IL CIGNO

13 febbraio 2013

NEVEDIVERSA IN VALMASINO


PROGRAMMA

Sabato 2 marzo 2013
ore 15.30 ritrovo presso il posteggio di San Martino, in Val Masino e registrazione partecipanti
ore 16.00 partenza per la Riserva della Val di Mello (percorso ad anello della durata di circa 4 ore, soste comprese)
ore 20.00 rientro previsto a San Martino
ore 20.30 cena tipica Valtellinese presso Ristorante di S. Martino
A seguire intrattenimento musicale

Domenica 3 marzo 2013
ore 9.30 passeggiata libera sulla nevi dei Bagni di Masino o in alternativa ingresso a condizioni speciali presso
le Terme dei Bagni di Masino

costi
Iscrizione alla ciaspolata €.3,00
clicca sul link e poi premi Ctrl+S per scaricare

Cena tipica Valtellinese €.20,00
(prenotazione obbligatoria)
Menù: antipasto misto con affettati e verdura varia, risotto ai funghi, polenta taragna e stracotto, dolce, vino rosso della Valtellina e acqua
In alternativa alla cena tipica Valtellinese possibile prenotare menù vegetariano

Pernottamento e colazione
In camerate comuni presso la Casera dei Bagni di Masinostruttura di Ersaf in gestione a Legambiente nell’ambito del progetto Case nella Foresta
Contributo richiesto €.15,00
(posti limitati - prenotazioni obbligatoria)

Possibilità inoltre di alloggio presso gli alberghi della Valmasino (per informazioni e prenotazioni www.valmasino-online.eu)

Ingresso alle Terme
(dalle ore 10 di domenica 3 marzo)
Piscina termale €.10,00
Percorso benessere €.25,00 (bagno turco, piscina termale, area relax, tisaneria)

Informazioni e iscrizioni:
Legambiente Lecco Onlus
tel. 0341/202040 - lecco@legambiente.org

ERSAF Morbegno
tel. 0342/605580 - morbegno@ersaf.lombardia.it


N.B.: le iscrizioni si riceveranno sino ad esaurimento posti e
 
comunque entro e non oltre giovedì 28 febbraio.
Per ragioni di sicurezza, l’organizzazione si riserva in ogni caso di annullare la ciaspolata, attraverso comunicazione a mezzo e-mail entro le ore 12 di venerdì 1 marzo 2013 .

CINQUE DOMANDE DA LEGAMBIENTE AI CANDIDATI AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA PROVINCIA DI LECCO


Cave - demanio - trasporti pubblici - consumo di suolo - gestione rifiuti

1) La Regione Lombardia deve approvare definitivamente il Piano Cave della Provincia di Lecco che non prevede la possibilità di nuove escavazioni, a partire dal Cornizzolo. Sosterrai questa posizione e ti impegnerai affinché la Regione Lombardia sostenga e collabori per fare in modo che il complesso di San Pietro al Monte venga incluso nella lista dell'Unesco, e partecipi al finanziamento di interventi di sviluppo turistico-culturale programmati dall'Ecomuseo dei Monti e dei Laghi briantei?
2) Ti impegnerai affinché il Consiglio Regionale metta in atto provvedimenti di indirizzo e di controllo affinché venga rispettata la legge che vieta l'occupazione del demanio lacuale, in particolare l'alveo dei laghi, con strutture fisse tipo lidi, porti, piste ciclopedonali, posteggi auto ecc.?
3) Ti impegnerai per fare in modo che i finanziamenti per la mobilità siano prioritariamente indirizzati , con importi pari a quelli investiti per le strade, per il miglioramento dei trasporti pubblici su ferro ( vedi Lecco-Como, metropolitana leggera lecchese ecc.) su acqua e delle ciclopiste?
4) I numeri divulgati recentemente da ISPRA sul consumo di suolo confermano il quadro di conoscenze su una materia che fino a pochi anni fa non era nemmeno considerata un problema, prima che Legambiente lo denunciasse come grave emergenza ambientale documentandolo grazie al lavoro del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo costituito con INU e Politecnico di Milano. La Lombardia risulta in testa nella classifica delle regioni che erodono territorio per far posto a nuovo cemento. Sarai tra quelli che daranno seguito con atti concreti alle parole ormai entrate nel vocabolario della politica e nei Piani di governo dei comuni? Ti impegnerai a portare avanti provvedimenti che introducano una legge per la tutela del suolo, come ad esempio la proposta di iniziativa popolare che avevamo consegnato alla precedente amministrazione regionale, insieme a 13mila firme di cittadini lombardi, ma che non è mai approdata alla discussione del Consiglio?
5) Quali azioni intendi intraprendere in merito alla gestione dei rifiuti?

