IL CIGNO

25 settembre 2012

INSEGNARE ALLA GENTE A RISPETTARE LA BELLEZZA



Anche quest’anno Legambiente Lecco, in collaborazione con Libera Lecco e alcuni Comuni della nostra provincia, ha organizzato e gestito “un Campo per la Legalità”, campo di volontariato, formazione e studio sui beni confiscati alle mafie. Temi principali sono stati l’ambiente e la legalità, oggi di grande attualità.

 


Il campo ha visto la partecipazione di 13 volontari iscritti, ma molte sono state le collaborazioni dei lecchesi che, ognuno a modo suo e secondo le proprie disponibilità, hanno arricchito il campo di motivazione e tanto lavoro, partecipazione e allegria. Sono tante le cose di cui si potrebbe parlare: delle formazioni su temi quali la cittadinanza attiva, la “mafiosità”, le “ecomafie”, …; del lavoro di pulizia presso il bene confiscato ad Airuno, quasi completamente ricoperto da rampicanti ed erbacce e portato a nuova vita; della fatica di ogni sera dopo un’intensa giornata, ma del voler comunque fare le ore piccole a parlare, discutere, sognare; dei momenti di divertimento e di quelli di riflessione, come la visita alla tomba di Vittorio Arrigoni, non-violento ucciso in Palestina; delle visite, sempre formative, alle bellezze del nostro territorio; 
 
della speranza nel vedere giovani venuti da ogni parte d’Italia per parlare, mettere in comune idee, cercare soluzioni e promettere di impegnarsi quando di ritorno a casa; dell'incontro con personaggi, come Franco la Torre e Giancarlo Caselli, che han fatto della lotta alla criminalità il loro motivo di vita. Ci vorrebbero giorni interi per descrivere questo campo.

Perciò mi fermo e riassumo in una sola frase il senso del campo: “bisognerebbe insegnare alla gente a  rispettare la bellezza”. Questo diceva Peppino Impastato agli amici: imparare a rispettare la bellezza. Combatteva la mafia, a suon di trasmissioni radio e di scanzonature nei confronti del boss del suo paese. Chiedeva che la gente urlasse il proprio disgusto per la mafia, che in Italia è anche “ecomafia”, cioè ogni reato contro l’ambiente. Vedere la bellezza ed attivarsi per difenderla: essere Cittadini.

23 settembre 2012

PIANO CAVE DELLA PROVINCIA DI LECCO

Considerazioni di Pierfranco Mastalli Presidente di Legambiente Lecco

 
Per il Piano Cave della Provincia di Lecco siamo ormai allo psicodramma.

Il procedimento relativo alla redazione del nuovo Piano Provinciale per le attività estrattive di cava è stato avviato dalla Giunta in data 08/03/2011, in vigenza di quello approvato con DCR del 26/6/2001 per i materiali calcari-dolomie per calce e cemento, mentre solo quello per materiali, pietrischi, sabbia e ghiaia era scaduto.

Un regalo per i produttori di calce e cemento, in particolare per la Holcim che ha potuto quindi rinnovare la richiesta, già respinta nel 2001 dalla Provincia di Lecco e dal Consiglio Regionale, per cavare sul Cornizzolo, sopra il complesso di San Pietro al Monte.

La Provincia ha affidato ad una associazione di tecnici, taluni in passato già a “libro paga” dei cavatori, l’incarico di elaborare il Piano, che già dalla prima Conferenza VAS in data 22 settembre 2011 mostrava lacune, dimenticanze,contraddizioni, percorsi preferenziali per la Holcim tali da suscitare forti opposizioni, in particolare da parte nostra, del Coordinamento Cornizzolo comprendente oltre 60 associazioni di varia natura compresa la nostra, dei Comuni della Cintura del Cornizzolo e di quelli investiti da proposte generalizzate e non motivate per nuove cave di ghiaia e sabbia.

Mentre per il Cornizzolo la nostra posizione è netta, irriducibile, senza se e ma, sugli altri interventi valutiamo nel merito caso per caso, con prese di posizione già motivatamente contrarie per le cave di sabbia a Colico, Merate e Annone, mentre per quelle in comune di Lecco sosteniamo che devono concludersi i piani in essere, con le dovute garanzie per un serio recupero ambientale, che non può limitarsi all’occultamento delle ferite solamente se si guardano dal basso..

