IL CIGNO

21 agosto 2013

12 I PUNTI CRITICI, 5 SULLA SPONDA COMASCA E 7 SU QUELLA LECCHESE

GOLETTA DEI LAGHI SUL LARIO
Sotto accusa anche quest’anno i corsi d’acqua che arrivano al lago. Pochi miglioramenti, il lago continua ad essere inquinato. Sono necessari investimenti sul sistema fognario e depurativo.


Dodici punti critici sui sedici rilevati dai tecnici di Legambiente, di cui 3 inquinati e 9 fortemente inquinati. 
Sono ancora una volta negative le notizie sulla qualità delle acque del Lario che la Goletta dei Laghi, la campagna dell’associazione ambientalista per il monitoraggio scientifico delle acque lacustri, realizzata con il contributo di Coou e Novamont, ha diffuso stamattina nella conferenza stampa di fine tappa.
Nel dettaglio, ammontano a cinque i punti compromessi sulla sponda comasca: inquinati i campioni prelevati a Menaggio, alla foce del torrente Senagra e a Dongo, alla foce del Torrente Albano. Fortemente inquinati invece i punti a Como, nei pressi del canale depuratore presso il mausoleo di A. Volta, a Lezzeno, alla foce del torrente Bagnana, e a Cernobbio, alla foce del torrente Breggia.
Sulla sponda orientale del Lario, inquinata la foce del torrente Valle dei Mulini a Bellano presso la Spiaggia di Oro mentre sono risultati fortemente inquinati a Colico le foci del fiume Adda e del torrente Inganna, a Lecco la foce del torrente Caldone, a Perledo e Mandello Lario rispettivamente le foci del torrente Esino e del torrente Meria, così come la foce del Rio Torto a Valmadrera. 
“Il nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini lacustri con particolare attenzione, non solo dove sappiamo esserci maggiore afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008 - spiega Simone Nuglio, portavoce della Goletta dei Laghi -. Le analisi ci confermano che i problemi per il lago continuano ad arrivare direttamente dai corsi d’acqua che ancora scontano i ritardi nel collettamento dei reflui fognari. 
Purtroppo dobbiamo constatare che non sono solo i grandi fiumi come l'Adda i principali imputati dell'inquinamento a lago ma anche i corsi d'acqua minori con il loro carico di acque non depurate".
Si confermano invece anche per l'edizione 2013 entro i limiti di legge i punti campionati nel comasco ad Argegno, per quanto riguarda il torrente Telo, e a Domaso per il torrente Livo. Mentre, per la prima volta, nella sponda lecchese entro i limiti di legge sono risultati la foce del torrente Pioverna a Bellano e la spiaggia LC45 a Dorio. 
Le analisi dei tecnici della Goletta sono un’istantanea della condizione delle acque che non costituisce alcuna patente di balneabilità.
Facendo comunque una comparazione tra i risultati delle analisi degli ultimi quattro anni (2009-2012) risultano fuori dai parametri in tutte le edizioni di Goletta dei Laghi i campionamenti effettuali a Colico, alla foce dell’Adda, e a Mandello del Lario nei pressi del fiume Meria. Fuori dai parametri per tre edizioni il punto alla foce del fiume Caldone a Lecco, il torrente Senagra a Menaggio e a Como il torrente Cosia che sfocia sul lungolago.
Se il comasco piange certo la sponda orientale non ride. Ancora troppi i punti fortemente inquinati da acque insufficientemente depurate dai comuni lacuali o da quelli immediatamente a monte.


Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e del mare e dei laghi in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega Antonio Mastrostefano, direttore Strategie, Comunicazione e Sistemi del COOU. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto - sottolinea Mastrostefano - questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in un lago inquinano una superficie grande come un campo di calcio”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno il Consorzio ha raccolto 1.688 tonnellate di oli lubrificanti usati in provincia di Como e 1.126 in provincia di Lecco. 

2 GIUGNO: IL PIEGHEVOLE E LA PASSEGGIATA”

BELLANO: IL SENTIERO PER LA VALLE DEI MULINI
Presentato il pieghevole “Alla valle dei mulini” tratto da un lavoro svolto con le classi seconde delle Scuola media di Bellano negli anni 2011 e 2012 lungo un sentiero che parte dal centro di Bellano e arriva a Oro passando per la valle dei mulini: un percorso che riassume tutte le caratteristiche del territorio, come abbiamo potuto constatare insieme nella passeggiata del pomeriggio.