Nevediversa in Muggiasca


Il Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale e il CAI di Bellano propongono per domenica 3 marzo A piedi tra i villaggi della Muggiasca”

Programma
Escursione facile ad anello (dislivello 500 mt) a partire da Vendrogno passando per Noceno, salita tra i boschi di castagno fino a Camaggiore, balconi sul Lario che vogliamo mantenere liberi da impianti e ritorno passando per Tedoldo, Mornico, Sanico e San Grato.
Sosta alla piccola azienda agricola La Madonnina per eventuali acquisti di formaggi di capra e mucca.
Per godere in buona compagnia dei luoghi e dei panorami senza lasciare tracce pesanti e per contribuire alla difesa della loro speciale naturalità. Per gustare anche il buon cibo che lì si produce.
Ore 8.30 Ritrovo a Bellano, piazza Tommaso Grossi, per salire con il minor numero di auto a Vendrogno (parcheggio) da dove è prevista la partenza della camminata alle ore 9.

Ritorno a Vendrogno previsto per le 13.
È possibile pranzare all’agriturismo Gulliver (25€, metà per i bambini), prenotando al momento dell’iscrizione.
Iscrizioni entro il 28 febbraio 2013

Contatto Legambiente: Costanza Panella: 339.62.96.123 - lario.lombardia@legambiente.org
Contatto del CAI: Antonio Rusconi: 348.92.98.520 - antonio.rusconi@caibellano.it


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NEVEDIVERSA IN MUGGIASCA


Il Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale e il CAI di Bellano propongono per domenica 3 marzo A piedi tra i villaggi della Muggiasca”

Programma
Escursione facile ad anello (dislivello 500 mt) a partire da Vendrogno passando per Noceno, salita tra i boschi di castagno fino a Camaggiore, balconi sul Lario che vogliamo mantenere liberi da impianti e ritorno passando per Tedoldo, Mornico, Sanico e San Grato.
Sosta alla piccola azienda agricola La Madonnina per eventuali acquisti di formaggi di capra e mucca.
Per godere in buona compagnia dei luoghi e dei panorami senza lasciare tracce pesanti e per contribuire alla difesa della loro speciale naturalità. Per gustare anche il buon cibo che lì si produce.
Ore 8.30 Ritrovo a Bellano, piazza Tommaso Grossi, per salire con il minor numero di auto a Vendrogno (parcheggio) da dove è prevista la partenza della camminata alle ore 9.

Ritorno a Vendrogno previsto per le 13.
È possibile pranzare all’agriturismo Gulliver (25€, metà per i bambini), prenotando al momento dell’iscrizione.
Iscrizioni entro il 28 febbraio 2013

Contatto Legambiente: Costanza Panella: 339.62.96.123 - lario.lombardia@legambiente.org
Contatto del CAI: Antonio Rusconi: 348.92.98.520 - antonio.rusconi@caibellano.it

Nel documento di Piano del PGT di Vendrogno si prevede la possibilità di intervenire nella piana di Camaggiore con strutture turistico ricettive non meglio specificate.
L’area, lambita da un PLIS proposto, occupata in parte da una torbiera, è di grande interesse ambientale e deve essere tutelata per le caratteristiche peculiari che meritano una valorizzazione compatibile con l’ambiente.
Recentemente è stato proposto un progetto di “sfruttamento turistico energetico” di quella zona, fortunatamente non realizzatosi, che prevedeva, tra l’altro, un impianto di risalita al Muggio.
Camaggiore e la Val Varrone rientrano in un ambito paesaggistico individuato dal Piano Territoriale Regionale. Il Piano Territoriale della Provincia inserisce la zona nell’Ambito paesaggistico “Il Monte Muggio”, indicando tra gli Indirizzi di tutela: “Difesa della naturalità [l’intera zona è indicata nella Cartografia dei piani come di massima naturalità] … Salvaguardia del valore di eccezionalità costituito dai belvedere panoramici prealpini … evitando un eccessivo affollamento di impianti e insediamenti. … Controllo e sostegno dell’economia montana … Tutela degli alpeggi … Limitazione dello sviluppo di impianti e nuovi demani sciabili …”
I suggerimenti del documento di Piano indicano giustamente nel turismo sostenibile legato alle attività agro-pastorali la prospettiva per un futuro migliore della Muggiasca. 

