifere. La stessa Regione Lombardia, nella fase preliminare di consultazione, ha indicato diversi punti critici: dalla necessità di valutare il progetto nel suo complesso (inclusa la realizzazione della viabilità che si renderebbe necessaria) alla tutela ambientale anche in rapporto all’obiettivo qualità 2001 del Lago di Como, dall’attenzione alla fauna e alla biodiversità alla verifica dei vincoli paesaggistici, dalla valutazione dell’intervento rispetto ai dissesti idrogeologici all’utilizzo del materiale sbancato fino alla necessità di indagine sulle prese dell’acquedotto del Comune di Bellano nella zona.
Ci riserviamo di formulare osservazioni più puntuali sul progetto, la cui sostenibilità ci sembra molto improbabile, quando avremo preso visione della documentazione presentata e delle integrazioni richieste dalla Provincia di Lecco incaricata dell’istruttoria della pratica.
Vogliamo già ora sollecitare l’attenzione dei cittadini, delle associazioni e delle amministrazioni su un progetto che qualora venisse realizzato comporterebbe incisive modifiche di un territorio che sappiamo molto delicato.
Il progetto necessita di una nuova viabilità verso Camaggiore; non si può certo movimentare un milione e mezzo di metri cubi con l’attuale pista la cui chiusura avevamo salutato con soddisfazione per la tutela di quel territorio. Si pone anche la necessità degli accessi in funzione dei lavori in caverna.
Sono previste opere a sostegno dell’economia locale che sarebbero state concordate con i Comuni di Bellano (amministrazione precedente) e Vendrogno: impianto di risalita al Muggio con parcheggi e possibile hotel. Si tratta di un intervento di radicale trasformazione di un’area di grande pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico e con scarso innevamento.
Chiediamo alle Amministrazioni comunali interessate e a quella della Provincia di Lecco di informare con efficacia e tempestività i cittadini e le associazioni perché non ci si trovi ancora una volta di fronte al “fatto compiuto” come è accaduto per l’Orrido di Bellano.

IX CONGRESSO REGIONALE A BERGAMO IL 22 E 23 OTTOBRE
LA TERRA, L'ACQUA E LE ENERGIE DI UNA COMUNITÀ.
NOI PER LA LOMBARDIA E UNA LOMBARDIA PER TUTTI
I quindici punti della bozza del documento congressuale della Lombardia presentato e discusso nell’ultima riunione di Direttivo regionale.

1.     In un mondo che chiude alla speranza, occorre aprire alla diversità
2.     Essere sempre attrattori di nuove energie, interne ed esterne
3.     Persone che si rivolgono a noi perché vogliono impegnarsi per cambiare il mondo
4.     Leggere in chiave ambientalista la crisi mondiale che torna a mordere
5.     Riportare la Lombardia alla sua proiezione mediterranea
6.     L'energia solare, di cui il Mediterraneo beneficia, aiuta la democrazia
7.     Non possiamo costruire città sostenibili in cui permangono situazioni di marginalità sociale
8.     La sussidiarietà è stata brandita come arma più ideologica che sostanziale
9.     Carenza di regole e istituzioni a presidio dell'interesse collettivo
10.  Sinergie tra le risorse ambientali, sociali ed imprenditoriali della Lombardia
11.  Gli investimenti idrici sono il secondo pilastro della green economy
12.  Fermiamo il consumo di suolo per tornare a costruire la città
13.  I progetti autostradali sono i simboli della contraddizione e dell'arretratezza lombarda
14.  Dobbiamo porre la riduzione dei consumi energetici al centro di ogni politica
15.  “Custodire il territorio” significa anche essere sentinelle contro le ecomafie

PIM 2011
PULIAMO IL MONDO A BELLANO
Non decine di volontari bellanesi come auspicato, ma un qualificato gruppo composto da amministratori, consiglieri e rappresentanti di Legambiente ha speso una lunga mattina nella campagna Puliamo il Mondo promossa sabato 17 settembre da Legambiente in collaborazione con il Comune di Bellano.

