20 agosto 2014
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GIUGNO-2 LUGLIO 2014
13 i punti critici rilevati dai tecnici dell’associazione su 19 rilevamenti
effettuati: ben 11 sulla sponda lecchese e 2 su quella comasca. Sono necessari investimenti sul sistema fognario e
depurativo”. Pessimo dunque il quadro nella provincia di Lecco.
Sono ancora una volta negative le notizie
sulla qualità delle acque del Lario che la Goletta dei Laghi, la campagna di
Legambiente per il monitoraggio scientifico delle acque lacustri, realizzata
con il contributo di Coou e Novamont, ha presentato questa mattina, 1 luglio 2014, a Lecco presso
la sala del Consiglio Comunale da Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei
Laghi, Virginio Brivio, Sindaco del Comune di Lecco, Vittorio Campione,
Vicesindaco del Comune di Lecco, Pierfranco Mastalli, presidente del circolo
Legambiente di Lecco, Enzo Tiso del circolo Legambiente di Como e Costanza
Panella, presidente del circolo Legambiente Lario sponda orientale.
Sono 13 i punti critici rilevati dai tecnici
dell’associazione su 19 rilevamenti effettuati: ben 11 sulla sponda lecchese e
2 su quella comasca. Sono necessari investimenti sul sistema fognario e
depurativo”.
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APPROVAZIONE IN REGIONE DEL PROGETTO DI LEGGE N. 124
LETTERA
AI SINDACI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI LECCO
Il Coordinamento
Legambiente della provincia di Lecco ha inviato ai Sindaci di tutti i Comuni
una lettera per chiedere di esprimere pubblicamente l’impegno a non utilizzare
le possibilità di deroga concesse dalla Legge Regionale n.124.
Martedì 8 luglio il Consiglio Regionale Lombardo ha approvato il progetto
di legge n. 124.
Nato dall'iniziativa di alcuni Consiglieri che hanno ritenuto di accogliere
la richiesta della F.M.I. (Federazione Motociclistica Italiana) di consentire
competizioni di mezzi a motore (moto, quad, ecc.) si è arricchito, in
Commissione, di articoli che prefigurano l’inizio di una deriva negativa per la
legislazione forestale lombarda e un’inversione di marcia rispetto alla Legge
Regionale n. 31/2008.
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UNO SGUARDO SULLA RISERVA NATURALE DEL PIAN DI SPAGNA DAGLI STAGNI DI PESCHIERA
PIAN DI SPAGNA: CAMMINATA
Ritrovo DOMENICA 14 SETTEMBRE alle ore 9.30 presso la chiesa di Dascio
Itinerario: Dascio - Stagni di Peschiera –
Albonico – Dascio
Pranzo presso la trattoria Nives di Albonico o al sacco -
Tempo di cammino: 4 ore
Per info e prenotazioni: lario.lombardia@legambiente.org
– cell. 339.62.96.123
CONOSCERE LA RISERVA NATURALE
PIAN DI SPAGNA: INCONTRO PUBBLICO
OCCHI SUL PIAN DI SPAGNA in collaborazione con l'Amministrazione
Comunale propone per SABATO 13 SETTEMBRE 2014 ORE 17 un incontro pubblico
presso la sala consiliare di Sorico
Introduce e modera Costanza Panella rappresentante delle
Associazioni ambientaliste nella Comunità della Riserva
RELATORI:
-DAMIANO DI SIMINE, presidente di Legambiente Lombardia: Tutelare e tramandare le risorse naturali più sensibili: la
nostra responsabilità nella custodia del territorio
- MARCO CANTINI, funzionario del Servizio Aree Protette, Paesaggio e Reti Ecologiche della Provincia di Como: L’ambiente naturale della Riserva
- PIERFRANCO MASTALLI, studioso di storia locale: Testimonianze
storiche nella Riserva
- GIANLUIGI SPREAFICO, presidente della Riserva: La gestione
della Riserva
Dibattito
Conclude Mira Rossi, vicesindaco
FESTAMBIENTE MONTE BARRO
5 – 6 – 7 SETTEMBRE 2014
Parco dell’Eremo del Monte Barro.
Spettacoli, riflessioni, conferenze, trekking, degustazioni, laboratori per
bambini, ragazzi e insegnanti, spazi espositivi, concorso fotografico, raduno
artisti “en plain air”.
BANDIERA VERDE AI COMITATI DI PREMANA E DI PAGNONA
CAROVANA
DELLE ALPI - DOSSIER DI LEGAMBIENTE 2014
Dal dossier: "Per la passione e l’impegno profuso nella
collaborazione con la popolazione, le associazioni ambientaliste e le
istituzioni per la difesa dei torrenti della Valvarrone dall’assalto delle
captazioni per le minicentrali a danno dell’ambiente e del paesaggio e senza
reali benefici per la popolazione."
Il regime di incentivi perla produzione
di energia da fonti rinnovabili, di per sé positivo, ha portato però ad una
proliferazione nelle valli alpine delle mini centrali idroelettriche (P < 3.000kW), con regole che non tengono conto dei danni provocati
all'ambiente e al paesaggio. Per contrastare ciò nell’arco alpino sono sorti
comitati per la salvaguardia dei torrenti come quelli di Premana e di Pagnona.
Questi in particolare hanno trovato un'alleanza operativa in Legambiente per
analizzare il fenomeno, informare e coordinare la mobilitazione partita dai
cittadini. Inoltre, sono stati coinvolti i Sindaci, la Comunità Montana della
Valsassina, Val Varrone e Riviera, il Consiglio Provinciale di Lecco, la
Regione Lombardia e da ultimo il Parlamento.