ARIA DA MORIRE


ARIA DA MORIRE
di Pier Mannuccio Mannucci e Margherita Fronte, Dalai editore, Milano 2013.
Conferma il quadro delineato dai Dossier di Legambiente Mal’aria ed Ecosistema Urbano.
Un’aria irrespirabile, un pericolo per la salute: che cosa si sa e che cosa si può fare? Scritto da un primario di medicina e da una giornalista, cerca di riassumere e di spiegare come si valuta la qualità dell’aria, fino a che punto questa qualità sia ormai compromessa dalle decine di inquinanti prodotti dai combustibili fossili e dal loro uso e come si possa migliorare la situazione.

Grazie al satellite ‘Terra’, lanciato dalla NASA nel 1999 da una base californiana a più di 700 km di altezza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha potuto fornire, tra l’altro, dati sull’inquinamento della troposfera, la parte di atmosfera che ospita l’uomo, che si estende dal livello del mare fino a un’altezza di 10-15 km. Non è il solo satellite a farlo. Anche grazie a questi dati, nel 2008, l’OMS ha potuto calcolare che ogni anno l’inquinamento provoca nel mondo quasi un milione e 340.000 morti, non molti meno di quelli causati dal virus dell’AIDS. Un bilancio così pesante non è però una condanna definitiva. Si stima infatti che oltre un milione di quelle morti potrebbero essere evitate se le linee guida dell’OMS relative alla concentrazione di polveri sottili (PM10 e PM2,5) fossero implementate. E la cifra cadrebbe ulteriormente se venissero messe in campo misure efficaci per contrastare anche la presenza degli ossidi di azoto, del biossido di zolfo, dell’ozono e di altre sostanze nocive.
Tra le regioni più inquinate c’è anche la Pianura Padana, con l’aggravante della quasi totale assenza di vento: la velocità del vento nel bacino del Po è tra le più basse d’Europa, cosa che rende la nostra pianura l’area più critica del continente.

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RACCOLTA DIFFERENZIATA: QUANDO LA VOLONTÀ DIVENTA RISULTATO


A Valmadrera con l’applicazione della nuova normativa, il risultato della raccolta differenziata è passato in un solo anno dal 49 al 66%.
A Perledo neI primo trimestre porta a porta -44% di rifiuti inceneriti e -20% di rifiuti totali; la raccolta differenziata sale dal 46% al 65,2%.