In questo periodo sono nate una serie di iniziative per la difesa del Cornizzolo e le osservazioni al Piano Cave si accumulano sui tavoli della Provincia di Lecco.

Si e dovuto aspettare il 31/7/2012 per la seconda Conferenza VAS che però non ha cambiato il giudizio negativo sugli approfondimenti, si fa per dire, elaborati dal gruppo tecnico provinciale.

Nel frattempo il quadro si è fatto più confuso e incerto anche perché la maggioranza in Provincia di Lecco ha cominciato a manifestare posizioni divergenti fra la componente leghista (l’assessore alla Cultura Marco Benedetti sostiene la candidatura Unesco per il complesso San Pietro al Monte, ovviamente inconciliabile con l’ipotesi di una apertura di cava e finanzia l’Ecomuseo del distretto dei monti e dei laghi briantei) e quella PdL con l’assessore all’Ambiente Carlo Signorelli che segue l’elaborazione del Piano Cave.

Il quadro è diventato più complesso tenendo conto che in Regione Lombardia è in corso il dibattito per il PDL 158 (nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava) con riferimento anche ai PDL 58, 83 e 102 di iniziativa, rispettivamente, dei gruppi consiliari Lega Nord - PD - IdV.

Mentre l’assessore Marco Benedetti ha già stampato ma non affisso un manifesto contro l’apertura di nuove cave in provincia di Lecco, ultimamente anche il segretario regionale della Lega Salvini si è pronunciato in tal senso anche con la motivazione che è in corso in Regione la definizione di nuove regole per l’escavazione.

Sembra un tentativo di rinviare le decisioni per il Cornizzolo a Milano, tenendo nello stesso tempo sulla corda gli alleati di giunta lecchese e cavalcando l’opposizione locale.

Se il riferimento al tavolo regionale può essere condivisibile riferito al quadro generale, per la richiesta Holcim, spudoratamente sostenuta in varie iniziative a livello locale e senza alcun riguardo per le Istituzioni, di cavare sopra San Pietro al Monte, con tutti i vincoli, le controindicazioni e i pericoli presenti, è necessaria a nostro giudizio una immediata presa di posizione negativa da parte della Giunta lecchese perché rimandare la decisione vuol dire indebolire la forte e articolata opposizione locale e calpestare le specifiche peculiarità del Territorio.

La Terza Conferenza VAS, da tenersi presumibilmente entro fine anno, sarebbe l’occasione per accantonare definitivamente l’escavazione sul Cornizzolo (e ce ne sarebbero di valide motivazioni), mettendo realisticamente le parti sociali e le Istituzioni di fronte alle necessità di affrontare i problemi dell’occupazione del settore, che non deve diventare motivo di ricatti nell’azione di salvaguardia e valorizzazione del complesso monastico di San Pietro al Monte e di tutte le valenze del monte Cornizzolo.

Per maggiore informazione alleghiamo le due ultime osservazioni che abbiamo presentato in Provincia di Lecco per il piano cave.

 

 

Osservazioni al Piano cave in corso presentate in data 28 agosto 2012

a) è stata fatta una mappatura fotografica al momento dell'apertura del Piano cave di tutte le aree interessate ed è disponibile insieme alla quantificazione dei quantitativi cavati con relativi introiti?
b) per esempio, perché i tecnici addetti allo studio del Piano non tracciano i limiti degli ambiti estrattivi e della risorsa 7.1 sulle foto?
c) Perché fra la I e la II conferenza VAS sono mutati i limiti sopracitati?
d) perché ancora non è stato presentato il Rapporto Ambientale?
e) perché si continua ad insistere sulla risorsa 7.1 in Comune di Civate?
f) non esistono altre aree in provincia di Lecco dove è presente il calcare simile a quello del Cornizzolo?
g) i tecnici incaricati per il Piano conoscono la delibera del Consiglio Regionale che sostiene la candidatura di S. Pietro al Monte e San Benedetto al fine del loro inserimento nel patrimonio Unesco?
h) si ritiene conciliabile una ipotesi di escavazione sopra S.Pietro con il percorso iniziato per la citata candidatura?
i) la Provincia di Lecco ha competenze per quanto riguarda i lavori in corso nella valle dell’Oro?