Il percorso ha inizio con la ripida scalinata che da piazza S. Giorgio di fianco alla Chiesa conduce al cimitero e alla chiesa di S. Rocco, monumento ai caduti. Continua lungo un tratto del sentiero del viandante tra Ombriaco, Lezzeno e la Valletta. Alla valle dei mulini si giunge dopo la discesa ripida sullo stretto sentiero che solca i prati di Costa sotto i quali corre la SS 36. L’acqua scende tra cascate e pozze, incassata in una forra rivestita di felci e resa più impenetrabile da alti alberi e dai tronchi e i rami di quelli caduti. E’ un piccolo “orrido” come se ne vedono in queste valli che solcano la montagna per precipitare nel lago.
«C’erano tre mulini nella valle di Oro: uno giù in basso, l’altro sul sentiero per Lezzeno e l’altro sopra. Noi facevamo macinare la roba a quello di mezzo che aveva anche gli asini per venire a prendere i sacchi nelle case e riportare la farina. Macinava con le mole di pietra che non tagliavano il granoturco ma lo schiacciavano e la polenta fatta con questa “farina de sass” era pastosa, una bontà, niente di simile a quella di adesso. Sopra al molino c’era la casa dove abitavano tutto l’anno e, più in basso, la stalla cogli asini e i muli.» (da Un paese del lago di Anna Monti Bertarini e Giancarlo Vitali.). 

Costanza Panella - Circolo Lario Sponda Orientale

20 agosto 2013

ESTATE LIBERI! 2013 - programma iniziative a Lecco

ESTATE LIBERI! 2013
LECCO: UNA TERRA CHE HA GLI ANTICORPI…
segni di giustizia, percorsi di legalità:
iniziative pubbliche contro le mafie e la corruzione.

Domenica 25 agosto 2013
Ore 9.00 “A Ruota Libera!: criminal critical mass”. Biciclettata lungo l’anello Lecco-Calolziocorte-Olginate-Lecco con illustrazione dei beni confiscati alle mafie.
Ore 9.00 - Ritrovo per partenza alla Casa sul Pozzo, C.so Bergamo 69, Lecco, località Chiuso.
Ore 12.30 - Ritorno alla Casa sul Pozzo e condivisione del pranzo al sacco e delle esperienze con i ragazzi della Comunità.
Ore 16.00 “Tenda della Memoria”. Allestimento della “Tenda della Memoria” presso Piazzale della Stazione Ferroviaria di Lecco.
Ore 21.00 “Nomi da non dimenticare”. Presso il Piazzale della Stazione ferroviaria di Lecco, cerimonia della lettura dei nomi delle vittime di mafia.
Testimonianze del Coordinamento lombardo dei famigliari delle vittime innocenti delle mafie, alla presenza delle Istituzioni e della società civile del territorio.
Visita al percorso fotografico “Terre di libertà. I volti e i luoghi del riscatto civile dalle mafie”, presso il cortile del Municipio di Lecco.

Sabato 31 agosto
Mattino: Allestimento dell’iniziativa “Una pizza per Wall Street”
Dalle 18.00 alle 20.00 “Una pizza per Wall Street!”, presso la ex-pizzeria
Wall Street in Via Belfiore 1, Lecco.
Percorso fotografico “Terre di libertà. I volti e i luoghi del riscatto civile dalle mafie” e degustazione dei prodotti di Libera Terra a cura della Bottega Equo e Solidale di Lecco.
Ore 18.30 - Presentazione alla cittadinanza e al territorio degli sviluppi del progetto “Saperi e sapori della legalità”. Interverranno le Istituzioni del territorio coinvolte del progetto e, per Libera, Francesca Rispoli coordinatrice nazionale.
Ore 19.30 - Aperitivo con “pizza della legalità”, preparata da alcuni panificatori di Lecco con i prodotti di Libera Terra.
Ore 21.00 - “Uomini soli” - Spettacolo teatrale a cura di Accademia delle Arti per l’Infanzia e Piccoli Idilli. Presso Centro Civico di Germanedo, via Eremo 28, Lecco.


In collaborazione con:
Prefettura di Lecco, Comune di Lecco, Comune di Olginate, Comune di Valmadrera, Confcommercio Lecco, Silea, Acel Service e le associazioni del Coordinamento Provinciale di Libera


BANDIERA NERA ALL’ANAS

CAROVANA DELLE ALPI 2013
Legambiente ha presentato il dossier con le bandiere verdi e nere a buone pratiche e nemici della montagna. Per la Lombardia più bocciature che promozioni: 3 vessilli neri e solo uno verde.
Una delle 3 bandiere nere assegnate in Lombardia dal Dossier 2012 di Legambiente in occasione dell'avvio di Carovana delle Alpi 2013, va all'Anas:

- per l'insufficiente informazione e gestione dell'emergenza nel maggio scorso quando la vecchia litoranea si è riempita di Tir e di automobili e congestione, rumore e tempi di percorrenza sono diventati impossibili;
- per i ripetuti collassi delle gallerie della SS 36 nel tratto fra Dervio e Colico a causa di inadeguate tecniche costruttive in presenza di una paleofrana e di ammassi di rocce in talune parti intensamente sfatti ed in altre interessate da faglie e fratture, come si legge nella relazione geologica e di progetto del 2005 commissionata dalla stessa Anas.
- per non aver previsto una strada alternativa nel primo tratto tra Lecco e Abbadia Lariana, dove solamente una decina d'anni fa si è cominciato a progettare una ciclopedonale di circa 4 chilometri i cui lavori sono cominciati all'inizio del 2013 nel primo tratto e dovevano concludersi il 31 agosto, ma attualmente tutto è fermo senza che se ne sappiano le ragioni.

E’ sempre più difficile trovare buone pratiche sulle Alpi lombarde: scende, infatti, a un solo vessillo il numero di bandiere verdi che Legambiente consegnerà quest’anno per premiare chi si è adoperato per valorizzare e difendere le località montane, mentre salgono a tre le bandiere nere che mettono in luce episodi di degrado e cementificazione. Per le montagne lombarde paradiso di bellezza e di biodiversità, patrimonio da difendere e valorizzare, sono pronte le pagelle con promozioni ma anche pesanti bocciature perchè le Alpi, gioiello unico nel mondo, sono troppo spesso oggetto di una cattiva gestione del territorio e di abusi edilizi.

Ma la Carovana delle Alpi non si limita a consegnare solo bandiere, durante il viaggio attraverso l’arco alpino lombardo verranno organizzate moltissime iniziative per sollecitare i cittadini, le forze economiche, le istituzioni a rendersi protagoniste della sfida della qualità ambientale sulle montagne. E’ ricco, infatti, il programma offerto da Legambiente per riscoprire un nuovo modo di vivere la montagna: dai trekking alle passeggiate, dalle visite alla scoperta delle antiche tradizioni fino al grande appuntamento con la Festambiente Alpi che a settembre animerà i Bagni di Masino (SO).

L’unica Bandiera Verde assegnata in Lombardia va al comitato per la tutela e la valorizzazione del territorio agricolo del piano di Bianzone per la passione e l’impegno profuso nella difesa del territorio agricolo, per le importanti iniziative organizzate e le battaglie legali e di rappresentanza messe in atto.



Festambiente Alpi 2013


È ormai tutto pronto per l’edizione 2013 di Festambiente Alpi.
Nuova la location: il Centro Polifunzionale della Montagna di Filorera, in Val Masino, anche se poi una parte di eventi si terranno in giro per la valle.
Si aprono i battenti venerdì 13 settembre, alle 19, con i saluti delle autorità, le aperture delle iscrizioni al “Val Masino Green Block”, la gara di arrampicata sportiva e la proiezione del filmato “Viaggio in Nepal” a cura di Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Nazionale Legambiente. Alle 20.30, presso l’oratorio di Cataeggio, “Santi e migranti” racconto tra sacro e profano della iconografia sacra della Val Masino, a cura di Pierfranco Mastalli. Alle 22.30 “la Foresta Incantata”, suoni, luci, emozioni nella foresta regionale dei Bagni di Masino, una passeggiata in notturna accompagnati e sorpresi nel buio da artisti, racconti, giochi.
Sabato 14 settembre, dalle ore 10 alle 17, in località Visido e aree adiacenti il Centro Polifunzionale della Montagna avranno luogo le evoluzioni sportive dei partecipanti al “Val Masino Green Block”. Alle 9,30 “Due piedi e Quattro zoccoli” passeggiata ai Bagni di Masino con gli asini dell’Associazione Passi e Crinali e visita guidata alla foresta con ERSAF. Percorso 8 km e 400 m circa dislivello, pranzo al sacco. Dalle ore 10 alle 18 “Asinochi? Asinoche? Asinocosa?” attività in recinto di coccole e spazzole per scoprire un animale da sempre legato alla terra. Alle 11.00 “Pedalando in foresta” biciclettata ai Bagni di Masino (con possibilità di noleggio a Filorera di biciclette a pedalata assistita) e visita guidata alla foresta con ERSAF. Alle 16 conferenza di Ersaf “sui passi dell’orso” presentazione del progetto Life su questo grande carnivoro. Alle 17.00 La bellezza dei sapori Incontro dibattito sui prodotti dell’eccellenza alimentare di montagna e proiezione de documentario di Elda Saccani “Il canto delle cicale”, vincitrice dell’Orobie Film Festival. Alle 21, al Centro della montagna di Filorera, spettacolo teatrale con Marcella Castillo & Laura Todde “Tu, lo conosci Ubradipao?”, a seguire “THE WHIRLINGS in concerto” band emergente nel contesto rock italiano.
Domenica 15 settembre, dalle ore 9 alle 15.30 Val Masino Green Block. Alle ore10 “Due piedi e Quattro zoccoli” passeggiata Filorera-Val di Mello con gli asini dell’Associazione Passi e Crinali e visita guidata con ERSAF (percorso 5 km - 200 m circa dislivello), pranzo al sacco. Dalle 10 alle 18 “Asino chi? Asinoche? Asinocosa?” attività in recinto di coccole e spazzole per scoprire un animale da sempre legato alla terra, a cura dell’Ass. Passi e Crinali (ingresso ad offerta). Dalle ore 10 alle 16 “L’altro scatto” incontro studio con il fotografo Vincenzo Martegani per scatti emozionali. Alle 10.30 “Alla scoperta degli occhi di pernice ai piedi del Monte Disgrazia”, biciclettata Filorera-Predarossa. Possibilità noleggio bici con pedalata assistita (€ 20,00). Dalle 12.30 alle 14 Polenta taragna e salsiccia (€ 10,00 prenotazione consigliata). Alle ore 14.30 “I TAVERNICOLI” ballate folk dalle Ande agli Urali, musiche e danze della tradizionale popolare. Alle 16 Finale e premiazioni del Val Masino Green Block.
La Valmasino offre diverse possibilità di alloggio: dai campeggi agli hotel di varia categoria. Info e prenotazioni: www.valmasino-online.eu Ufficio Turistico Val Masino tel. (+39) 0342 641117