Il Comune di Valmadrera con l’inizio del 2012 ha dato avvio all’applicazione della nuova normativa, e di conseguenza modalità, di raccolta di rifiuti.
Pur rimanendo tra percentuali di eccellenza su scala nazionale, il dato della raccolta differenziata era ben al di sotto della media provinciale. Da anni, tra l’altro, il dato rimaneva inchiodato sugli stessi valori, segno che l’iniziale spinta di innovazione del sistema di raccolta aveva esaurito la propria forza. Restavano delle sacche di disattenzione che andavano colpite. Mancavano però gli strumenti realmente efficaci per dare nuovo impulso alla raccolta differenziata. In altre parole mancava un regolamento comunale che definisse le modalità di raccolta e soprattutto sanzionasse chi non avrebbe rispettato il regolamento stesso. In Italia infatti abbiamo tante buone leggi, ma spesso, dietro una buona legge, mancano le sanzioni per chi non la rispetta e a volte la volontà di far rispettare una legge. Non si tratta di essere giustizialisti a tutti i costi, bensì di riconoscere il merito a chi si applica nel rispettare la legge che di contro si vede penalizzato come cittadino perché altri non la rispettano. Avere delle buone performance di raccolta, ad esempio, porta dei premi economici al Comune. Premi che ovviamente ricadono su tutta la cittadinanza.
Così è stato. A fine 2011 è stato portato in Consiglio comunale il regolamento che disciplina la raccolta dei rifiuti. Contestualmente si è andati a gara per il servizio di raccolta, che nel frattempo era scaduto. Nel nuovo sistema è stato eliminato uno dei due giri settimanli di indifferenziato, lasciando un solo altro giro settimanale per il sacco viola della raccolta differenziata, così come pure è stato riconfermato il doppio giro settimanale per l’umido. Ma quello che più è cambiato sono stati i controlli fatti sui contenuti dei sacchi. Alla ditta che si è aggiudicato il servizio di raccolta è stato chiesto, pena l’applicazione di sanzioni anche per la ditta stessa, di essere inderogabili sul servizio. Non sono più stati raccolti sacchi neri o comunque non trasparenti. Così come non sono stati accettati sacchi che ad una prima analisi visiva da chiusi contenevano rifiuti non conformi alla tipologia di raccolta. I sacchi non ritirati il mattino, entro la giornata, dovevano essere ritirati dal cittadino. Se ciò non accadeva venivano ritirati dal Comune ed aperti alla presenza di un vigile. Qialora il contenuto non era effettivamente conforme, si cercava di risalire al proprietario del sacco e questi veniva multato. In totale, in un anno, sono state elevate 150 sanzioni, frutto dell’analisi di circa 200 sacchi analizzati perché giudicati a vista non conformi dall’operatore ecologico. Questo a fronte di un milione e rotti di sacchi raccolti in un anno. Ma quello che è ancora più importante è che anche la qualità del sacco viola è migliorata. Se nel 2011 la parte non conforme, analizzata a campione da Seruso S.p.A., la società che differenzia le materie prime del sacco viola, era risultata del 20% circa, oggi siamo su livelli di poco più del 10%. Errore che spesso è dato dalla effettiva difficoltà del cittadino a riconoscere se un prodotto sia o meno riciclabile. E qui si aprirebbe un altro capitolo sulla questione rifiuti che affronteremo in prossimi articoli.
Il risultato della raccolta differenziata di Valmadrera è passato in un solo anno dal 49 al 66%, che per un Comune di quasi 12.000 abitanti è veramente un risultato d’eccellenza.
“L’obiettivo dell’Amministrazione – afferma Giampietro tentori, Assessore ai Lavori Pubblici - è ora centrato su due nuovi obiettivi: migliorare ulteriormente questo risultato puntando diritti per il 2013 a superare la soglia del 70% e contestualmente diminuire i rifiuti procapite prodotti. Questo potrà avvenire: favorendo il riuso e in questa direzione le casette dell’acqua inaugurate di recente in città favoriranno ad esempio la diminuzione di bottiglie di plastica da smaltire; stimolare la vendita come materie prime di determinate tipologie di scarti, in particolare nel settore industriale.”

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LIBRO BIANCO 2013


RISERVA DEL PIAN DI SPAGNA E LAGO DI MEZZOLA

Sabato 2 febbraio, giornata mondiale delle zone umide, dopo l'escursione naturalistica del mattino lungo l'argine destro dell'Adda fino alla foce dove i partecipanti hanno potuto vivere di persona l'esperienza degli spazi aperti e delle sorprese che offre la riserva (un volo radente sull'Adda di moriglioni, i cormorani che si lasciano portare dal vento, i numerosi aironi cinerini...), nella sede della riserva è stato presentato il Libro Bianco 2013 che è scaricabile qui

Costanza Panella, rappresentante delle associazioni ambientaliste nella Comunità della Riserva, ha introdotto ricollegandosi alla manifestazione a Gera Lario del 7 luglio scorso contro le nuove costruzioni nel cuore della riserva e ricordando che è importante far conoscere la riserva e farla vivere a tanti per difenderla dagli attacchi della speculazione e perché gli Enti di gestione, a cominciare dalla regione, dedichino risorse e attenzione. Pierfranco Mastalli di Legambiente Lecco ha sottolineato l'importanza di educare al valore dell'ambiente le giovani generazioni e ha richiamato l'attenzione sulle vestigia storiche nell'area. William Vaninetti del WWF Valtellina Valchiavenna ha illustrato il libro bianco collegandolo alla versione precedente del 1998. Roberto Brembilla del Cros Varenna ha parlato dell'avifauna, informando che si è arrivati a censire 300 specie diverse, e dei problemi che sorgono dalle attività antropiche, foraggere e allevamento compresi. Del passato, quando il Pian di Spagna funzionava come una discarica, e di battaglie vinte contro la speculazione, ha parlato Enzo Venini, già presidente nazionale del WWF. Diversi interventi dal pubblico. Dopo il pranzo all’agriturismo Fuentes, interessante visita guidata al Forte.