 

Risposta da parte della Provincia di Lecco


In riscontro alle osservazioni e ai quesiti formulati con nota protocollata il 28.08.2012 al prot. n. 38572, si espone quanto segue:

i limiti dei giacimenti individuati sono stati tracciati su base topografica, come prevedono i criteri di redazione dei Piani delle Cave approvati dalla Regione Lombardia che non prevedono il tracciamento di tali limiti su delle fotografie, anche se si sta valutando, soprattutto attraverso i vincoli presenti su ciascun comparto, il possibile impatto paesaggistico ed ambientale derivante dall’apertura di una attività estrattiva. A proposito del giacimento del Cornizzolo, i professionisti incaricati alla redazione del Piano sono a conoscenza delle deliberazioni del Consiglio Regionale che sostengono la candidatura di San Pietro al Monte e San Benedetto quali patrimonio UNESCO, e di questo si terrà conto sia nella predisposizione del Rapporto Ambientale, che sarà presentato nel corso dell’ultima conferenza di VAS, sia nella fase di predisposizione della Proposta di Piano. I limiti di tale giacimento sono mutati rispetto alla prima conferenza di VAS perché, analizzando con maggior dettaglio l’area e l’inventario delle cave cessate, predisposto dalla Provincia nel 2003, che comprende la ex cava Borima, è risultato che la risorsa di calcare a monte di tale cava non è stata sfruttata completamente, ma che la volumetria residua lambisce il perimetro del giacimento individuato nella precedente documentazione tecnica presentata nel corso della prima conferenza di VAS: da qui la scelta di unire i due limiti che altrimenti sarebbero risultati perfettamente adiacenti.

Infine, preme sottolineare che il giacimento del Cornizzolo esiste, e come tale non può non essere compreso in una cartografia dei giacimenti. Tale individuazione non può essere definita un’”insistenza” perché si tratta della rappresentazione oggettiva di una risorsa presente nel nostro territorio e come tale deve essere cartografata.

Per quanto riguarda i lavori in corso nella Valle dell’Oro, si comunica che si tratta di un progetto predisposto dal comune di Civate.

Il Dirigente del Settore Ambiente ed Ecologia Dr. Luciano Tovazzi

 
 
 

Egr. Dr.Luciano Tovazzi - Autorità procedente.
Egr. Arch.Ernesto Crimella - Autorità competente.
Provincia di Lecco – Lecco

e per conoscenza a:
Gent. Dott. Arch. Chiara Rostagno
Sovrintendente per i beni architettonici e paesaggistici
20122 MILANO- Piazza Duomo 14


Osservazioni al Piano cave presentate in data 13 settembre 2012.
Dall'esame della relazione presentata alla II conferenza VAS non ci risulta siano state evidenziate ed esaminate le eventuali criticità derivabili dalla conduzione di attività di escavazione in prossimità di compendi monumentali. Consideriamo imprescindibile e indifferibile approfondire l'effetto delle vibrazioni prolungate nel tempo e nello spazio in particolare sul monumento San Pietro al Monte, che racchiude tesori irripetibili ed unici quali gli stucchi in generale e il ciborio in particolare, che ha già subito in passato delle lesioni e che è stato oggetto di recenti e costosi interventi di messa in sicurezza.

Noi riteniamo incompatibile una attività estrattiva sul versante del Cornizzolo proprio per gli effetti derivanti dalle vibrazioni sugli stucchi e sul ciborio e quindi chiediamo con forza e a ragion veduta lo stralcio della scheda Cornizzolo.

Chiediamo comunque che nel Rapporto Ambientale l'argomento venga affrontato, perché già il fatto che non sia stato ancora preso in considerazione da tecnici non di parte, ci conferma nella nostra convinzione che sia in atto una forzatura nel continuare a sostenere l'escavazione sul Cornizzolo.

Ovviamente altri aspetti, oltre a quelli prioritari della conservazione fisica del Bene, devono essere affrontati, al fine di evidenziare tutte le criticità rispetto alla condizioni ambientali, del decoro e della prospettiva da qualunque punto di vista si ponga l'osservatore.