In Piazza Tommaso Grossi è stato allestito un banchetto informativo, dove alcuni cittadini hanno manifestato la loro solidarietà all’iniziativa.
Un gruppo di volontari ha provveduto alla pulizia del sentiero a monte di Biosio liberandolo dai rifiuti, dall’erba e dagli arbusti che rendevano difficile il percorrerlo.
Un altro gruppo, utilizzando il camioncino del Comune, ha ripulito cinque aree di deposito dei rifiuti dove non è attuato il sistema porta a porta.
In questo modo si è voluto porre all’attenzione nostra e di tutti i cittadini due necessità.
Una è la manutenzione dei sentieri che rappresentano una potenziale risorsa per lo sviluppo di un turismo sostenibile nel nostro territorio.
L’altra è una più precisa organizzazione della raccolta dei rifiuti con, da una parte, l’estensione del  sistema porta a porta e, dall’altra, una maggiore attenzione di alcuni cittadini alla differenziazione dei rifiuti e al calendario-orario di conferimento degli stessi. Nell’operazione di pulizia che è avvenuta poco dopo il ritiro dell’indifferenziato e dell’umido sabato mattina, abbiamo trovato molti sacchi abbandonati perché non adeguati nel loro contenuto; in particolare nei bidoni dell’umido si sono trovati rifiuti e sacchetti di plastica non degradabili che vanificano la stessa raccolta dell’umido.
Non si tratta soltanto del decoro del paese, cosa che tutti possono vedere con i loro occhi, ma anche di pensare alle implicazioni non immediatamente visibili di una buona pratica che ciascuno di noi può mettere in atto producendo meno rifiuti e differenziandoli correttamente. Produrre meno rifiuti significa consumare meno risorse ed in particolare meno energia sia per lo smaltimento, sia per il riciclo, sia per produrre nuovi beni. Il risparmio è la prima fonte di energia e in tempi di crisi fa bene alle casse dei Comuni e alle tasche dei cittadini oltre a difendere l’ambiente.
Considerare i rifiuti uno per uno per differenziarli ed eventualmente ripulirli (anche per rispetto a chi lavora negli impianti di selezione) ci aiuta a renderci conto di ciò che compriamo e consumiamo e a farlo meglio.

LETTERA DI LEGAMBIENTE ALLA PROVINCIA DI LECCO E ALLA SOPRINTENDENZA BENI AMBIENTALI E ARCHITETTONICI E PER IL PAESAGGIO PER LECCO
PROGETTO REALIZZAZIONE PERCORSI PER BICICLETTE ADIBITI ALLA PRATICA DELLA DISCESA DOWNHILL
Data inizio pubblicazione albo Comune di Margno 25/7/2011

Da segnalazione da parte di alcuni cittadini di Margno e dalla documentazione reperita sul sito del Comune di Margno abbiamo conosciuto l’impattante progetto che, solo dalla descrizione presentata dai tecnici della società proponente, predispone ad un giudizio nettamente negativo sulla sua realizzazione.
Siamo in presenza di un contesto paesaggistico ambientale ed ecologico a quote da 1.500 a 1.728 m s.l.m. che il PTCP della Provincia di Lecco include “fra i gruppi delle dorsali e dei sistemi del rilievo prealpino”… avente “il carattere predominante del paesaggio della montagna prealpina lecchese  con elevato grado di naturalità …”; lo stesso PRG del Comune di Margno dice: “ queste zone presentano elementi vegetali e ambientali di particolare interesse”.
In tale ambiente pregiato e delicato si vuole impiantare una pista per DOWNHILL che contempla gare a cronometro individuale completamente in discesa, su tracciati di differente grado di difficoltà e lunghezza (da 1 a 4 km), dove i concorrenti indossano protezioni molto robuste e caschi integrali in stile motocrossistico, con copertoni esclusivamente “tacchettati”, poiché nelle competizioni le velocità arrivano anche a superare gli 80 km orari.
Si tratta quindi di uno sport che potremmo definire non sostenibile, “estremo” o contronatura”, se consideriamo il sensibile luogo dove si vuole impiantare la pista che prevede anche movimentazione terreno, taglio alberi e inserimento strutture varie.
Nel merito quindi riteniamo che ci siano pesanti controindicazioni per gli effetti negativi in un ambito esteso almeno 7.000 mq per quanto riguarda l’aspetto:
a)    paesaggistico;
b)    idrogeologico e forestale
c)    ecologico per la presenza in loco del Fagiano di Monte, della Civetta caporosso e del Picchio nero.
Alla Provincia di Lecco chiediamo quindi quali provvedimenti abbia preso a riguardo di questo progetto, se ci sia stato l’avvio della procedura VAS oppure la verifica di esclusione VAS, o ancora un provvedimento di esclusione VAS per questo invasivo intervento  che a nostro giudizio dovrebbe essere anche previsto nella programmazione urbanistica, in quanto non può essere inquadrato come “progetto di ammodernamento e valorizzazione degli impianti sciistici in località Pian delle Betulle”, come era stato presentato nel luglio 2010.
Alla Soprintendenza chiediamo se sia a conoscenza del sopraccitato progetto, quali provvedimenti abbia preso e nel caso la pratica sia ancora in corso non ritenga doveroso e utile esprimere un parere negativo oppure negare l’autorizzazione paesaggistica, sia per il pesante impatto in area vincolata, sia per non aprire la strada ad ulteriori simili interventi in territori montani di grande valore paesaggistico.
In attesa di risposte che chiariscano procedure e decisioni prese o da prendere, per garantire la massima trasparenza ed il diritto ad intervenire nella vicenda, ringraziamo anticipatamente e porgiamo distinti saluti. 

Il Presidente di Legambiente Lecco onlus, Pierfranco Mastalli