Vi aspettiamo numerosi. 

PONTE AZZONE VISCONTI - RESTAURO E VALORIZZAZIONE.





PONTE AZZONE VISCONTI - RESTAURO E VALORIZZAZIONE.


La proposta del Comune di Lecco di intervenire sulla struttura del Ponte Azzone Visconti per motivi di Sicurezza e per cercare di eliminare gli interventi di “deformante protesi costruttiva” avvenuti nel dopoguerra, che hanno snaturato le caratteristiche dell’importante opera medievale, una delle poche insieme alla Muraglia della Chiusa presenti nel nostro Territorio, non può che trovarci d’accordo.
Altro discorso è la funzione da assegnare al ponte nel sistema della mobilità cittadina e provinciale.
Il Comune di Lecco intenderebbe sperimentare un flusso automobilistico con senso unico alternato, riservando metà della strada a pedoni e ciclisti, ai quali è già proibito usufruire del Ponte Manzoni. Noi riteniamo che il Comune di Lecco con i Comuni compresi nella grande area urbana in cui è organizzato il servizio di trasporto pubblico su gomma e con la Provincia di Lecco debba predisporre un Piano del traffico dove il passaggio sul Ponte Azzone Visconti sia riservato solo ai pedoni e ai ciclisti, per considerazioni di ordine storico, turistico, sicurezza, di disincentivazione all’entrata in Città di sempre maggiori quantità di automobili, con pericoli per la salute pubblica e di ingorghi.
Ovviamente il Piano del traffico deve riorganizzare la localizzazione e la funzione dei parcheggi con tariffe crescenti per quelli più vicini al centro, deve prevederne di nuovi all’esterno del Centro (vedi per esempio nell’area Mossini) collegati con bus navetta, programmare le nuove linee del trasporto pubblico in funzione dei prossimi bandi, introdurre sensi unici dove sia opportuno.
Minor inquinamento, maggior qualità della vita sono legati ad una mobilità dolce ed a una migliore organizzazione del traffico che tutti a parole richiamano ma che poi nei fatti non intendono mettere in pratica. La messa in sicurezza del Ponte Azzone Visconti è una buona occasione per raggiungere questi obiettivi, ai quali va compreso anche un supporto alla valorizzazione dei luoghi in funzione dello sviluppo turistico, tenendo presente che il Ponte Azzone Visconti è l’anello di congiunzione fra la Ciclovia internazionale dei laghi, le presenze manzoniane, la stazione ferroviaria e lacuale e la ormai completata ciclopedonale dei laghi di Garlate e di Olginate. La partita è importante anche in vista di Expo 2015 e bisogna quindi attrezzarsi in maniera sostenibile ed intelligente perché è qui possibile coniugare funzionalità di movimento e bellezza del territorio.

Legambiente Lecco e Fiab-LeccoCiclabile
Lecco 20/6/2013


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NOTE DOPO LA CONFERENZA DI ALBANO MARCARINI A VARENNA

IL SENTIERO DEL VIANDANTE
Che il Sentiero del Viandante rappresenti una grande opportunità per la sponda orientale del Lario lo si dice da anni e anche da parte di Legambiente. Occorre chiederci che cosa si sia fatto per la sua tutela e valorizzazione.