La recente movimentazione di terra in valle dell'Oro sotto San Pietro, oltre agli aspetti di possibili presenze di inquinanti per i quali dovranno intervenire gli Enti preposti, mostra praticamente gli effetti paesaggisticamente negativi producibili in quel versante sopra San Pietro in caso di interventi di escavazione.


 

La visita ai nostri importanti monumenti da parte dei giovani del campo per la legalità promosso da Legambiente e Libera è stata l'occasione per verificare come anche per un visitatore giunto da lontano risulti incomprensibile solo l'idea di pensare di scavare sulle pendici del Cornizzolo sopra San Pietro al Monte e San Benedetto.

ESCURSIONE ORNITOLOGICA CON I VOLONTARI DEL CAMPO INTERNAZIONALE

Giovedì 13 settembre 2012 - Oggi sono andata alla Riserva del Pian di Spagna e lago Mezzola per un’escursione naturalistica con le nove ragazze e i due ragazzi del campo di volontariato internazionale di Legambiente che si svolge nella Riserva dal 9 al 22 settembre. Con loro Laura Rossi, la capocampo.
 
Gaia Bazzi, Roberto Brembilla e Lello Bazzi del CROS (Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta) Varenna ci hanno aiutato a vedere gli uccelli anche con i loro binocoli e cannocchiali potenti e a riconoscerli dal canto o dal verso.
Sull’Adda abbiamo visto le folaghe, le morette, gli svassi con il piccolo e gli svassi piccoli (una specie che viene dal nord), i germani e un bel gruppo di fistioni turchi (una rarità). Sulla riva sostavano una ballerina e un cormorano. Nel cielo volavano rondini, balestrucci, storni, una poiana, una cornacchia, uno sparviere. Abbiamo sentito l’usignolo di fiume e il picchio verde.
Purtroppo abbiamo visto passare la betoniera che portava il cemento dentro l’area più naturale della riserva dove il signor Barbato ha ottenuto il permesso di costruire dal Comune di Gera Lario e con una valutazione d’incidenza positiva del tecnico della riserva. Abbiamo osservato che sulla riva a lago dei suoi terreni sono stati tagliati i canneti ancora pieni di vita, contro il regolamento della riserva.
Abbiamo speso volentieri una giornata di lavoro gratuito con questi ragazzi che vengono da paesi lontani (Serbia, Repubblica Ceca, Spagna, Francia, Messico, Cina, Corea, Giappone), ma ci siamo domandati: è giusto spendere tanti soldi pubblici senza riuscire a difendere una riserva naturale?

Costanza Panella - Rappresentante delle associazioni ambientaliste nella Comunità della Riserva

GRAVE PRONUNCIAMENTO DEL TAR SULL’EDIFICAZIONE IN UN’AREA PREGIATA DELLA RISERVA


RISERVA PIAN DI SPAGNA E LAGO MEZZOLA

Come è noto, le associazioni ambientaliste WWF Valtellina e Valchiavenna, Legambiente, L.A.C. con il sostegno del Cros di Varenna e Arci Lecco e Sondrio, di fronte al permesso di costruire rilasciato il 1°/6 dal Comune di Gera Lario nella riserva del Pian di Spagna vicino agli argini dell’Adda, al lago di Como, al canale Borgofrancone, in un’area di grande pregio per la biodiversità e il sostentamento agli uccelli stanziali e migratori, avevano presentato al TAR richiesta di annullamento della pratica, sospendendone l’efficacia al fine di non provocare danni irreversibili all’ambiente.
L’esame del Tar, a nostro parere, non ha tenuto conto di tutti gli elementi di criticità elencati nel ricorso da noi presentato, tanto che non ha preso in considerazione che l’area interessata dalle nuove costruzioni è situata all’interno della fascia di esondazione dell’Adda e in zona protetta dalla convenzione internazionale RAMSAR, dove in entrambi i casi non dovrebbero essere permesse costruzioni se non per evidenti ed indifferibili esigenze di interesse pubblico.
Per questo proseguiremo nella nostra azione sia legale sia amministrativa presso la Regione Lombardia, affinché venga tutelata una zona di grande importanza, la cui violazione pregiudicherebbe la stessa funzione della Riserva proprio per il ruolo svolto nella difesa della biodiversità, della flora e della fauna, in particolare di molte specie di uccelli acquatici protetti.