osservazioni al PGT DI VENDROGNO


Dalla relazione del Documento di Piano, ricco di dati come non sempre in documenti analoghi, emerge una situazione demografica allarmante: 317 abitanti con previsione di 319, numero di abitanti per famiglia 1,64 e una situazione economica altrettanto preoccupante.
Su circa 900 unità abitative, 737 sono seconde case, in gran parte costituite da edifici costruiti prima del 1919 e quindi presumibilmente di proprietà delle famiglie che hanno lasciato il paese e vi tornano per le vacanze. A fronte di questa situazione, perché si propone la possibilità di edificare fino a mq. 3461 di terreno vergine, sia pure in aree di completamento dei nuclei esistenti?
  
Chiediamo di precisare quale sia la domanda a cui una simile edificazione dovrebbe rispondere.
E’ vero che dalle osservazioni presentate dai cittadini emergono richieste di trasformazione di aree agricole in edificabili, ma le istanze non indicano una effettiva finalizzazione degli eventuali interventi edificatori, tant’è vero che ci pare non siano state accolte nel documento.
Ogni attività edificatoria, a nostro parere, deve essere prima di tutto motivata da esigenze di residenza ben documentate, poi valutata rispetto ai criteri ambientali e paesaggistici, mettendo così in pratica la raccomandazione della L.12/05 di contenere il consumo di suolo e tenendo conto della ormai diffusa consapevolezza della necessità di non sottrarre altro terreno agli spazi naturali e all’agricoltura, se non ve n’è una precisa necessità e di non compromettere ulteriormente il paesaggio dei piccoli borghi, vero scrigno del nostro paese.
L’urgenza di fermare un danno irreparabile ha prodotto anche una proposta di legge nazionale, cosiddetta “Salvasuoli” che ora è in attesa della ripresa dell’attività parlamentare, e che, dopo la conferenza Stato-Regioni, definisce 'agricoli' i suoli in rapporto allo stato di fatto, non in rapporto alle destinazioni urbanistiche dei piani vigenti.
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M’ILLUMINO DI MENO A BELLANO


Invitiamo i cittadini di Bellano ad aderire a M’illumino di meno spegnendo le luci venerdì 15 febbraio dalle ore 18 ed a partecipare all’incontro a lume di candela o di torce senza pile alle 18 in Piazza Tommaso Grossi, un’occasione per mettere in comune idee, speranze e progetti.


L’Amministrazione Comunale di Bellano e il Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale
anche quest’anno aderiscono a M’illumino di meno, nona edizione della campagna promossa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di RADIO2 per sensibilizzare le persone sulla necessità di ridurre i consumi energetici e l’inquinamento luminoso anche a partire dalle nostre abitudini quotidiane.
Servono azioni che applichino tecnologie attente al risparmio energetico (elettrodomestici, riqualificazione degli edifici, impianti di produzione di energia elettrica e termica per l’autoconsumo domestico), ma sono importanti i comportamenti quotidiani di ciascuno nelle case, nei locali di lavoro e nei luoghi pubblici, sia per fare un uso consapevole anche delle nuove tecnologie, sia per diffondere un’abitudine al risparmio delle risorse a cominciare dall’energia.
L’Amministrazione Comunale di Bellano aderisce all’iniziativa con il seguente programma:
spegnimento dei seguenti impianti per l’intera notte: fari illuminazione facciata I.C.S MONS.L.VITALI, fari illuminazione facciata Chiesa SS. Nazaro e Celso, fari illuminazione statua Tommaso Grossi, stella luminosa,
spegnimento dei lampioni del lungolago lido e anello di Puncia dalle ore 18,00 alle ore 18,30.