Ho ascoltato con grande interesse lunedì sera a Varenna la conferenza “Sotto il selciato c’è la storia” di Marcarini che ha parlato con competenza e passione delle antiche vie di comunicazione. Questo giornale ha ripreso uno dei temi importanti, quello dei sentieri verticali che si dipartono da quello del Viandante, ora quasi completamente dimenticati e il cui recupero rappresenta un valore aggiunto da non perdere. Mi ha colpito l’accenno agli “accoltellati”, la tecnica di pavimentazione basata sui sassi infissi verticalmente nel terreno allora funzionali agli zoccoli degli animali e ora memoria che rischia di scomparire; quando va bene oggi si interviene con l’acciottolato con cemento sigillante.
Che il Sentiero del Viandante rappresenti una grande opportunità per la sponda orientale del Lario lo si dice da anni e anche da parte di Legambiente. Occorre chiederci che cosa si sia fatto per la sua tutela e valorizzazione. Marcarini ha affermato che se il Sentiero del Viandante è una infrastruttura, come riconosciuto dai Piani Regionale e Provinciale, dovrebbe prevedere una fascia di rispetto; è quello che abbiamo chiesto inutilmente anche con le nostre mostre fotografiche.
Nel frattempo quanto del Sentiero è stato trasformato in viabilità stradale? Quante minacce in questo senso ancora incombono su di esso? Quanti “recuperi” di edifici non rispettano le morfologie, i materiali, i terrazzamenti che rappresentano un vero e proprio museo all’aperto sul nostro territorio? Quanto effettivo peso il Sentiero ha nei Piani di Governo del Territorio approvati o in itinere?
Come abbiamo difeso il Sentiero del Viandante dalle costruzioni nella Cava bassa di Perledo o dall’intervento vicino al Santuario di Lezzeno a Bellano, per limitarci solo ad alcuni esempi?
Recentemente sono stati spesi 300.000 Euro sul Sentiero nel progetto Interreg, in partnership con la Confederazione Elvetica, progetto delegato dalla Provincia alla Comunità Montana. Interventi a pioggia sui territori dei diversi Comuni. In che modo sono state individuate le priorità? In che modo se ne è verificata l’efficacia?
Sarei grato a chiunque contribuisse a rispondere almeno ad alcune di queste domande.


Angelo Odone - Circolo Legambiente “Lario sponda orientale”

INSIEME A COLLOCARE I CARTELLI SEGNALETICI

BELLANO: I SENTIERI DI ORO
Sabato 27 luglio sono stati collocati i cartelli segnaletici sul percorso Oro - Verginate - Pendaglio - Soglio dai volontari di Legambiente e del CAI Bellano insieme al capogruppo di maggioranza del Consiglio Comunale.

Primo passo nella valorizzazione dei sentieri, i cartelli sono proposti dalle nostre associazioni, progettati da Antonio Rusconi e finanziati dal Comune di Bellano anche con il contributo della Regione per Verde Pulito.
Nel corso della breve escursione è stato possibile osservare che in alcuni passaggi sono necessari interventi di manutenzione anche per la sicurezza del cammino.
Nel bilancio preventivo del Comune di Bellano sono previsti 10.000 euro per la rete dei sentieri.
Legambiente e CAI confermano l’impegno per un piano che, utilizzando al meglio le risorse disponibili, eviti il rischio di iniziative non coordinate sul territorio comunale.





UN PERCORSO AD ANELLO LUNGO LA RIVA E IL SENTIERO DEL VIANDANTE

GOLETTA DEI LAGHI A BELLANO
Per la continuità pedonale lungo la riva e la realizzazione del marciapiede verso nord fino alla spiaggia di Oro, completando così un anello tramite il raccordo con il frequentato sentiero del viandante a monte.

Domenica 30 giugno Goletta Laghi di Legambiente, nel suo viaggio sul Lario per monitorarne le spiagge, si è fermata a Bellano e insieme con il Circolo del Lario Orientale ha invitato amministratori e stampa ad un percorso lungo le rive del territorio comunale per promuovere l’accesso pubblico al lago.
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, recependo le norme del Piano Paesaggistico Regionale, prescriva che “le previsioni urbanistiche dei Comuni relative ai laghi e ai fiumi dovranno essere improntate prioritariamente a garantire la tutela della naturalità delle coste, rive e spiagge e l’accessibilità pedonale pubblica a dette aree con particolare riferimento a quelle che ancora costituiscono spazi aperti non edificati”. Ciononostante, in questi anni non solo non abbiamo visto un ripristino dell’accesso alle rive del lago, ma nuovi manufatti l’hanno ulteriormente limitato.
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SULLA SPONDA ORIENTALE DEL LARIO.