http://occhisulpiandispagna.blogspot.it/

Pian di Spagna 31/08/2012

25 AGOSTO: IL CAMPO PER LA LEGALITÀ APPRODA A BELLANO


La cronaca
Giampietro Tentori, responsabile dei campi di volontariato di Legambiente, ha introdotto il dibattito ricordando gli scopi del campo di volontariato, studio e formazione sui beni confiscati alle mafie che quest’anno è giunto alla seconda edizione nel lecchese.
Costanza Panella, presidente del Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale, ha proposto una riflessione sui “Paesaggi Illegali” al confine tra abusi accertati e sistema diffuso di elusione delle norme nella miope corsa all’affare, invece di una collaborazione tra amministrazioni e cittadinanza per applicare le regole di salvaguardia e per prospettare una trasformazione dell’economia, e conseguentemente degli interventi sul paesaggio, misurata nel rapporto con la natura e gli effettivi bisogni. Ha citato Lido e Palasole, di proprietà comunale, come esempi in palese contrasto con le norme del piano regolatore, e l’area Corecco dove, in spregio alla convenzione con il Comune e al PRG, il privato ha realizzato un’attività di betonaggio attraverso dieci anni di abusi.
Giuliana Pirotta del Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta di Varenna ha sottolineato l’importanza della zona umida della Riserva del Pian di Spagna per le specie migratorie (il 20 agosto sono state avvistate 48 cicogne) e ripreso la denuncia di un intervento di edificazione in un’area molto sensibile.
Alberto Minazzi di Legambiente Varese, ha raccontato l’esperienza dei mondiali di ciclismo quando la delega alla Protezione civile per i grandi eventi ha consentito la costruzione di due alberghi ora sottoutilizzati, ostruendo la veduta sulle Alpi dall’Ippodromo, dando un po’ di fiato a due imprese, senza risolvere la loro situazione critica.
L’Assessore al Territorio del Comune di Bellano Alan Nogara ha precisato che l’attuale amministrazione deve far fronte ad una pesante eredità, con il vantaggio di poter agire con il Pgt non ancora adottato ed ha espresso apprezzamento per le iniziative, come questa, che favoriscono il confronto delle opinioni.
Il Sindaco di Bellano Roberto Santalucia ha sostenuto la necessità di un impegno comune di amministrazione, minoranze e associazioni per contrastare quanti hanno fatto scempio del territorio. Altrimenti l’Amministrazione non ce la può fare.
Il Coordinatore di Libera a Lecco Paolo Cereda sottolineando l’importanza del primo campo in Lombardia ha richiamato l’attenzione sugli atteggiamenti mafiosi diffusi anche tra i cittadini e sulla connivenza di una parte del mondo imprenditoriale anche nella nostra provincia.
In conclusione l’aperitivo con i prodotti di Libera Terra delle cooperative che lavorano con mille difficoltà sulle terre confiscate alla mafia.
 
Il tubo
Abbiamo presentato un esposto documentato all’Amministrazione Comunale di Bellano. Da anni abbiamo un tubo sulla mulattiera che sale verso Pegnino, la vecchia via per la Valsassina da cui scesero i Lanzichenecchi.. Il tubo parte da una derivazione abusiva (due volte richiesta dalla Carnazzola ma non concessa dall’Amministrazione Provinciale) vicino a Pegnino per scendere lungo la mulattiera fino a raggiungere la valletta adiacente agli impianti della Carnazzola S.p.a. passando al di sotto della strada provinciale. A proposito di Carnazzola si è conclusa la vicenda legata alla querela per violazione di domicilio dei signori Nogara presenti al blitz di Legambiente del 2008 assolti per insufficienza di prove, quando il difensore aveva richiesto l’assoluzione perché non sussisteva il fatto e il rinvio a giudizio dell’unico testimone dell’accusa che ha mentito, negando così il rimborso delle spese legali.