I comitati (“SALVIAMO I NOSTRI
TORRENTI” di Premana e “PER LA DIFESA DEL TORRENTE VARRONCELLO” di Pagnona)
sono stati particolarmente abili nel mettere in luce che:
· le opere per la
realizzazione di centraline interessano località montane le quali si vedono
private di una delle principali risorse - la presenza delle acque dei torrenti
- importante per il loro sviluppo economico nel settore del turismo
naturalistico collegato all'attività agro-silvo-pastorale;
BANDIERA NERA ALLA PROVINCIA DI LECCO
CAROVANA DELLE ALPI - DOSSIER DI
LEGAMBIENTE 2014
Dal dossier: "Per aver previsto, anche nella recente revisione
del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia, il potenziamento del
demanio sciabile di Moggio-Artavaggio e di quello Bobbio-Valtorta attraverso il
loro collegamento tramite tunnel."
Mentre la Regione Lombardia cerca timidamente di individuare un modello di sviluppo sostenibile della montagna che tenti di mettere in uso le seconde case non utilizzate e di non costruirne di nuove, evitando la predazione del territorio con consumo di suolo prezioso (vedi PTRA Valli Alpine, Piano Territoriale Regionale d’Area “Valli Alpine: Orobie Bergamasche e Altopiano Valsassina”), la Provincia di Lecco persevera nel puntare sul settore sciistico distogliendo l’attenzione e gli investimenti da altre attività come le produzioni lattiero-casearie e il turismo ad esse collegato.
Mentre la Regione Lombardia cerca timidamente di individuare un modello di sviluppo sostenibile della montagna che tenti di mettere in uso le seconde case non utilizzate e di non costruirne di nuove, evitando la predazione del territorio con consumo di suolo prezioso (vedi PTRA Valli Alpine, Piano Territoriale Regionale d’Area “Valli Alpine: Orobie Bergamasche e Altopiano Valsassina”), la Provincia di Lecco persevera nel puntare sul settore sciistico distogliendo l’attenzione e gli investimenti da altre attività come le produzioni lattiero-casearie e il turismo ad esse collegato.
La Provincia di Lecco ha, infatti, sottoscritto nel 2012 con
Regione, Provincia di Bergamo, Comunità Montana Valle Brembana, Comunità
Montana Valsassina e Valvarrone, Val d’Esino e Riviera, e i Comuni in Provincia
di Bergamo (Carona, Foppolo, Mezzoldo, Piazzatorre, Roncobello, Valleve,
Valtorta) e in Provincia di Lecco (Barzio, Cassina Valsassina, Cremeno,
Moggio), con l’adesione di Brembo Super Ski e ITB SpA, il progetto integrato
strategico per l’ammodernamento, potenziamento e valorizzazione dei comprensori
sciistici della valle Brembana e Valsassina. E il 9 giugno 2014 ha definitivamente
approvato la variante di Revisione del PTCP che ridefinisce i confini del polo sciistico valsassinese, il quale, nel
futuro, potrà estendersi collegando il demanio sciabile di Moggio - Artavaggio
con quello di Bobbio - Valtorta”.
Nella fabbrica della neve si perpetua l'illusione di
contribuire al miglioramento della qualità della vita delle popolazioni
valsassinesi attraverso il potenziamento del polo sciistico Artavaggio-Bobbio
con la previsione di un progetto di tunnel che colleghi le due località. Un
progetto invasivo in un ambiente sensibile, che non fa i conti con i
cambiamenti climatici e l’innalzamento della quota della neve e si ancora ad un
concetto vecchio di turismo invernale.
BANDIERE NERE E BANDIERE VERDI 2014
CAROVANA DELLE ALPI - DOSSIER DI
LEGAMBIENTE 2014
Da un po' di anni a questa parte Legambiente sta cercando di capire
se e quanto le Alpi possano tornare diventare strategiche a partire da un nuovo
possibile ruolo all'interno dell'economia post-industriale che si va delineando
nel nostro continente. Nel passato remoto le Alpi sono state un aggregato di
comunità transfrontaliere con forti identità ed economie certo essenziali e
statiche, ma solide. Un destino che è mutato negli ultimi decenni, tanto da
renderle luogo del confine e della separazione, unicamente esposte all'invasione di modelli sociali ed economici estranei.
Le crisi ambientale, sociale ed economica esplose intorno ai grandi
agglomerati urbani (e nell'intero pianeta), pur nella loro brutalità,
paradossalmente potrebbero indurre un ritorno ad un protagonismo della montagna
rispetto agli equilibri ecologici e sociali dell'intero territorio. Esaurito il
ciclo del fordismo, le regioni del Nord Italia, come del resto l'intera
nazione, si stanno necessariamente confrontando con nuove forme di sviluppo
dove è urgente un diverso modello di produrre, abitare e vivere. Qualcuno, non
a caso, sostiene che proprio in questo contesto è possibile intercettare un
nuovo ciclo dove le smart city possano intrecciarsi e sostenersi
vicendevolmente con le smart mountain. In
effetti l’introduzione di tecnologie e sistemi di governo intelligenti
offrirebbe ampie opportunità su tutti i fronti.
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DALLA CULMINE DI SAN PIETRO AI PIANI DI ARTAVAGGIO
CAROVANA DELLE ALPI: DOMENICA 31 AGOSTO 2014
Una passeggiata facile: alcuni alpeggi interessanti,
numerosi rifugi e la vista delle nostre Prealpi.
Ritrovo: 31 agosto alle ore 9.15 alla stazione FS di
Bellano o alle ore 10.15 al parcheggio C.M. loc. Fornace Merlo
info e prenotazioni:
cell.
339.62.96.123