COMUNI RICICLONI
È uscito il rapporto di Legambiente sui Comuni Ricicloni 2012.
I dati sui Comuni della sponda orientale del Lario: tra i Comuni sotto i 10.000 abitanti troviamo Lierna al 338° posto, Dorio al 732° e Dervio al 782°.

Il posto nella classifica non è determinato solo dalla percentuale di raccolta differenziata che vedrebbe Dorio in testa. Questo Comune, secondo i dati forniti dalla Provincia nell’ultima conferenza stampa, nel 2012 ha sfiorato i 780 kg di rifiuti per abitante, molto al di sopra delle medie provinciali e nazionali.
A partire dal 2004 Legambiente non si limita al dato della raccolta differenziata (il 65% resta comunque la condizione per entrare in classifica a fronte del 60% prescritto dalla legge per il 2011) ma elabora un indice di buona gestione che considera altri parametri come il totale dei rifiuti pro capite prodotti, l’effettivo avvio al riciclaggio dei materiali differenziati, il tipo di raccolta (porta a porta o cassonetti stradali), il compostaggio domestico, l’impiego di stoviglie riutilizzabili nelle mense e nelle feste, la presenza di punti di erogazione alla spina di acqua e latte, le convenzioni con esercizi commerciali per l’erogazione di prodotti sfusi e tante altre iniziative utili a ridurre la produzione di rifiuti.
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GIU’ LE MANI DAI TORRENTI

CAROVANA DELLE ALPI 2013 IN VAL MARCIA E VALVARRONE
Sabato 3 agosto un folto gruppo di abitanti di Premana e membri del comitato “Salviamo i nostri torrenti” si sono ritrovati al ponte vicino zona industriale di Premana con bandiere e striscioni per un un trekking sui luoghi a rischio a causa di una politica che incentiva il guadagno privato senza curarsi dei danni procurati all'ambiente dei torrenti di montagna.

La campagna che monitora lo stato di salute dell’arco alpino è l’occasione per denunciare le troppe scelte sbagliate che minacciano l’equilibrio montano con progetti di mobilità “insostenibile”, con il consumo del suolo e lo sfruttamento esasperato e incontrollato di risorse quali l'acqua dei torrenti montani con le mini centrali idroelettriche.

In Val Varrone, dopo la Val Fraina e la Valle dei Forni, è la volta dell'unico torrente ancora vergine della Provincia di Lecco, la Val Marcia, per poi continuare nell'alto Varrone.


In Val Marcia, forse l’unica valle vergine della provincia, abbiamo soccorso, proprio vicino al punto in cui sarebbe prevista la presa dell’acqua, un giovane di rapace caduto dal nido e ferito. Affidato alle guardie provinciali, è ora presso un centro specializzato per il recupero dei selvatici e sarà poi riportato a bosco. 







UN PASSATO DA NON RIPETERE - UN FUTURO DA TENERE SOTTO CONTROLLO

SUPERSTRADA 36
Su iniziativa di Legambiente e WWF, martedì 9 luglio sono stati presentati nella sala consiliare del Comune di Lecco la mostra e il filmato degli anni Settanta prodotti dai comitati nati per vigilare sui lavori della superstrada, contrastare le scelte sbagliate e proporre soluzioni.

La mostra e il filmato sono stati esposti nel cortile di palazzo Bovara a Lecco dal 9 al 13 luglio e successivamente dal 17 al 20 luglio a Bellano in piazza.

Fare memoria è un dovere per impedire che si ripetano gli errori del passato: questa è la finalità dell’iniziativa che intendiamo proporre attraverso una conferenza stampa e la presentazione di una mostra restaurata con filmato degli anni settanta. E' un percorso retrospettivo, necessario per procedere con attenzione e lungimiranza verso la soluzione dei problemi della mobilità dalla pianura ai passi alpini lungo la direttrice del Lario.