Angelo Odone

PIOVERNA E ORRIDO IN SOFFERENZA A CAUSA DEGLI SCARICHI FOGNARI

 
 
L’evento esige innanzitutto un'azione sollecita e coordinata di monitoraggio e controllo da parte degli Enti che, per diverse ragioni e funzioni ne condividono la responsabilità. Ad oggi, 17 settembre, ci risulta che all’ARPA non sia giunta alcuna segnalazione. Abbiamo richiesto a Idrolario i dati relativi alla depurazione delle acque reflue dei Comuni della Valsassina e i dati dei controlli effettuati sugli scarichi del depuratore Mediavalle situato a Taceno che serve dieci Comuni.
Si può ragionare sulle possibili cause del fenomeno. Sicuramente l’estate siccitosa preceduta da un inverno con poche precipitazioni ha ridotto la portata dei corsi d’acqua. Sappiamo che questi comportamenti della natura non sono del tutto naturali, poiché ci sono sufficienti prove scientifiche del fatto che il riscaldamento del pianeta e i conseguenti cambiamenti climatici sono conseguenza anche della qualità del nostro “sviluppo”. Bisogna aggiungere a queste considerazioni generali, quelle sulle cause locali. Non giovano alla salute del fiume le due captazioni, quella della centrale Enel e quella della Idro Energy Power situata appena sotto la prima che ne raccoglie lo scarico e lo intuba fino all’invaso e fino all’uscita della centrale posta a ridosso del cotonificio. Nei corsi d’acqua avviene un processo di autodepurazione se la portata è buona e regolare; ma proprio nel tratto più utile a questa funzione, quello dei salti che l’acqua compie da Taceno a Bellano, il Pioverna è deprivato per alimentare le turbine e produrre energia elettrica.
Qui entrano in gioco altri due Enti.
Uno è la Provincia a cui spetta prima il compito di concedere la captazione prescrivendone le condizioni, successivamente quello di esercitare il controllo che le stesse siano rispettate, in particolare il rilascio del DMV, il deflusso minimo vitale, cioè quella minima quantità d’acqua che deve sempre rimanere nel fiume. Il calcolo è regolato nella regione Lombardia dal PTUA, il Piano di Tutela e Utilizzazione delle Acque ed è stabilito come il 10% della portata media calcolata nella sezione di presa che nel caso del Pioverna ha un valore di circa 640 l/s. Va tenuto conto poi che la Regione nella Delibera del 12 aprile 2011 ha prescritto che nell’atto di concessione doveva essere previsto un rilascio del DMV pari al 20% della portata media naturale del torrente (1282 l/s) nel periodo di apertura al pubblico dell’Orrido, oltre a un eventuale rilascio supplementare da prevedere in apposita convenzione con il Comune di Bellano.
Ecco allora l’altro ente in gioco: il Comune proprietario dell’Orrido, al quale domandiamo: a che punto è il processo di elaborazione della Convenzione? Quale rilascio supplementare di acqua prevede per dare bellezza all’Orrido e ossigeno al fiume?

Bellano, 17 settembre 2012 - Costanza Panella

20 settembre 2012

PULIAMO IL MONDO 2012

PULIAMO IL MONDO 2012!

Torna l'appuntamento annuale con Puliamo il Mondo, la campagna mondiale di cura del territorio. Ecco gli appuntamenti sul territorio lecchese:

a BELLANO
in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e l’Istituto Comprensivo Mons. Vitali

giovedì 27/09 ore 10.00: proiezione del film “Qualcosa di Straordinario” per la scuola
giovedì 27/09 ore 21.00: proiezione per tutti (5€) del film al Cineteatro Casa del Popolo con intervento di Legambiente
venerdì 28/09 pomeriggio: Legambiente incontra le classi quinte per ragionare di rifiuti e pulire insieme il cortile della scuola e alcune vie del paese
sabato 29/09 mattina: Legambiente lavora con le seconde medie: discussione e pulizia del paese
domenica 30/09 ore 8.30: appuntamento al parcheggio della stazione per una mattinata di pulizia (chi può porti l'attrezzatura utile)


 

a MALGRATE
in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e le scuole elementari Aldo Moro
                                                                                                              
venerdì 28/09 ore 8.00: insieme alle scuole elementari puliremo alcune aree del Comune. Ci troviamo alle 8h00 nel parcheggio della scuola in via Gaggio. info: 338.5950152

 

lungo L’ADDA
sabato 29 e domenica 30 settembre: Puliamo l'Adda!

visita il sito di Puliamo il Mondo