Dopo il saluto del Sindaco Virginio Brivio, hanno portato la loro testimonianza anche esperti e personalità che hanno iniziato l'opposizione ad un tracciato stradale inadeguato all'importanza ed alla fragilità dell'ambiente.
1. Costanza Panella - Presidente Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale
"La chiusura della Statale 36: un'occasione per pensare e desiderare una diversa mobilità per le merci e per le persone lungo la sponda orientale del Lario"
2. Edoardo Venini - Curatore del recupero e restauro della mostra itinerante.
“La mostra sulla superstrada 36 , il film storico , gli articoli di stampa ed i documenti degli anni settanta rivisitati alla luce delle problematiche attuali”
3. Dario Balotta - Responsabile trasporti Legambiente Lombardia
“ La mobilità sostenibile, una alternativa dimenticata: le proposte di Legambiente”
4. Alfredo Bini - Docente di geologia applicata, Università di Milano
“Problematiche geologiche fonte di pericolo attuale e futuro”
5. Giulio Ponti – Urbanista e paesaggista
“Il paesaggio e la tutela del territorio problematiche irrisolte nella viabilità come nell'urbanistica: l'esempio della Superstrada 36”
6. Fiammetta Lang - Presidente Italia Nostra Como
“Il ruolo di Italia Nostra nella vicenda della Superstrada 36”
7. Enzo Venini - già Presidente WWF ITALIA
“ I Comitati locali e il WWF Italia nella segnalazione delle storture progettuali del tracciato originario della Superstrada 36. L'importanza delle attività svolte 40 anni fa. L'attualità delle proposte alternative e delle compensazioni ambientali e sociali”
Ha coordinato Pierfranco Mastalli – Presidente Legambiente Lecco

Si riporta la relazione di Costanza Panella che esprime la posizione concordata tra Legambiente e WWF.

La chiusura della Statale 36: un'occasione per pensare e desiderare una diversa mobilità per le merci e per le persone lungo la sponda orientale del Lario

Con l’incontro odierno desideriamo dare inizio ad una discussione che, superata la fase dei maggiori disagi procurati dalla chiusura repentina della SS 36 tra Colico e Bellano e la conseguente necessità di concentrare le forze per le soluzioni logistiche emergenziali, riporti l’attenzione alle prospettive e possa generare azioni che rispondano ai bisogni delle persone e non contrastino con i limiti imposti dall’ambiente e dalle risorse.
Abbiamo accolto subito la proposta di Enzo Venini di rimettere in circolazione la mostra e il filmato prodotti dal Comitato costituitosi quarant’anni fa per vigilare sull’avvio dei lavori della superstrada, denunciare le scelte sbagliate e proporre soluzioni. Quale migliore inizio per ragionare oggi sull’organizzazione della viabilità sulla sponda orientale del Lario? Rivedere il modo in cui gli Enti responsabili hanno proceduto allora e raccordarlo alle conseguenze che subiamo oggi, misurare la distanza da quegli anni in cui lo sviluppo non tollerava limiti (anche se non mancava chi parlava di un diverso modello di sviluppo) e il nostro tempo che impone di valutare attentamente l’impatto ambientale e il rapporto tra risorse e bisogni.
Nei giorni della chiusura chi abita nei paesi del lago ha toccato con mano quanto incida il traffico delle merci durante la settimana e quello dei turisti nel fine settimana. E’ stata anche l’occasione per domandarsi quanto di quel traffico potrebbe essere ridotto o dirottato sulla ferrovia e sul lago?
Le amministrazioni valutano la fattibilità di alcune opere opportune per un miglior utilizzo della superstrada (innanzitutto lo svincolo di Piona verso Nord quale alternativa all'attraversamento di Colico, l’eliminazione del passaggio a livello a Bellano, il raccordo tra lo svincolo di Mandello e la viabilità locale), ma non ci pare sufficiente.
Nel collegamento dell’area milanese con le valli alpine si sconta la scelta di gestire con un basso profilo la linea ferroviaria, trasformando gli scali merce in parcheggi e di investire nel trasporto su gomma, scelta improvvida, dal momento che oggi non ci dà garanzie per i ritardi nella programmazione e nella costruzione della nuova strada di fondovalle in bassa Valtellina (i cui effetti positivi sono tutti da verificare mentre evidenti sono già i danni ambientali prodotti) e per i ripetuti collassi delle gallerie della SS 36 nel tratto fra Dervio e Colico a causa di inadeguate tecniche costruttive in presenza di una paleofrana e di ammassi di rocce in talune parti intensamente sfatti ed in altre interessate da faglie e fratture, come si legge nella relazione geologica e di progetto del 2005 commissionata dall'Anas, senza dimenticare che il tratto da Lecco ad Abbadia Lariana non è ancora stato affiancato da una ciclopedonale, a spese dell’ANAS per riparare al grave errore iniziale.

L’orientamento delle pubbliche decisioni deve tener conto e incentivare i diversi e diversificati modi di muoversi che si fanno strada nelle abitudini delle persone. La nuova mobilità può essere agevolata dal potenziamento della linea ferroviaria con l’aumento del numero dei treni, l’estensione dell’orario, la riduzione del tempo di viaggio, il miglioramento dell’interscambio con il servizio pubblico su acqua e gomma da favorire sia con gli orari sia con i biglietti integrati; le biciclette, grazie alla presenza di piste ciclabili in alto Lario, in Valchiavenna e in Valtellina, devono trovare posto senza restrizioni e incertezze sui treni e i mezzi del lago. Sono azioni fattibili anche a breve termine. Quanto alle merci, oltre a perseguire l’obiettivo di ridurne gli spostamenti, almeno di quelle deperibili e quindi più energivore, pare sensato prevedere che un buon numero di esse ritorni gradualmente a viaggiare su ferro, in particolare nelle ore notturne.

OSSERVAZIONI, OPPOSIZIONI, PROPOSTE

Legambiente Lecco e Legambiente Lombardia hanno presentato alle autorità competenti le seguenti osservazioni e proposte riguardo ai due progetti (A e B):
A) Delibera Giunta Comunale di Rogeno n.47 del 13/5/2013 esame ed approvazione in via tecnica del Progetto definitivo dei lavori di realizzazione “Percorso naturalistico ciclopedonale”- 2° Lotto così suddiviso:
1° Tratto Lido Moiana- Punta del Corno
2° Tratto da Punta del Corno a golfo di Casletto (si cita anche Castelletto).
Nella relazione tecnico-paesaggistica (all.1) alla Del.GC 13/5/2013 si legge:
… "la riviera del lago di Pusiano è un importante elemento paesistico, in quanto è presente un ampio areale, considerato un comparto “sensibile” sotto il profilo ecologico ed ambientale: questa area è identificata come SIC n.44".
Con questa descrizione che valuta la riviera come una sostanziale riserva naturalistica con presenza di fontanili e di emergenze geologiche, dovremmo aspettarci una grande attenzione e quindi una decisione di non intervenire pesantemente con sovrapposizioni di materiali rispetto all’attuale quota della sponda mentre invece si opererà in tal senso perché la conclusione è che ci sarà “basso rischio di allagamento” il tutto attraverso anche una pesante cementificazione in particolare per la costruzione dell’area di sosta attrezzata (vedi sez. 7) nel 2°Tratto.
La nostra proposta è di:
a)       ELIMINARE il progettato 1°Tratto da lido di Moiana a Punta del Corno, in quanto già esiste all’interno del vicino bosco, parallelo alla linea di costa, un interessante percorso ciclopedonale;
b)       RIPROGETTARE per il 2° Tratto da Punta del Corno al golfo di Casletto un sentiero didattico naturalistico, senza interferenze con l’attuale situazione ecologico- ambientale che vede la presenza di fontanili, emergente geologiche, canneto con nidificazione uccelli.
Ci auguriamo che la Valutazione di Incidenza porti a tali conclusioni, e che venga negata l’autorizzazione paesaggistica per tali interventi, che introdurrebbero una artificializzazione esasperata in un contesto di grande naturalità compreso in un SIC.

B) Dal lido di Casletto alla stazione di Rogeno:             Lotto 1 in Comune di Rogeno (Lc)
                                                                         Lotto 2 in Comune di Bosisio (Lc)
Questo progetto è già in fase avanzata con progettazione e finanziamento da parte del Parco Valle Lambro , con procedura per l’appalto in corso.
Dalla relazione descrittiva- progetto esecutivo ottobre 2012 (del.G.C.Rogeno del 17/10/2012) rileviamo che “Per permettere la realizzazione di un percorso il più possibile asciutto è stato necessario prevedere un piano di calpestio rialzato, oltre che addossato alle recinzioni. Il rialzamento medio è di circa 76 cm. rispetto al piano della spiaggia”. Si produce così una rilevante differenza di quota fra spiaggia e percorso, il cui tentativo di “riduzione” viene eseguito con il rimodellamento della pendenza dell’arenile attraverso il riporto di sabbia e ghiaia delle escavazioni della fondamenta e con un muro di contenimento del percorso.
Si ha quindi uno sconvolgimento della naturalità della spiaggia con cementificazione e produzione di una sorta di barriera che inibisce lo scambio biologico e nello stesso tempo produce un effetto diga impedendo la esondazione delle acque in caso di aumento della quota del lago.
Materiali del progetto: “ Il materiale impiegato è essenzialmente il cemento, sia per motivi tecnici che per motivi estetici”.
Richiamando quanto è scritto nell’Atlante dei SIC della Lombardia - Capitolo 1 La Rete Natura 2000, chiediamo che l’Ente Gestore sottoponga prima della realizzazione dell’intervento una ulteriore più puntuale Valutazione di Incidenza in considerazione degli elementi negativi contenuti nella relazione descrittiva che a nostro giudizio non sono stati presi in considerazione (vedi cementificazione spiaggia e movimentazione arenile).